La cancellazione del Festival Orizzonti, un allarme per la musica contemporanea in Umbria
Il 19 dicembre 2025 segna una data di grande preoccupazione per la scena musicale contemporanea umbra: la Fondazione Perugia Musica Classica ONLUS ha comunicato la cancellazione del Festival Orizzonti, rassegna dedita alla musica contemporanea internazionale. Attivo dal 2019, il Festival si era affermato come uno degli appuntamenti più rilevanti nel calendario culturale di Perugia e del territorio regionale, diventando un punto di riferimento stabile per artisti, studiosi e appassionati.
Un impegno culturale interrotto e la reazione dell’Associazione Opificio Sonoro
L’Associazione Opificio Sonoro, da sempre coinvolta nella co-produzione e realizzazione del Festival, ha espresso forte disappunto per questa decisione che interrompe un percorso virtuoso di promozione della musica contemporanea. Marco Momi, Direttore Artistico dell’Associazione e curatore del Festival, insieme a Claudia Giottoli, Presidente di Opificio Sonoro, hanno preso atto della decisione della Fondazione con rammarico, sottolineando l’importanza storica e culturale del Festival Orizzonti per la regione e per la crescita artistica dei giovani musicisti. La cancellazione giunge a pochi mesi dal già annunciato taglio dell’edizione Spring 2026, suggerendo un progressivo disimpegno verso il genere musicale contemporaneo.
Il Festival Orizzonti rappresentava l’unico spazio strutturato e riconosciuto in Umbria dedicato alla musica contemporanea internazionale. Il progetto ha saputo negli anni integrare ricerca artistica di alto livello, esecuzioni di eccellenza e attività di mediazione culturale, avvicinando un pubblico eterogeneo e non necessariamente specialista alla nuova musica. Le iniziative proposte comprendevano non solo concerti ma anche momenti di approfondimento, introduzioni e dialoghi tra artisti e spettatori, elementi che hanno favorito una partecipazione consapevole e appassionata.
Un modello culturale riconosciuto e apprezzato
Il Festival era apprezzato per la sua capacità di coinvolgere studenti e giovani talenti, fungendo da porta di ingresso verso la complessità e la ricchezza della musica contemporanea. Molti commenti sui social media in queste ore ne attestano l’importanza, attribuendogli il ruolo di strumento capace di illuminare anche il repertorio classico, grazie al confronto diretto con le istanze attuali della musica d’arte. Si sottolinea come l’evento attirasse spettatori specialistici e appassionati anche da altre regioni, contribuendo a rafforzare l’identità culturale umbra e a inserire Perugia nel circuito internazionale della musica contemporanea.
L’Associazione Opificio Sonoro ha ribadito il proprio dissenso verso la scelta della Fondazione, definita come una politica culturale miope che distanzia un pubblico consolidato e ignora le esigenze creative di musicisti emergenti e affermati. La musica contemporanea non è infatti una nicchia autoreferenziale ma un elemento vitale per la conservazione e l’innovazione del patrimonio musicale, capace di mantenere vivi e attuali i grandi maestri del passato.
Prospettive future per la musica contemporanea in Umbria
Nonostante l’amarezza, Opificio Sonoro dichiara l’intenzione di continuare il proprio percorso artistico con determinazione, cercando nuove formule e occasioni di valorizzazione della musica contemporanea. Il collettivo rimane fedele al proprio impegno creativo e alla passione per l’innovazione musicale, auspicando un ripensamento delle politiche culturali regionali e il sostegno a iniziative simili.
Marco Momi si rende disponibile per interviste e approfondimenti sul tema della cancellazione del Festival Orizzonti e sullo stato della musica contemporanea e delle politiche musicali in Umbria, sottolineando l’urgenza di un dialogo aperto e costruttivo tra istituzioni, operatori culturali e cittadini per non disperdere un patrimonio artistico così prezioso.


