Trasimeno, il caso alghe e l’esigenza di una nuova normativa regionale

CASTIGLIONE DEL LAGO – Sul caso alghe e più in generale sulla manutenzione del Trasimeno il sindaco di Castiglione del Lago Matteo Burico ha chiesto alla Regione una revisione della normativa del Parco del Trasimeno “per poter intervenire almeno sulle zone antropizzate, nel totale rispetto dell’ambiente, ma a salvaguardia della salute pubblica e dell’indotto legato al turismo. Quello di cui abbiamo bisogno – dice in sostanza Burico – è una legge speciale per il lago Trasimeno. Se ne parla da anni, ne hanno parlato molti miei predecessori e lo voglio affermare con forza anch’io. Il Trasimeno ha bisogno di essere manutenuto: il rapporto uomo-lago è basilare e non viviamo in una ‘bolla di sapone’. È impossibile, direi impensabile, non poter agire nella zona antropizzata del nostro lago.

Per lanciare questa ferma richiesta il sindaco di Castiglione del Lago ha indetto una conferenza stampa convocata proprio dove gli operai del Comune lacustre stavano procedendo alle operazioni di pulizia delle sponde con metodi manuali senza poter operare dentro lo specchio lacustre con l’ausilio di mezzi meccanici. Una lotta impari che dura da settimane e insufficiente per arginare una situazione ormai diventata critica.

 

“La fine della stagione estiva, da Ferragosto in poi, è stata ed è tuttora segnata dall’enorme problema alghe – ha spiegato Burico anche in risposta agli attacchi che sta subendo in Consiglio comunale – ancora di più in quest’anno con il livello delle acque molto basse a causa della siccità. Lo spiaggiamento delle alghe è terribile per i residenti, gli operatori della ristorazione e dell’accoglienza turistica. Noi amministratori siamo i primi a vedere il problema e sono giorni che, con un’ordinanza sindacale che ha raggiunto i limiti della legalità, gli operai del cantiere comunale lavorano sulle sponde, senza entrare in acqua per evitare di infrangere la legge, una legge che ci imbriglia e rappresenta un grosso limite all’operatività, una legge che ci impedisce di intervenire in acqua”.

 

Come funzionano gli interventi dei Comuni sul lago

In assenza di provvedimenti strutturali o emergenziali, il sindaco – ha spiegato Burico – fa un’ordinanza per la tutela della salute pubblica e la utilizza come unica arma per tentare di affrontare la situazione, ma questa ordinanza, senza un’autorizzazione ambientale regionale non è efficace. I sindaci ce la mettono tutta ma hanno le mani legate. L’Unione dei Comuni del Trasimeno è uno strumento dei Comuni, in quanto detiene le competenze sulla parte demaniale che riguarda lago e sponde ma qualsiasi tipo di intervento, e non sto parlando di problemi economici perché siamo pronti e mettere importanti risorse per risolvere il problema, ha bisogno di autorizzazioni ambientali: infatti senza una valutazione d’incidenza ambientale è tutto impossibile, non si può fare nulla.

E proprio per questo non voglio gettare la croce sulla Regione Umbria – ha però voluto sottolineare Buricoma ringrazio l’assessore Roberto Morroni, i consiglieri Eugenio Rondini e Simona Meloni insieme ai dirigenti regionali competenti, per gli sforzi che stanno facendo, per riuscire ad intervenire prima possibile con mezzi meccanici nelle acque del Trasimeno. Capisco che sono passaggi difficili e ci vuole tempo. La Regione però deve andare con decisione e massima rapidità verso una revisione delle normative del Parco del Trasimeno per poter intervenire solo ed esclusivamente sulle zone antropizzate, nel totale rispetto dell’ambiente, senza trovarci ogni anno nella sessa situazione. Noi vogliamo che il Trasimeno sia bello e attrattivo, rispettando la sua natura ma rendendolo sempre presentabile e vivibile per residenti e turisti».

Redazione Vivo Umbria: