Vecchio e Nuovo Testamento il Maestro della Creazione a San Pietro in Valle genio del lapislazzulo

FERENTILLO – Il grande patrimonio storico-artistico in Valnerina e’ senza dubbio quello espresso dai dipinti che adornano le pareti dell’aula abbaziale di San Pietro Valle Suppegna a Macenano.

Cacciata dal Paradiso Terrestre, Adamo ed Eva

Dipinti pre giotteschi di scuola romana, considerati un “unicum” per la storia dell’arte antecedente il Cavallini. L’ edificio religioso, che annovera tra l’altro una ricchezza di reperti romani e pre romani, come sarcofagi e fregi di edifici di culto pagani, ancora oggi e’ meta indiscussa di studi e ricerche, ma sopratutto di turismo d’elite, dato anche dalla preziosa residenza d’epoca ricavata nell’antico monastero benedettino. Chi non conosce questo magico angolo di Umbria alle falde del monte Solenne, lambito dal sottostante fiume Nera, di rimpetto al castello diruto di Umbriano? Questo e’ il luogo magico e silenzioso dove la natura, la fede e la religiosita’, ha fatto il suo corso, immortalandosi con i segni indelebili dell’arte. Qui l’uomo umbro ha conosciuto il cristianesimo, le sacre scritture, narrate e illustrate da mano semplici, che oggi, possiamo affermare,  guidate dal cielo. Il ciclo dei dipinti raffigura il Vecchio e il Nuovo Testamento.
Creazione di Adamo

Emersi sotto lo scialbo di calce nel 1870. Il primo accenno ai dipinti fu del Guardabassi nel 1872 appena scoperti e, fatti restaurare da Giovanni Catena (spoletino) dalla famiglia Ancaiani all’epoca ancora proprietaria. Alcune scene purtroppo andarono perdute. Il ciclo pittorico si snoda su tre registri, forse, il quarto registro, era per lo piu’ a decorazioni, come evidenziato da frammenti superstiti.
Noè riceve l’ordine di costruire l’Arca

Tutte le scene sono inquadrate entro cornici formate da colonnine a tonciglione e da una decorazione a fregio a conclusione in alto che segue per tutto il perimetro della navata. Sul fregio, appaiono riprodotti uccelli, grifi alati e pesci. Sotto ogni scena e’ riportato il titulus (breve spiegazione dell’episodio raffigurato). I dipinti sembra essere stati realizzati da un gruppo di artisti considerato anche la vastita’ del lavoro, ma le scene del Vecchio Testamento riprodotte sulla parete di sinistra e in parte del Nuovo su quella di destra, sono state eseguite da un’unica mano adducibile al cosiddetto: “maestro della creazione; questo autore, si distingue per l’ uso di fondi azzurri (lapislazzulo) e l’inserimento di singole figure al centro delle scene, in modo simmetrico. Le caratteristiche dell’artista anonimo, (alcuni affermano che sia stato addirittura un monaco della stessa abbazia),  si notano anche nella monumentalita’ e colori tenui. “L’ ammonimento” e “la cacciata dal paradiso terrestre” ultime due scene del primo registro, opera di un pittore diverso, caratteristica evidenziata dalla diversità degli interni realistici, i lineamenti dei visi che si presentano ben marcati.
Creazione di Adamo

Un altro pittore potrebbe aver realizzato “il ringraziamento di Noe’ , probabilmente esecutore anche della “entrata in Gerusalemme”, “l’ultima cena”, “lavanda dei piedi”. Del dipinto riferito alla “visione di Isaia” situato nel primo registro, ne rimangono solo poche tracce, mentre si possono distinguere i due Profeti, tramite la scritta nel “titulus” posto sotto, (Daniele e Samuele) e quattro angeli. Nella esecuzione di questi dipinti, si puo’ far riferimento al genere di miniatura dei secoli XI – XII. Ma ora passiamo a tutte le scene riprodotte: (parete di sinistra, registro superiore intervallati da cinque finestre) Creazione del mondo, Creazione di Adamo, Creazione di Eva, Adamo che nomina gli animali, Peccato Originale, ammonimento e cacciata dal Paradiso Terrestre (secondo registro): sacrificio di Caino e Abele , Caino uccide Abele, avvisò a Noe’, costruzione dell’ arca, Noe’ ringrazia Dio, Abramo e i tre angeli, sacrificio di Isacco, Isacco benedice Giacobbe (terzo registro) I e II scena perduta, Beniamino davanti a Giuseppe, seguono otto scene perdute. Parete di destra, scene del Nuovo Testamento, (Registro superiore intervallato con sette finestre): Samuele e Daniele, due angeli, altri due angeli (secondo registro): Annunzio ai pastori, viaggio dei Magi , Epifania, Partenza dei Magi, strage degli innocenti, battesimo del Cristo, nozze di Cana. (Terso registro) entrata in Gerusalemme, ultima Cena, lavanda dei piedi, Calvario.
Adamo nomina gli animali

Il ciclo pittorico forse terminava in controfacciata con la Resurrezione, e altre scene,  ma probabilmente andate perdute a causa di un possibile crollo della facciata e successivo rifacimento. Nella controfacciata rimango alcuni ex voto d’epoca rinascimentale. “Nei dipinti in San Pietro in Valle di Ferentillo – osserva il dottor Fausto Contessa – si intravede, sopratutto nei volti, il ‘verismo’ che troveremo nelle figure realizzate da Giotto nei dipinti presso la Basilica superiore di San Francesco in Assisi e nella più articolata cappella degli Scrovegni presso la basilica di Sant’Antonio a Padova”.

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