PERUGIA – Il meteo inclemente ha almeno in parte guastato la festa. Eppure la giornata di ieri si presentava alle nutrite truppe di turisti che dopo il fine settimana hanno deciso di restare a Perugia come ghiotta di occasioni di buona musica, a cominciare dall’appuntamento di mezzogiorno alla sala Podiani della Galleria nazionale dell’Umbria con il duo Fabrizio Bosso con Julian Oliver Mazzariello, duo tromba-pianoforte, minimalista nella formazione ma grande di un forte interplay tra i due che hanno spaziato dalle più classiche ballad a rivisitazioni del repertorio italiano d’antan come “Domenica è sempre domenica”. Più tardi al Morlacchi Rosario Giuliani ha imbastito un intenso dialogo con i partner del suo quartetto in The Hidden Side, ultimo lavoro del sassofonista che ne decreta anche una vena intimista sinora rimasta nascosta. Giuliani a cui è stato anche assegnato il premio di Ambasciatore dell’Umbria nel mondo è tra più apprezzati jazzisti italiani all’estero, a cominciare dalla vicina Francia dove ha risieduto per anni. Sorretto dalla ritmica perfetta di Fabrizio Sferra alla batteria, Luca Fattorini al contrabbasso e Alessandro Lanzoni al pianoforte, il sax di Giuliani sembra ora muoversi a proprio agio anche in atmosfere più rarefatte rispetto al robusto hard bop che lo ha sempre caratterizzato. La giornata di pioggia incessante che ha conciliato le atmosfere raccolte nei teatri, si è infine manifestata più clemente lasciando spazio a qualche squarcio tra le nuvole e facendo presagire un buon afflusso di pubblico per il protagonista del main stage all’arena, quel George Benson che non ha tradito le aspettative di circa duemila spettatori. E ancora più tardi grande pubblico al Morlacchi per Terence Blanchard e la sua tromba. I più anziani lo ricordano tra la front line di fiati nei Jazz Messenger di Art Blakey. Ora Blanchard è tra i più quotati musicisti della scena statunitense.
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