Daniele Nicchi: "La Corsa è simbolo della nostra regione e riprenderà più forte di prima"

Raccogliamo e rilanciamo, sul versante istituzionale, la dichiarazione del consigliere regionale Daniele Nicchi (Lega): “Sono un ceraiolo convinto: pur vivendo in provincia di Terni ad Attigliano, sono nato 56 anni fa a Gubbio e il mio cuore non si è mai trasferito. Passata questa bufera del Covid-19, la Corsa dei Ceri di Gubbio riprenderà più forte di prima. Attendere la prossima edizione sarà lunga, ma sapremo aspettare perché quella sarà una manifestazione memorabile. Nelle ore che precedono la Corsa – prosegue Nicchi – non posso non lasciarmi andare a piacevoli ricordi. Ho indossato la camicia e pantaloni del cero di Sant’Ubaldo da quando avevo tre anni. A casa mia si è sempre respirata aria di Ceri, sia nella buona, sia nella cattiva sorte. Quando il Cero sbandava e cadeva, per dodici mesi si studiava come fare per migliorare e non farsi mettere alla berlina dagli altri ceraioli. Non sono mai mancato a una edizione e in quel clima di festa ho coinvolto tutta la famiglia che, almeno per un giorno, si è sente eugubina al cento per cento”.

Daniele Nicchi

“Quella della festa dei Ceri – conclude Nicchi – è una tradizione mai interrotta e senza tempo, simbolo della nostra Regione.  È tra le più antiche, se non in assoluto la più remota, manifestazione storico – rievocativa italiana. La Festa ha avuto ed ha tuttora un ruolo fondamentale per la comunità eugubina e umbra”.
 

Redazione Vivo Umbria: