PERUGIA – Si è conclusa domenica la quinta edizione del Trasimeno Prog Festival.
La giornata è iniziata in mattinata con la visita guidata (molto partecipata), organizzata presso il Cimitero Monumentale di Perugia in collaborazione con il Comune di Perugia, in occasione della celebrazione dei 50 anni dall’uscita del film Profondo Rosso di Dario Argento; tale iniziativa è stata intrapresa perché proprio in quel luogo sono state girate alcune scene del film del regista romano.
Per proseguire alle 21 con la proiezione integrale del film e relativa sonorizzazione da parte dei Goblin di Claudio Simonetti. Anche il concerto, all’interno del programma Serestate 2025 del Comune di Perugia, previsto in un primo momento ai Giardini del Frontone, è stato spostato presso l’Auditorium San Francesco al Prato.
Un piccolo passo indietro per parlare delle altre serate; giovedì 21 il concerto del Banco del Mutuo Soccorso è stato la dimostrazione della vitalità della band, e pur terminato leggermente in anticipo per le avverse condizioni atmosferiche, è stato molto apprezzato.
Purtroppo la serata di venerdì 22 (quella dedicata ai Pink Floyd), con tre band: Drunk Side, Finisterre e Ranestrane è saltata per un improvviso temporale intorno alle 19 ed è stata annullata; si era pensato ad un possibile recupero in tempi brevi che al momento però è escluso ed è dunque annullata.
Qualche trepidazione con il meteo anche sabato, con nuvole sparse nel tardo pomeriggio, che non hanno tuttavia impedito al numeroso pubblico di godere della serata dedicata ai King Crimson.
Sul palco i romani King Crimson Project (Daniele Pomo, Giacomo Anselmi, Danilo Cherni e Valerio Magli), hanno offerto un’interessante performance con uno spaccato dal periodo della trilogia degli anni ‘80 della band inglese: Discipline / Beat / Three of a perfect pair, concludendo poi con The Court of the Crimson King dal mitico primo album del 1969.
Alle 22 circa è iniziato il concerto dell’headliner della serata, il violinista David Cross, membro negli anni ‘70 del combo di Fripp, sapientemente coadiuvato da uno tra gli attuali tre batteristi ufficiali del Re Cremisi Jeremy Stacey, da Sheila Maloney alle tastiere, Rob Tew alla chitarra e Mick Paul al basso e voce.
Un viaggio, quello del musicista inglese, di oltre due ore, nei meandri degli anni ‘70, tra gli album Larks’ tongues in aspic, Starless and bible black e Red, a dimostrazione di come il “non genere musicale”, il prog, come dice l’amico Massimo Salari, era avanti già cinquant’anni fa e continua ad esserlo, con la sua miscellanea tra classica, rock e jazz. Nonostante qualche noia all’impianto (per non dimenticare il temporale della sera prima), tutto è poi filato liscio con grande soddisfazione ed emozione per quanti erano sulle gradinate della Rocca. Tra i brani eseguiti vale la pena ricordare la lunga Larks’ tongues in aspic ed il finale, davvero da brividi, di Starless (tra le più belle melodie del filone del prog).
Tornando a domenica sera il maltempo di venerdì ha fatto considerare all’organizzazione di spostare l’evento dei 50 anni di Profondo Rosso e dopo febbrili trattative durante il pomeriggio di sabato, e mai decisione fu più saggia, visto cosa si è scatenato anche domenica nel tardo pomeriggio, sia su Perugia che su Castiglione del Lago (la sede degli altri giorni del festival).
Per fortuna tutto invece è andato bene; qualche piccolo disagio per la capienza ridotta rispetto alla location originaria, ma poi un sold-out che gratifica chi si è speso per far in modo che tutto potesse funzionare al meglio.