Terni, reinserimento dei detenuti con “Fuori! Percorsi di inclusione” al Centro di Palmetta

TERNI – Oggi e domani il Centro di Palmetta ospita “Fuori! Percorsi di inclusione” nel contesto di Orto 21 il progetto di associazione Demetra rivolto al reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti, giunto quest’anno alla sua quarta edizione. Realizzato in collaborazione con un vasto network di enti, associazioni e imprese e con il sostegno della fondazione Carit e dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese, Orto 21 prevede l’inclusione nelle attività dell’associazione di detenuti provenienti dalla Casa Circondariale di Terni attraverso un tirocinio extracurricolare retribuito.

Per questa stagione, le attività presso il Centro di Palmetta, sempre e solo nello spazio esterno nell’ambito del patto di collaborazione con il Comune di Terni – Direzione Welfare ‘Percorso culturale, artistico, di cura e rigenerazione area verde del Centro di Palmetta’, sono appena ricominciate. La manifestazione di questo fine settimana vuole essere un invito ai cittadini di tutte le età a parteciparvi e frequentare stabilmente il parco verso una reale integrazione e aggregazione intergenerazionale.

Fuori! è un nome “volontariamente provocatorio” spiega Caterina Moroni, coordinatrice di Orto 21. “Sta ad indicare il fatto che prima o poi, detenuti e detenute si troveranno nuovamente a confrontarsi con il mondo esterno, motivo per cui è di fondamentale importanza tracciare percorsi che aiutino ad elaborare e a prepararsi per una cittadinanza attiva, rispettosa, responsabile. Fuori perché pensiamo che sia necessario incentivare l’accesso alle misure alternative alla detenzione e a percorsi di giustizia riparativa. Infine Fuori perché in un parco ci ritroveremo per raccontare progetti e buone pratiche che si svolgono sia all’interno che all’esterno del carcere, in un incontro aperto e partecipato, sotto gli occhi di tutte e tutti, perché la sensibilizzazione non avvenga solo tra gli addetti ai lavori.”

La raggiungiamo al telefono per capire insieme a lei come procede il progetto e quali sono le prospettive.

Dopo quattro edizioni di Orto 21, quali sono le tue considerazioni? Facciamo un bilancio?

Orto21 è nato come un esperimento. Abbiamo avuto un contatto molto da vicino con l’istituzione totale del carcere che ha contaminato i progetti che allora stavamo facendo. A quel punto tutta la nostra visione della progettazione in ambito culturale è mutata ed è stata sempre più legata a doppio filo con quella in ambito sociale.

In totale, fino ad ora, abbiamo avuto tredici detenuti in tirocinio formativo da noi retribuito, provenienti dalla casa circondariale di Terni e dalla casa di reclusione di Orvieto (ma principalmente da Terni). Inoltre, abbiamo avuto oltre trenta persone inserite in percorsi di giustizia riparativa nella messa alla prova e nei lavori di pubblica utilità.

C’è da dire che l’esperimento agli inizi era davvero coraggioso, la Casa Circondariale di Terni e l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna ci hanno supportato e dato fiducia – e non era scontato. Nel tempo la nostra organizzazione e le persone che vi lavorano sono cresciute molto. Sviluppiamo di anno in anno progettualità sempre nuove e la comunità temporanea che ogni volta si crea è ricchissima.

Che cosa vi aspettate da questi due giorni di incontri?

Ci aspettiamo innanzitutto di stare insieme, di confrontarci su un tema a noi molto caro che è quello delle misure alternative alla detenzione, dell’inclusione sociale e lavorativa di detenuti e più in generale di persone che hanno commesso reati. Di come sia possibile fare questo attraverso progetti innovativi e persino attraverso il teatro e i linguaggi espressivi.

Ci auguriamo che possano parlarne insieme i detenuti stessi con i rappresentanti delle istituzioni, con noi e con tutti i cittadini e le cittadine interessate, con i vicini del Centro di Palmetta, il luogo in cui tutti i giorni stiamo lavorando.

Ci auguriamo anche di mostrare il lavoro che in pochi giorni abbiamo fatto con i nuovi tirocinanti di Orto21, di raccontare dell’orto e di come quasi non si vedeva più tra l’erba alta, di giocare insieme a “Criminal Mouse” un gioco da tavola ideato dai detenuti di San Vittore, e di godere del sole e dell’aria aperta.

Onestamente, non ci aspettiamo un grande afflusso di persone, purtroppo negli ultimi anni abbiamo la possibilità di fare attività solo all’esterno, dunque un’attività praticamente solo stagionale, il che non ci permette di fidelizzare la partecipazione delle persone, e a ogni edizione occorre praticamente ricominciare da capo a farsi conoscere, a farsi dare fiducia.

Quanto influisce su un progetto come questo avere solo lo spazio esterno del Centro di Palmetta per poterlo realizzare?

Pesa molto. Devo dire che trovo incredibile il modo in cui siamo riusciti ad adattarci, non perché non ci fossero alternative, ma perché pensavamo a questa come una soluzione temporanea, necessaria per non perdere un presidio culturale che abbiamo riqualificato in più di quindici anni di lavoro dell’associazione Demetra, una soluzione che pensavamo durasse pochi mesi e invece sono già anni.

Lavorare solo all’esterno ci rende in pratica dei lavoratori “stagionali”, che vuol dire ogni volta rimettere in moto il parco come se fosse un lido sul mare, vuol dire non poter dare continuità ai tirocinanti, ai tutor (e dunque cambiarli frequentemente e formarli ogni volta), ai volontari, al vicinato, ai frequentatori. Vuol dire ricostruire tutto ogni volta. Vuol dire anche non poter fare progettazione su più anni e banalmente non poter accogliere detenuti da novembre a marzo, e in tutti gli altri mesi inventarsi attività per quando piove.

Invece, utilizzare lo spazio dello stabile del Centro di Palmetta, come facevamo fino a qualche anno fa e con le dovute accortezze, potrebbe portare ad un’espansione di questo progetto, a tirocini per detenuti durante tutto l’anno, all’attivazione di un circuito di microeconomia che renda sostenibile l’attività dei detenuti. Sarebbe pensabile anche una sorta di guardiania, oltre allo sviluppo di nuovi progetti regionali, nazionali ed internazionali di residenze artistiche in cui il mondo della creatività si incontra con quello del carcere.

Il programma

Venerdì 13 maggio, a partire dalle ore 10, dopo una passeggiata nel parco guidata dai beneficiari del progetto Orto 21, si terrà l’incontro pubblico che dà il nome ai due giorni “Fuori! Percorsi di inclusione”, incentrato sull’importanza dell’integrazione sociale e lavorativa dei detenuti e di chi ha commesso reati. Questa sarà anche l’occasione per conoscere progetti nascenti e buone pratiche nell’ambito dell’agricoltura, del teatro e dell’arte e dell’economia carceraria. Saranno infatti presentati i progetti: “Semi Liberi” della cooperativa sociale O.R.T.O.; “Anche i piccioni hanno le ali” realizzato da Vittoria Corallo per il Teatro Stabile dell’Umbria con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio Perugia nel contesto di Per Aspera ad Astra; “Economia Carceraria”, piattaforma che promuove e distribuisce prodotti realizzati in numerosi Istituti di detenzione italiani; “Pane&PiAzza” che vede la stretta collaborazione delle associazioni Demetra e Arciragazzi gli Anni in Tasca, per la riattivazione del forno presente all’interno della Casa Circondariale di Terni e la formazione di detenuti nell’ambito della panificazione e della pasticceria.

Al termine dell’incontro sarà possibile degustare prodotti di Economia Carceraria, O.R.T.O. e Pane&PiAzza.

Sabato 14 maggio, il parco sarà aperto tutto il giorno a partire dalle ore 10:00 e animato con una mostra mercato con prodotti di economia carceraria, installazioni e laboratori. In diversi momenti della giornata sarà anche possibile giocare a “Criminal Mouse”, gioco da tavola sul mondo del carcere, scritto e disegnato dai detenuti di San Vittore.

L’evento terminerà al tramonto con il concerto a base di cumbia, murga e power-folk della band romana Los3saltos.

 

 

Sara Costanzi: Metà Italia, metà Svezia, vivo di cultura. Ho una laurea in teatro contemporaneo. Animalista e amante della natura, mi appassionano le storie, la storia, la musica, l’arte, il cinema e il teatro.