Tra le singolarità di Atri c’è la terracotta policroma del XV sec. della Madonna della Sassa

CASCIALa chiesa di San Gregorio di Atri, gioiello architettonico da visitare  non solo per la sua posizione, immersa nella più incontaminata Valnerina, ma per le suppellettili e i bellissimi altari lignei che l’adornano al suo interno; tele pregievoli che vanno dal XVI al XVIII secolo, come la resa dell’Immacolata, la tela del Rosario, l’Assunta ecc… una singolare Croce Astile, vestiario liturgico  ricamato  d’epoca,  ma soprattutto per la particolarità di una Sacra rappresentazione che ha del fantastico e dico poco del misterioso. Ma andiamo con ordine. Di lato all’altare maggiore di questa chiesa, in una nicchia sul muro, e’ conservata una statua in terracotta policroma raffigurante la Madonna seduta in trono con il Bambino Gesù nudo adagiato sulle ginocchia, privo pero, purtroppo del braccino destro.
La Madonna con mani congiunte, indossa una tunica paonazza e il manto azzurro.  Sia la Madre che il Figlio portano sulla testa una corona argentata. La Sacra Immagine fu rinvenuta nel 1800 in uno scavo tra i ruderi della chiesa di Sant’ Andrea di Carpineto, vicino al monte  della Sassa. Per questo motivo viene chiamata la Madonna della Sassa. Grande devozione popolare per questa Sacra Immagine veneratissima dal popolo, a lei tributavano grandi festeggiamenti e novene di preghiera. Tutti si augurano che queste devozioni possano essere ripristinate, perché solo la fede in Dio e ai Santi e la preghiera possono essere viatico per salvarci da tutti i mali presenti e futuri.
Carlo Favetti: Nato a Ferentillo, ho pubblicato saggi d'arte, volumi di storia e libri di poesie. Ho collaborato con il Corriere dell'Umbria dal 1998 al 2010 e poi con il Il Giornale dell'Umbria. Nel 1993 ho fondato l'associazione culturale Alberico I Cybo Malaspina.