Tsu: 9 produzioni, 4 spettacoli al Morlacchi e l'ingresso dell'Università fra i soci sostenitori

SOLOMEO – Si torna al Teatro Cucinelli di Solomeo per conoscere i passi che sta muovendo lo Stabile dell’Umbria e in scena, attraverso la presentazione del direttore artistico Nino Marino ormai consueta di un filmato stavolta davvero intenso anche per i contenuti determinati dal Covid,  vengono annunciate 9 produzioni e un “avanprogramma” allestito per ora prudenzialmente solo per il teatro di riferimento: il Morlacchi di Perugia.


Nino Marino (ph Pier Nicola Bruno)

Già si lavora, però, per i venti teatri delle altre sedici città che compongono il Tsu. Con una grossa novità: tra i soci sostenitori entrerà l’Università di Perugia che con il Magnifico Rettore Maurizo Oliviero, ha deciso di rispondere positivamente e con entusiasmo all’invito arrivato dal presidente dello Stabile, Brunello Cucinelli.
 
Brunello Cucinelli e Maurizio Oliviero ieri a Solomeo

Iniziamo dagli spettacoli dell’avanprogramma. “Vorrei scrivere in tratti di fuoco”, a cura di Andrea Baracco, attraversa i centri di riferimento culturali di Perugia proprio per sottolineare un percorso inclusivo di teatro diffuso. Troverà dunque un suo perché al Museo di Palazzo della Penna, alla Galleria Nazionale dell’Umbria, al Museo Archeologico, al Rettorato dell’Università di Perugia, all’Accademia delle Belle Arti Pietro Vannucci da questo mese fino ad ottobre.

“Guerra e pace” con la riscrittura di Letizia Russo e la regia di Andrea Baracco con Stefano Fresi che per l’occasione ha preso temporaneamente casa nel centro storico di Perugia, è il fiore all’occhiello tra le produzione del Tsu in cantiere, realizzato grazie al contributo della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli. E’ in programma dal 28 ottobre al 22 novembre e prevede l’assoluta assenza della platea del Morlacchi, sgomberata delle poltrone per l’occasione scenica, per un totale di 200 posti a serata dislocati sui palchi.

Un momento della conferenza stampa del Tsu a Solomeo

Poi, dal 4 al 9 dicembre, “Dall’inferno all’infinito” di e con Monica Guerritore, produzione Compagnia Orsini, che introduce alle celebrazioni del VII centenario del morte del Sommo Poeta.

Infine, come ormai tradizione della programmazione del Tsu, spazio alla danza: il 18 e 19 dicembre il Morlacchi ospiterà un omaggio alla grandezza di Pina Bausch di Cristina Morganti “Moving with Pina”, produzione Il Funaro di Pistoia.

Entrando nel merito delle produzioni Tsu, Nino Marino ha evidenziato le difficoltà di artisti che non possono contare ma meritano un riconoscimento legittimo a livello legislativo. Ha rivendicato, in questo senso, l’impiego del 40% delle risorse umbre nelle progettualità dello Stabile.

Liv Ferracchiati lavora nel frattempo a “La tragedia è finita, Platonov” che domenica 20 settembre sarà presentato al Teatro delle Tese alla Biennale Venezia Teatro.

“La città morta” di Gabriele D’Annunzio per l’adattamento e la regia di Leonardo Lidi sarà sempre alla Biennale di Venezia e troverà spazio al Teatro Goldoni il 22 settembre.

Il 23 settembre, sempre a Venezia, al Teatro Piccolo Arsenale, uno studio, ovvero “Niente di me”, di Arne Lygre per la regia di Jacopo Gassmann.

Matthias Martelli è l’artefice di “Raffaello. Il figlio del vento”, in scena il 16 ottobre al Teatro Sanzio di Urbino. “Corale 2020” è un viaggio artistico e politico al tempo stesso di 169 chilometri tra Roma e Preci, tra periferie e città. Infine “Per aspera ad astra”, testimonianza concreta di come il carcere può essere vissuto. E rivissuto.

Grazie a Giancarlo Belfiore per le fotografie da Solomeo

Riccardo Regi: Direttore di Vivo Umbria, Perugino, laureato in Lettere, giornalista professionista dal 1990, vice direttore dei Corrieri Umbria, Arezzo, Siena, Viterbo, Rieti per 18 anni.