Gli Amici del Teatro di Colombella tra tradizioni e novità

Gli Amici del Teatro di Colombella tra tradizioni e novità

COLOMBELLA (PERUGIA) – E’ una delle realtà teatrali amatoriali più longeve, attive e vivaci del territorio di Perugia. E’ l’associazione Amici del Teatro di Colombella, presieduta dal 2014 da Monica Rosati. E’ stata eletta una prima volta il 25 febbraio con un consiglio composto da Barbara Gori, Giovanna Grasselli, Filippo Orsini, Artemio Ozomi Patrizio Palazzoni, Maria Rita Porrozzi. “Con questa composizione – racconta Monica Rosati – il consiglio ha compiuto il suo primo mandato triennale, poi prorogato di un anno. Dal 12 aprile 2018  l’assemblea dei soci ha votato un nuovo consiglio, sempre da me presieduto, composto da Adelio Catana, Barbara Gori, Giovanna Grasselli, Filippo Orsini, Artemio Ozomi, Patrizio Palazzoni. Nei periodi di consiliatura, l’associazione si è mossa su più fronti: istituzionale, strutturale ed operativo. Istituzionale perché si  è dotata di uno Statuto, regolarmente registrato e depositato ed ha sottoscritto un accordo con la Diocesi di Perugia (proprietaria del Ricreatorio ‘Lucio Bonucci’ sede associativa e luogo dove si svolgono le rappresentazioni) per la gestione dello spazio, concorde la Parrocchia, per 25 anni. Strutturale perché è stato completato il restauro del Ricreatorio ‘Lucio Bonucci’, il nostro teatro.

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Rimasto inutilizzato per vari anni, è stato consolidato nel 2013 – grazie al lavoro congiunto di tutte le associazioni paesane su stimolo del parroco Don Engjell appena arrivato a guida della comunità – e poi dotato, grazie al lavoro dell’associazione, di un nuovo spazio scenico, con quinte, sipario e tendaggi, di un nuovo impianto audio luci, nuovi pavimenti e camerini … ed il lavoro continua. Gli interventi sono stati finanziati grazie al contributo di qualche azienda locale, delle attività commerciali, ma soprattutto grazie alla stagione teatrale. Operativo perché dal 2015 ha preso il via la Stagione intitolata “in Teatro… degust-Azioni”. Giunta quest’anno alla quinta edizione, è stata sospesa a causa dell’emergenza sanitaria in atto; è poi nato un Laboratorio Teatrale per i più piccoli, dalla terza elementare in avanti; è ripresa l’organizzazione di gite sociali, sospesa negli anni precedenti, e di eventi culturali, anche a supporto di realtà impegnate nel volontariato; sono stati incrementati i rapporti con altre compagnie teatrali, non solo locali, ospiti della Stagione ma anche chiamate ad utilizzare il teatro per loro iniziative, al pari delle altre associazioni e delle scuole”.
Gli Amici del Teatro di Colombella tra tradizioni e novità
– Quando è stata fondata l’associazione Amici del Teatro di Colombella?
“L’amore per il teatro – risponde Rosati – si riscontra da sempre nel paese di Colombella. Andando a ritroso, fin dalla metà dell’Ottocento la contessa Marianna Bacinetti Florenzi (1802 – 1870, ndr) sposata con Ettore Florenzi e residente nella villa attualmente sede del Programma Unesco WWAP, era solita intrattenere i suoi ospiti con delle rappresentazioni e, negli anni successivi, molte compagnie itineranti di attori si fermavano e si esibivano a Colombella. Il pubblico era abituato al teatro. Con la fondazione della Scuola Materna ‘Caterina Sereni Bonucci’ (dal nome della benefattrice del paese, ndr) e l’arrivo delle suore, la maggior parte dei bambini vennero ‘educati’ al palcoscenico e, una volta cresciuti, coltivarono la passione. Tra le locandine di spettacoli che abbiamo recuperato, incorniciato ed appeso a Teatro, a testimonianza del rispetto per il passato, per la tradizione teatrale ed i suoi protagonisti, ne abbiamo due risalenti addirittura al 1944 e al 1946 – un periodo non facile – nel quale il teatro era un ottimo modo per sfuggire alla quotidianità e darsi coraggio. Da allora furono sempre messe in piedi e rappresentate commedie, ma perché nasca l’associazione denominata ‘Amici del Teatro di Colombella’, occorre arrivare al 13 giugno 1980″.
Gli Amici del Teatro di Colombella tra tradizioni e novità
– Come si è sviluppata?
“Quarant’anni fa sei appassionati (Lanfranco Barcaccia, Leandro Corbucci, Maurizio Grasselli, Artemio Ozomi, Nadia Ragnacci, Loris Regni, ndr) pensarono ad una forma che desse al gruppo una fisionomia e ne valorizzasse il ruolo, vista la messa in scena di rappresentazioni apprezzate dalla comunità. Venne predisposto un Regolamento che ha disciplinato l’attività dell’associazione – molto feconda e ricca di premi a livello regionale e interregionale – fino al 13 maggio 2014 quando, per venire incontro all’evoluzione delle normative di settore,  l’assemblea dei soci – li vorrei ricordare perché ci sono nomi che pur avendo dato molto ora non fanno più parte dell’associazione, perche scomparsi e perché hanno abbandonato il progetto: Benito Alunni Bistocchi, Lanfranco Barcaccia, Elisa Becchetti, Renata Bizzarri, Luciano Caponi, Augusto Cardinali, Vittorio Castellani, Adelio Catana, Leandro Corbucci, Giovanna Curti, Lina Felici, Liliana Felici, Francesca Ferranti, Barbara Gori, Giovanna Grasselli, Daniela Grelli, Giuseppe Grelli, Palma Lazzerini, Luciano Mannocci, Alberto Orsini, Filippo Orsini, Artemio Ozomi Marco Palazzetti, Patrizio palazzoni, Maria Rita Porrozzi, Nadia Ragnacci, Loris Regni, Rosanna Regni, Aldo Romani, Monica Rosati, Ornella Santioni, Alessandro Vinti – decise di dare continuità allo spirito ed alle ambizioni del sodalizio originario in una veste istituzionalizzata e fece nascere l’Associazione Culturale Teatrale sempre denominata ‘Amici del Teatro di Colombella’, con sede in via delle Marche presso il Ricreatorio “Lucio Bonucci”, il nostro Teatro, dotandola di un proprio Statuto, registrato e depositato”.
Gli Amici del Teatro di Colombella tra tradizioni e novità
– Siete nati come compagnia teatrale dialettale, poi avete scelto di recitare in lingua italiana, perché?
“La volontà dell’associazione, è sempre stata valorizzare il canale espressivo teatro, che tanta parte ha avuto nella vita del paese. Se alla metà del secolo scorso si prediligeva il dramma (anche in lingua) magari seguito dalla farsa finale, dal 1980 in avanti ci si è concentrati su un teatro brillante e leggero, molto gradito al pubblico ed al gusto dei rappresentanti dell’associazione, attingendo ad autori non umbri – riproposti adattando il testo in vernacolo perugino – e, soprattutto, ad Artemio Giovagnoni che tanta parte ha avuto nella cultura locale. Successivamente, quindi dal 2014 ad oggi, senza rinnegare nulla del percorso compiuto, si è provato ad allargare l’orizzonte”.
Gli Amici del Teatro di Colombella tra tradizioni e novità
 – Che tipo di spettacoli mettete in scena?
“Ovviamente continuiamo a muoverci nell’ambito del teatro amatoriale, la molla che ci spinge è la passione e cerchiamo sempre di privilegiare il teatro brillante. Parallelamente, abbiamo puntato su autori ‘nostri’ come Alessandro Vinti, nostro socio, abile nella poesia e nella prosa, da regalarci opere originali, molto apprezzate. ‘Il caso Randolfi’ e ‘La testa di Cassio’ hanno registrato numerossime repliche. Non disdegniamo poi la collaborazione con registi provenienti da altre realtà; per la stagione 2019/2020 abbiamo lavorato con Gianfranco Battistini che ha curato la messa in scena di  ‘Non ti conosco più’ di Aldo de Benedetti (un remake, gli Amici del Teatro proposero la commedia nel 1981 ma non in versione integrale, ndr). Cerchiamo poi di misurarci con testi non italiani come ‘Toccata e fuga’ dell’autore inglese Derek Benfield, per la regia di Patrizio Palazzoni (oltre ad essere un consigliere, un attore di provata esperienza), anche se non la potremo rappresentare per l’emergenza covid-19; avrebbe debuttato il 3 aprile. In questi anni abbiamo sperimentato nuove modalità espressive, puntando sui cortometraggi. Al primo, intitolato ‘Un Amore’ liberamente tratto dal libro ‘Ludwig e Marianna’ di Paolo Rosetti, filmato, diretto e montato da Rossella Biagi di RadioPhonica, interpretato dagli attori della compagnia e con le voci narranti di Roberta Reversi e Luca Tironzelli, è seguito quest’anno ‘Colombella dei Misteri’. Liberamente tratto dal libro ‘Storia di Colombella’ di Giuliano Tomassoli e Alessandro Vinti, è stato filmato, diretto e montato da Arianna Fiandrini e Mauro Magrini ed interpretato da colombellesi che non avevano mai recitato. L’intento è stato avvicinare, attraverso storie locali, appartenenti al passato di Colombella, una platea sempre più ampia di possibili estimatori della ‘settima arte’. Un evento corale con paesani di tutte le età che si sono rivisti sul grande schermo con la consapevolezza che ‘un cortometraggio è per sempre’. Teniamo poi conto che la quasi totalità delle nostre produzioni ha una colonna sonora originale, composta da Michele Rosati e si avvale dell’apporto tecnico di Alessandro Palazzoni, un ragazzo che era un bambino quando ha iniziato a collaborare, diventando un po’ ‘il figlioccio del teatro'”.

– Siete una delle poche compagnie perugine ad avere a disposizione un teatro, la cui storia è molto interessante….
“Il Teatro di Colombella è di proprietà della parrocchia e nasce come “Ricreatorio L. Bonucci”. La prima pietra venne apposta il 2 ottobre 1960 ad opera di Mons Giuseppe Baratta. Nella pergamena celebrativa dell’evento, puntualmente fotografata dal cultore di storia locale Giuseppe Grelli, si leggeva ‘L’arcivescovo (di Perugia, ndr) benedice questa prima pietra Oratorio parrocchiale, invocando su nuova opera, popolo benefattore, celesti benedizioni’. In realtà prima di quella data la comunità aveva vissuto momenti non facili, perché il giovane parroco don Gilberto Paparelli che risiedeva nella canonica alla sommità del paese, per essere più vicino ad una comunità che si stava rapidamente insediando a valle, volendo una casa parrocchiale con annesse aule catechistiche ed una nuova chiesa, aveva visto bene di realizzare quest’ultima nell’immobile che fino ad allora era il Teatro. Inevitabili i malumori, tanto che la parrocchia dovette correre ai ripari costruendo ex novo un altro Ricreatorio, arrivato fino ai giorni nostri”.

– Da qualche anno organizzate anche una stagione di prosa. Come è nata questa idea e che risultati sta avendo?
“Quando ci siamo insediati nel 2014, le alternative erano due: agire da associazione culturale, ‘muovendo’ l’ambiente paesano e cercando di avanzare proposte per la comunità, oppure continuare ad agire come gruppo teatrale, proponendo lavori teatrali a cadenza. A ciò si aggiunga che la sede sociale dell’associazione era in quel Teatro che le associazioni insieme avevano consolidato ma che si presentava ancora come ‘una scatola vuota’. Per investire occorreva guadagnare e puntare su una Stagione teatrale avrebbe permesso di conseguire più obiettivi: procedere nei lavori, valorizzare lo spazio e farlo conoscere, offrire una alternativa ludico-culturale alla gente di Colombella con spettacoli di vario tipo, prosa, musica, danza. Ci abbiamo creduto ed abbiamo cominciato a seminare. A distanza di 5 anni, i risultati sono buoni, anche tenendo conto della ‘crisi’ attraversata dal teatro amatoriale. Un ulteriore valore aggiunto è creare relazioni con altre Compagnie ed Associazioni, locali e non. Con Micro Teatro Terra Marique di Perugia il rapporto è così stretto da avere, grazie a loro, una sorta di stagione nella stagione, con spettacoli anche nazionali che diversamente si possono vedere altrove e proposte domenicali di teatro ragazzi”.

– Fate anche molta attività con le scuole, che genere di progetti seguite?
“Sempre grazie a Micro Teatro Terra Marique, abbiamo avviato il progetto matinèe; spettacoli mattutini proposti alle scuole materne ed elementari del circondario. Risultati davvero lusinghieri, quest’anno abbiamo avuto sold out con ‘Il soldatino’ e, se il virus non ci avesse bloccato, erano già calendarizzati altri spettacoli in doppia rappresentazione”.

– Quali saranno i prossimi obiettivi de Gli Amici del Teatro di Colombella?
“Continuare a fare Teatro per tanto tempo, – conclude la presidente Monica Rosati – a far vivere il Bonucci ed a raggiungere i traguardi insieme ai meravigliosi consiglieri che li rendono possibili, tra tante risate, impegno ed allegria… onestamente con persone diverse non credo che tutto questo sarebbe stato fattibile!!! Nella prossima stagione, comunque, vogliamo recuperare gli spettacoli che abbiamo dovuto stoppare, anche per consentire agli abbonati di completare il pacchetto prescelto; continuare ad investire nella struttura (ci sono le lampade della sala da cambiare; le pareti da tinteggiare, le sedie da acquistare; qualche parete da buttare giù per creare nuovi spazio); aggiungere al laboratorio teatrale per bambini altri tipi di corsi, da video maker a tecnico luci. Continuare a proporre gite sociali. Abbiamo in programma la visita alla Villa di Alberto Sordi. Dovrebbe essere a maggio … virus permettendo!”.

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