Dino Piana: “Al gir dal bughi” 90 anni … e non sentirli

Dino Piana è nato in provincia di Asti ed ha iniziato da giovane a suonare con diversi gruppi locali muovendo i primi passi come trombettista e successivamente come trombonista nella banda del paese. Vince con il Quintetto di Torino il concorso radiofonico “La Coppa del Jazz” nel 1959 mettendosi In luce come solista. Negli anni ha fatto parte di varie orchestre radiofoniche e televisive ed ha preso parte a festival nazionali e internazionali, fra i quali Lugano, Berlino e Nizza. Ha realizzato concerti ed incisioni con proprie formazioni e con musicisti internazionali, tra i quali ricordiamo Chet Baker, Charlie Mingus e Paco de Lucía.

Nel 1978, insieme al trombettista Oscar Valdambrini ed al figlio Franco, ha formato un sestetto che ha preso parte al Midem di Cannes, Umbria Jazz ed al Festival di Pompei.

Durante lo scorso anno è uscito “Open Spaces”, terzo disco dell’ensemble guidato da Dino e Franco Piana. Al lavoro hanno preso parte musicisti come Fabrizio Bosso, Enrico Pieranunzi, Roberto Gatto, Max Ionata, Giuseppe Bassi, Ferruccio e Lorenzo Corsi.

In questi giorni, superata da qualche mese la soglia dei 90 anni, viene prodotto dall’etichetta Jando Music, con la collaborazione del Parco della Musica Records, il nuovo album, “Al gir dal bughi”.

Questo disco rappresenta un omaggio da parte del figlio Franco e di Enrico Rava ad uno dei migliori jazzisti italiani, fonte d’ispirazione per tutti i giovani trombonisti.

Il titolo “Al gir dal bughi” (al giro del Boogie), e lo stesso Rava durante i suoi concerti ha narrato questa storia, è riferito al loro primo incontro durante una jam session di circa sessant’anni fa quando nacque un’amicizia che dura tuttora.

Nell’album vengono riproposti alcuni standard, da “Bernie’s Tune” a “Polka Dotz and Moonbeams”, “Everything Happens to Me” e “Rhythm a ning”.

L’atmosfera che si respira è davvero suggestiva ed il merito è dei musicisti che accompagnano Dino Piana, Enrico Rava e Franco Piana.

Troviamo infatti alcuni tra i più validi jazzisti italiani: Roberto Gatto alla batteria, Gabriele Evangelista al contrabbasso e Julian Oliver Mazzariello al pianoforte.

Foto tratte da: casadeljazz.com

Alfredo Buonumori: Perugino, diploma di maturità classica, commerciante per una ventina d’anni, da sempre appassionato di musica (tutta quella bella), ma il cuore batte più forte per il progressive rock, il primo amore, e per il jazz. Dallo scorso anno fa attivamente parte di un’associazione culturale-musicale che si occupa della diffusione della musica progressive rock.