Vanni Capoccia: “Il vagheggiato Fondo Penniano”

Riceviamo e volentieri è pubblichiamo l’intervento di Vanni Capoccia che torna a parlare della figura di Sandro Penna fornendo suggerimenti, spunti, riflessioni riferiti a un libro, “L’Epifania del desiderio”; e da qui, a molto altro.
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IL “VAGHEGGIATO FONDO PENNIANO”

di Vanni Capoccia

“L’Epifania del desiderio” contiene gli “Atti del primo convegno di studi penniani”, secondo me è il più importante libro su Sandro Penna finora pubblicato.

In esso Roberto Abbondanza, intellettuale e studioso che Perugia non ricorda abbastanza, in un testo conclusivo a un certo punto riporta quando detto da Elio Pecora” Le carte di Sandro Penna. Ancora tutte da raccogliere in un archivio, In un fondo. Al momento sono sparse… Andrebbero certo schedate e conservate in un luogo più adatto e in modo più acconcio, per preservarle dai danni del tempo ma. finora, a quattordici anni dalla morte del poeta, né editori,né amici capaci, né fondazioni o istituti hanno avanzato anche una sola proposta.” Continuando poi a citare affermazioni analoghe di altri partecipanti al convegno.

Ricordando poi i vari fondi letterari che in quel periodo si stavano creando sugli autori del Novecento in vari comuni e università italiane chiedendo che lo Stato e Perugia si mobilitassero per una “fondazione, fondo, archivio, centro che dir si voglia, per Penna” che definisce “vagheggiato Fondo penniano”.

Da allora sono passati molti anni. Mentre da pochi giorni a Perugia si è chiusa alla Galleria Nazionale dell’Umbria una mostra, curata da Roberto Deidier, Tommaso Mozzati e Carla Scagliosi, sui quadri e le carte di Penna custoditi dalla nipote del poeta che generosamente li ha messi a disposizione.

Una mostra importante e necessaria che ha prodotto e dato il via a incontri, al ritrovamento di un affettuoso manoscritto di Penna per una bambina, a ricerche come quella sul rapporto di Penna con l’opera di Morandi, a un’interpellanza comunale presentata per chiedere al Comune di prendere atto dell’importanza di quelle carte e disegni e di attivarsi per tentare di acquisire il materiale penniano creando così il Fondo che vagheggiava Abbondanza.

E’ difficile? Certo. Occorre la volontà di mettere in fila tante sensibilità, di mobilitare Regione, Governo, fondazioni, università, istituzioni e associazioni cittadine, singoli cittadini e di trovare i fondi necessari. Ma è sulla capacità di fare queste cose che si misura la reale competenza di chi amministra la cosa pubblica.

Redazione Vivo Umbria: