Avec le temps, l'omaggio di Giovanni Guidi a Leo Ferrè

FOLIGNO – Ho perso il conto. Credo che sia il quinto o sesto album che il giovane talento folignate del pianismo jazz, Giovanni Guidi, produca per la prestigiosa etichetta Ecm di Manfred Eicher. Eppure sembra ieri che muoveva i suoi primi timidi passi ad Umbria Jazz al fianco del suo mentore Enrico Rava e la sua band young. Giovanni, in questi anni, non ha perso la “bussola”, il successo lo ha “gestito” e non perde occasione per dimostrarsi sensibilissimo ai temi sociali, oltre a quelli culturali. Pochi giorni fa ha postato su Facebook un intervento che faceva riferimento all’anniversario di Franco Basaglia, colui che ebbe il coraggio di sfidare i luoghi comuni sulla pazzia e riconobbe ai matti  lo status di individui liberi sdoganando le devianze, i border line, gli stati di minorità e riconoscendo per primo il valore delle “diversità” come apportatore di arricchimento sociale. Giovanni ha postato un grande foto che ritrae i ragazzi della Liberorchestra. “Voglio considerare questo (11 marzo, n.d.r.) – scrive nel post sull’anniversario della nascita di Basaglia – e lo devo fare, come un giorno di libertà. Un giorno che ha permesso la nascita di chi ha visto la possibilità di mondi diversi e possibili che convivono. La possibilità di arti che si rigenerano e che ricreano attraverso menti e corpi che non si sarebbero potuti incontrate. Grazie a Franco Basaglia è nato il gruppo al quale tengo di più: la mia, la loro, la nostra, la vostra Liberorchestra”. Ecco, questo e non solo, è Giovanni Guidi, un jazzman di rango che non ha paura delle proprie idee e che spesso nella vita quanto nella musica le esprime travalicando generi e stili per esplorare territori sconosciuti ai quali progressivamente dà forma. E’ il tentativo di spostare più in là gli ambiti del jazz, come nel nuovo album “Avec le Temps”, con lo straordinario Francesco Bearzatti al sax tenore e al clarinetto, Roberto Cecchetto alla chitarra, Thomas Morgan al contrabbasso e al consueto Joao Lobo alla batteria. Il nuovo progetto di Giovanni si articola in un riconoscibilissimo “luogo” melodico e lirico che fa riferimento al grande cantautore francese Leo Ferrè (suo il brano che dà il titolo all’album), per spingersi oltre, verso una “materia” inconosciuta che lentamente prende forma, ma che come nella scultura risulta intrigante perché sottrae più che aggiungere.

Claudio Bianconi: Arte, cultura, ma soprattutto musica sono tra i miei argomenti preferiti. Ho frequentato il Dams (Scienze e Tecnologie delle Arti, dello Spettacolo e del Cinema). Tra i miei altri interessi figurano filosofia; psicologia archetipica; antropologia ed etnologia; fotografia-video; grafica, fumetti, architettura; viaggi.