Avviso ai naviganti Bollettino n° 8

Former physicist Tim Berners-Lee invented the World-Wide Web as an essential tool for High Energy Physics (HEP) at CERN from 1989 to 1994. Together with a small team he conceived HTML, http, URLs, and put up the first server and the first wysiwyg (what you see is what you get) browser and html editor. Tim is now Director of the Web Consortium W3C, the International Web standards body based at INRIA, MIT and Keio University.

All’inizio erano i Bbs (Bulletin Board System), in sostanza sistemi che permettevano attraverso un software di trasmettere dati su una linea telefonica. Erano i tempi del pionerismo della telematica con la rete Internet, che a sua volta derivava da un sistema di comunicazione messo a punto per fini militari, che faceva le sue prime apparizioni nel mondo degli appassionati.
Poi ad ordinare il tutto e a strutturarlo su un sistema ampiamente condiviso arrivò esattamente trenta anni fa il Web (World Wide Web). Fu la rivoluzione che decretò definitivamente di rimpicciolire il mondo, annullare le distanze e il tempo e di riprodurre una realtà virtuale coesistente con il mondo reale. Da allora ad oggi l’invenzione che affonda le radici nell’ultimo decennio del secolo scorso per proiettarsi definitivamente con tutte le sue potenzialità ancora inesplorate nel nuovo millennio, ha trasformato il pianeta, da un lato offrendo l’opportunità dello sviluppo dell’intelligenza artificiale e dall’altro incidendo con modalità definitive sul mondo del lavoro. Dalla manifattura e l’impiego di mezzi meccanici si è progressivamente passati all’uso di mezzi elettronici anche grazie all’evoluzione dei software e all’utilizzo del web.
Stiamo assistendo tutti a quella che secondo Joseph Schumpeter si realizza come “distruzione creatrice” che lascia campo aperto a una profonda e stravolgente innovazione che Keynes definirebbe seguire l’istinto degli “animal spirit”: solo chi avrà la capacità di innovarsi sopravvivrà all’ondata che produrrà un mondo ormai regolato dall’interconnessione. E forse in attesa del 5G che stravolgerà il nostro modo di vivere e che apporterà una nuova rivoluzione nei mezzi di trasporto, nelle infrastrutture e nei mezzi di produzione, verremo tutti soppiantati dai robot (già in avanzata fase di evoluzione). Rimangono un paio di “problemucci” sul tappeto: avremo ancora la possibilità di lavorare e mantenere una dignitosa qualità di vita? E chi “governerà” il gigantesco sistema che controllerà le nostre esistenze? Questi due fattori che potrebbero minacciare due valori fondamentali della nostra vita, quali la libertà e il lavoro, bastano per affermare che il progresso è bello, ma deve cominciare ad essere gestito.

Claudio Bianconi: Arte, cultura, ma soprattutto musica sono tra i miei argomenti preferiti. Ho frequentato il Dams (Scienze e Tecnologie delle Arti, dello Spettacolo e del Cinema). Tra i miei altri interessi figurano filosofia; psicologia archetipica; antropologia ed etnologia; fotografia-video; grafica, fumetti, architettura; viaggi.