UniPG, grande soddisfazione dai dati del rapporto AlmaLaurea 2022: crescono occupazione e stabilità lavorativa

PERUGIA – Un resoconto generale altamente positivo per l’Università degli Studi di Perugia, quello che emerge dal rapporto del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea 2022, che riporta annualmente il profilo e la condizione occupazionale dei laureati di 77 Atenei italiani.

L’indagine di quest’anno ha coinvolto 300mila laureati del 2021 e circa 660mila laureati di primo e di secondo livello che sono stati contattati per l’indagine rispettivamente a uno, tre e cinque anni dalla laurea.

Di seguito i dati salienti che emergono dal rapporto AlmaLaurea 2022:

-Aumentano di +1,3 punti percentuali, da 65,5% a 66,8% i laureati regolarmente in corso dei corsi di laurea triennali, magistrali e magistrali a ciclo unico, con un voto finale medio di laurea di 105,2 contro la media nazionale di 103,5.

-Il 73,8% dei laureati Unipg ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi, contro il 57,1% della media nazionale (+16.7 punti percentuali).

-Un terzo delle studentesse e degli studenti (33,2%) provengono da fuori regione, mentre una percentuale che va dal 3,1% per le triennali al 5,2% per le magistrali sono cittadini esteri.

 

Soddisfazione per l’esperienza universitaria in crescita: aumenta di +2,1 punti la percentuale di chi ritiene adeguate le aule messe a disposizione dall’Ateneo (75,9% contro 73,8% del 2021), con un piccolo incremento anche della percentuale di chi si dichiara soddisfatto del rapporto con i docenti (89,3% contro 88,3%). Sostenibile, per l’84,1% degli intervistati, il carico di studio, per arrivare a una soddisfazione complessiva che si attesta sopra al 90%.

Ma è il dato sull’occupazione, tema particolarmente caro alla Governance universitaria del Rettore Maurizio Oliviero, che fornisce i risultati più incoraggianti: nello studio che ha coinvolto ben 8078 laureati Unipg, aumenta di ben +6,5 punti il tasso di occupazione dei laureati triennali a un anno dal conseguimento del titolo (dal 69,8% del 2021 al 76,3% del 2022), un dato superiore di quasi due punti alla media nazionale, ferma al 74,5%. Di questi, ben il 32,8% può beneficiare di un contratto a tempo indeterminato (contro il 25,4% del 2021). Per la restante parte, il 46,2% ha un lavoro non standard (in particolare a tempo determinato) e l’8,7% svolge attività autonoma.

Complessivamente, si legge nel rapporto, il 74,3% dei laureati dello Studium perugino considera il titolo acquisito molto efficace o efficace per trovare lavoro, un dato nettamente superiore alla soddisfazione italiana media, che si attesta al 60,6%.  Il 65,4 degli intervistati, inoltre, dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’Università degli Studi di Perugia. Aumenta anche la retribuzione media netta, da 1238 a 1333 euro mensili, con quasi 100 euro in media in più in busta paga, un dato comunque leggermente inferiore alla media nazionale.

 

 

Redazione Vivo Umbria: