Apiaria, la danza che nasce dall’osservazione del mondo delle api

PERUGIA – Esplorazione, connessione, scoperta, possibilità. Al termine di Apiaria, laboratorio di danza condotto mercoledì 20 marzo dalla danzatrice e coreografa Paola Colonna, sono proprio queste le parole che risuonano forte.

Il laboratorio, organizzato dall’associazione Sapereambiente si inserisce nel programma di formazione della Scuola di Ecologia e nasce dall’osservazione del mondo delle api: attraverso esercizi di improvvisazione e movimento, l’eterogeneo gruppo di partecipanti ha potuto esplorare concetti come la fiducia reciproca, il supporto e la condivisone, prendendo ispirazione dalla struttura sociale delle api all’interno dell’alveare. Le interazioni creative di volta in volta più articolate e profonde, hanno poi lavorato sulla consapevolezza di corpo ed emozioni, per liberare una nuova e più autentica espressione di se stessi attraverso il movimento, portando a riflettere sulle molteplici modalità di comunicazione non verbale e sul senso di comunità che caratterizza questi insetti.

 

Dall’esterno all’interno l’esplorazione è iniziata entrando in contatto con la natura circostante, attraverso l’incontro con un fiore, un albero, un filo d’erba, osservati, toccati, sentiti, non solo con gli occhi ma con tutti i sensi, mentre il giardino della biblioteca di San Matteo degli Armeni, scintillante di verde fresco nel primo giorno di primavera, diventava non solo cornice ma parte fondamentale dell’esperienza.

Poi tante sperimentazioni: essere condotti e condurre, affidarsi e sentirsi in grado di poter essere sostegno; ascoltare la musica non con le orecchie ma con le proprie “antenne emotive”, raccontandola attraverso il corpo in un continuo gioco di ascolto e scambio. Tra peso e leggerezza, in una danza libera ma ricca di significati, rendersi conto del fragile e meraviglioso equilibrio in cui viviamo e di come tutto possa cambiare se anche solo una persona cambia.

Un incontro che inizia esplorando e si conclude con il dono di tante bustine di semi da piantare nella terra e da far fiorire nel mondo ma anche, simbolicamente, dentro di noi.

 

 

A condurre tutto questo, la voce e la presenza di Paola Colonna, insegnante di danza contemporanea e coreografa di Torino, specializzata in danza di comunità, che così racconta il laboratorio: “l’anno scorso per sette mesi, una volta al mese, io e un’associazione che si chiama Associazione di Idee, Arte e Comunicazione di Torino, abbiamo immaginato un percorso per le famiglie, genitori e figli che lavorano insieme con il corpo, sulla storia delle api. Perché le api? Le api sono una super comunità, forse la comunità per eccellenza con regole precise, situazioni che le rafforzano e soprattutto bisogna immaginare che le api sono un unico organismo. La famiglia delle api è un unico organismo, non c’è un’ape sola che va a fare le cose ma c’è un bellissimo filo che le lega, e questo per me è la danza. La danza è proprio comunicare con il corpo senza le parole, entrare in relazione con altri corpi e comunicare con questi corpi.

Quindi abbiamo fatto diverse tappe legate al mondo delle api, dalla danza, al volo, alla costruzione di un favo e abbiamo fatto alla fine una piccola performance.

L’evento di Perugia è rivolto agli adulti sempre con l’intento di evidenziare nelle persone i sensi, che non siano gli occhi soltanto e la voce ma anche tutti gli altri, dal tatto, all’ascolto. Perché le api fanno quello. Immaginate la danza delle api come se si svolgesse in una stanza chiusa al buio dove una persona entra e ti dice dove stanno le cose. Questa danza è lavorata sul contatto delle api l’una all’altra, non solo sul vedere ma sperimentando tutta una forma di comunicazione non verbale di tatto e di ascolto”.

 

“La Scuola di Ecologia – spiega Marco Fratoddi, giornalista e direttore della rivista Sapereambiente – è nata nel maggio del 2019 come progetto di formazione promosso da Sapereambiente, insieme ad Aboca. Un progetto congiunto di due società benefit che guardano verso valori comuni nel campo della formazione per la sostenibilità. Insieme abbiamo varato questo ciclo di incontri annuale che si propone di essere per un verso incentrato sulle tematiche ambientali e realizzare quindi un’attività di carattere divulgativo sugli argomenti più variegati che incontriamo quando si ragiona sulla cura della casa comune, dal cambiamento climatico alla biodiversità, dalle problematiche della mobilità alle buone pratiche. Dall’altro, ci proponiamo di riflettere sulle metodologie educative utili per educare alla sostenibilità, perché non bastano gli argomenti, bisogna avere anche un approccio di innovazione dal punto di vista metodologico su un tema così importante.

 

 

L’evento di ieri si colloca come una sperimentazione metodologica per capire come, attraverso attività di questo genere centrate sull’espressione corporea, sulle dinamiche di gruppo, si possano veicolare dei valori di collaborazione tra le persone, di riconciliazione con il proprio corpo, di ricongiungimento con la natura in termini profondi.

Quest’anno la Scuola di Ecologia è dedicata proprio al tema della pace, e ieri con un linguaggio diverso e non verbale abbiamo lavorato proprio sulla riconciliazione con noi stessi, con il prossimo, con l’ecosistema. Noi siamo sempre molto ispirati dai valori della cultura non violenta e pacifista ed è per questo che abbiamo la sede di Perugia alla biblioteca di San Matteo degli Armeni, dove c’è il fondo di Aldo Capitini”.

 

All’interno dell’offerta formativa della Scuola di Ecologia, oltre a questo ciclo di incontri di carattere metodologico da una parte e tematico dall’altra, c’è anche il Corso di Giornalismo Ambientale e Culturale che, attraverso lezioni magistrali, testimonianze e laboratori pratici di scrittura, si propone  di formare nuove voci nel racconto sui molteplici temi della sostenibilità, persone protagoniste di un possibile cambiamento attraverso narrazioni innovative e trasformative.

 

 

Per maggiori informazioni: https://www.scuoladiecologia.it/

 

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