Dialogo tra jazz e fumetto per ricordare i cento anni della nascita di Charles Mingus questa sera al teatro Secci

TERNI – Silvia Alunni, direttore artistico di Visioninmusica, è particolarmente soddisfatta. Reduce di un ottimo successo ottenuto a Spoleto con Spoleto Jazz (due dei tre concerti in programma sold out con prevendite estese anche all’estero), si appresta questa sera ad ospitare un progetto prodotto con il contributo del ministero della cultura, tramite un bando del jazz, da Roma Jazz Festival (International Festival Music Foundation) al quale si sono associati dei partner, tra i quali la Fondazione Musica per Roma, Visioninmusica, i Conservatori Santa Cecilia di Roma di Matera e Bologna e la Colours Jazz Orchestra e la New Talent Jazz Orchestra, due big band, una marchigiana e l’altra romana. Un progetto nato e pensato a livello multidisciplinare e multimediale: è stato pensato un contest in cui sono stati scelti dai produttori nove brani tra i più rappresentativi di Charles Mingus per festeggiare i cento anni della nascita del grande contrabbassista. Con questi nove brani è stato creato un contest al quale hanno partecipato più di venti compositori da tutto il territorio nazionale e sono stati scelti da una commissione formata da tutti i grandi professionisti tra i quali i due direttori delle big band, Mario Morganti e Mario Corvini. Sono stati selezionati dieci compositori, anche se al termine i brani scelti sono stati nove brani. Ogni compositore ha elaborato e riarrangiato un pezzo scelto tra quelli che erano stati selezionati dalla commissione. Questi nove brani saranno eseguiti durante il concerto e sonorizzeranno una graphic novel che verrà proiettata in sala in cui si narra la storia a fumetti di Charles Mingus. Fumetto realizzato da Pasquale Todisco, in arte Squaz, mentre lo storyteller del fumetto è Flavio Massarutto, giornalista e scrittore. Questa graphic novel verrà proiettata in sincrono con la musica. Saranno diciotto elementi della band sul palco, quindi un bell’impatto e l’iniziativa è nata con scopi divulgativi soprattutto tra le giovani generazioni, anche in considerazione del fatto che il fumetto sta vivendo un momento di grande riscoperta.

Dunque questa alle ore 21 sul palco del Teatro Secci sarà la Colours Jazz Orchestra diretta dal Maestro Massimo Morganti ad eseguire le nove composizioni originali ispirate alla musica mingusiana create da giovani compositori under 35 che si sono anche cimentati con il riarrangiamento di alcuni dei brani più celebri del contrabbassista americano.

Ideato a partire da Mingus, graphic novel di successo internazionale pubblicata da Coconut Press/Fandango – e già tradotta in cinque lingue – su testo dello scrittore e giornalista musicale Flavio Massarutto e tavole del fumettista Squaz, animate per l’occasione dal regista Martino Bisson, “Io suono quel che sono. Io suono Mingus” è un originale, affascinante e potente viaggio fra musica e video che fa dialogare il fumetto e il jazz, due forme espressive popolari nate all’inizio del secolo scorso e per lungo tempo tenute ai margini dell’establishment artistico. Al centro del racconto la vita tormentata, le battaglie contro il razzismo, la musica geniale di un maestro che ha lasciato un segno indelebile nel panorama del jazz. Un uomo dal talento indomabile e ribelle che ha attraversato gli stili rimanendo sempre sé stesso. Un’anima arrabbiata che, per le sue origini meticce, dovette sempre fare i conti con l’ostilità della società americana.

Le musiche originali per orchestra composte dai giovani autori saranno, d’ora in poi, a disposizione di tutte le big band che vorranno cimentarsi con questo repertorio, mentre le registrazioni dei due concerti di Roma e Terni, unitamente alle tavole della graphic novel di Massarutto e Squaz, saranno il materiale di partenza per la realizzazione di un film di animazione destinato alla circuitazione in vari festival nazionali e internazionali ma soprattutto alla promozione della musica jazz presso le scuole medie superiori, con l’obiettivo di stimolare e avvicinare le nuove generazioni al linguaggio del jazz, approfondendone la conoscenza storica.

COLOURS JAZZ ORCHESTRA

La Colours Jazz Orchestra nasce nel 2002 da un’idea di Massimo Morganti, trombonista, compositore e direttore, che coinvolge nel progetto i migliori musicisti marchigiani.

Con l’obiettivo di proporre sonorità contemporanee ed innovative, il repertorio dell’orchestra da subito si concentra sulle musiche di Maria Schneider, giovane compositrice americana e figura di riferimento della scena musicale di New York, allieva di Bob Brookmeyer e assistente di Gil Evans. Successivamente il repertorio si arricchisce con le composizioni di Kenny Wheeler, straordinario trombettista e compositore canadese, con il quale l’orchestra collabora stabilmente dal 2003 e con il quale ha partecipato ad alcuni dei più importanti festival musicali italiani (Prato, Verona, Bertinoro, Modena, Gubbio, Fano, Ancona). Nel marzo 2008 incontra Ayn Inserto, giovanissima compositrice americana della scena di Boston, attraverso un workshop di composizione e un concerto al teatro La Fenice di Senigallia. Nel giugno 2009 il primo importante lavoro in studio, Nineteen plus one (edito da Astarte e Egea) con Kenny Wheeler in veste di solista e compositore. Un disco che ha riscosso in breve tempo un notevole successo di critica in Italia e all’estero. Nell’inverno 2009-2010 l’incontro con l’autore ligure Roberto Livraghi (firma di celebri brani degli anni ‘60 come Quando m’innamoro e Coriandoli) porta all’incisione di un disco di suoi brani arrangiati appositamente per l’Orchestra dal titolo Quando m’innamoro… in Jazz, uscito per l’etichetta Egea. È di prossima uscita il nuovo album Home Away From Home con musiche di Ayn Inserto.

La formazione dell’orchestra comprende 5 sax, 4 trombe, 4 tromboni e ritmica (chitarra, pianoforte, contrabbasso, batteria) con l’aggiunta del trombone del direttore Massimo Morganti. Tra le file dell’orchestra, oltre a validi jazzisti attivi da anni, sono presenti giovani musicisti emergenti a livello nazionale.

 

Claudio Bianconi: Arte, cultura, ma soprattutto musica sono tra i miei argomenti preferiti. Ho frequentato il Dams (Scienze e Tecnologie delle Arti, dello Spettacolo e del Cinema). Tra i miei altri interessi figurano filosofia; psicologia archetipica; antropologia ed etnologia; fotografia-video; grafica, fumetti, architettura; viaggi.