I Grandi Perugini raccontati con la penna di Laura Zazzerini e la matita di Giulia Ciacci

PERUGIA – Perugia è una città che nel corso del tempo ha dato i natali o ospitato numerosi personaggi illustri. Tra nomi molto conosciuti ed altri meno, il primo volume “I Grandi Perugini” racconta di 40 personaggi, 40 nomi eccellenti accomunati dal fatto di essere nati o deceduti a Perugia ai quali si vuole “restituire il merito di aver aggiunto una scintilla in più al lustro della città”.

Edito da Intermedia Edizioni, casa editrice orvietana che si occupa della cultura del territorio, il volume è curato da Laura Zazzerini, archivista e giornalista e Giulia Ciacci, storica dell’arte e artista che ha realizzato anche le splendide illustrazioni dell’opera.

 

A distanza di pochi giorni dalla presentazione ufficiale avvenuta presso la Sala della Vaccara a Perugia, è proprio con lei che abbiamo parlato, per scoprirne di più e conoscere alcune delle curiosità che si celano all’interno del libro.

 

Giulia, ci racconti come è nata l’idea di questo libro?

“Il format “i grandi” era già nato diversi anni fa per iniziativa della casa editrice Intermedia edizioni, che ha già pubblicato I Grandi Orvietani ed I Grandi Fabrianesi con lo scopo di dare vita e parola a molte cose che non tutti gli autoctoni conoscono della propria città.

Per quanto riguarda I Grandi Perugini io sono stata contattata l’anno scorso dalla mia collega Laura Zazzerini che conosco da molti anni. Lei a sua volta era stata coinvolta nel progetto da Marco Nicoletti, storico dell’arte e giornalista che si occupa del coordinamento della casa editoriale Intermedia nell’ambito di Perugia. Di comune accordo abbiamo scelto i personaggi e abbiamo poi deciso di strutturare il libro dividendo tra me e Laura i 40 profili, alternando le nostre due voci e mantenendo ognuna il proprio tono scrittorio.

I personaggi scelti coprono un arco di molti secoli, si parte ad esempio da Pinturicchio e magari il personaggio successivo è Leonardo Servadio dell’Ellesse. Non c’è un ordine cronologico perché il taglio è prevalentemente divulgativo ed infatti ogni biografia è arricchita alla fine dalla curiosità del personaggio, piccoli flash su qualcosa di particolare o del carattere o di qualche vicenda a lui accaduta. Il libro si sfoglia molto bene anche per questo. Sono biografie abbastanza corte, abbiamo cercato di raccontare gli eventi fondamentali della vita perugina scegliendo poi quello che secondo noi, poteva far risaltare il personaggio stesso.

Quindi per esempio con la figura di Gerardo Dottori non ho potuto far l’elenco completo delle opere ma piuttosto ripercorrere certe tappe della sua vita che contribuiscono, dalla nascita alla morte, a far capire chi sia poi effettivamente Gerardo Dottori.

Scegliere è stata una scelta molto ardua, così come lo sarà per il secondo volume,

 

 

Quali sono i personaggi che il lettore incontrerà nel libro?

Ci sono personaggi conosciuti da tutti come Luisa Spagnoli o Aldo Capitini o Sandro Penna. Alcuni hanno scandito la vita della città, altri invece sono volati altrove come Giuseppe Prezzolini, nato a Perugia dove di fatto non ha mai vissuto. Lo abbiamo ricordato perché durante tutta la sua vita non ha mancato di citare Perugia in maniera sia positiva che negativa: ad esempio lui scriverà di un suo breve soggiorno perugino come il Naufragio di Perugia, perché questa città gli diede in realtà da adulto una grande malinconia. Oppure Sandro Penna, che dopo un’infanzia drammatica qui in città non tornò mai.

Poi invece ci sono quei perugini che sono nati e morti qui ed hanno reso la città degna del loro nome come Leonardo Servadio o grandi artisti come Manlio Bacosi o artisti più di nicchia come Antonio Ranocchia nato a Marsciano, il quale è stato riscoperto di recente dalla Cassa di Risparmio di Perugia con le sue sculture in terracotta.

Andando indietro nel tempo ci sono poi quei personaggi ancora più antichi come ad esempio Giuseppina Pasqua, una grande cantante lirica veramente poco nota la quale, nata come giovane promessa al Teatro Morlacchi quando si chiamava ancora Teatro del Verzaro , fu selezionata per studiare con una grande educatrice a Milano, calcò le maggiori scene di teatri internazionali e fu addirittura scelta da Verdi come paladina di una delle sue ultime opere che è il Falstaff.

Insomma personaggi che hanno reso Perugia grande senza che i perugini stessi spesso lo sappiano.

 

Ma fra tutti c’è un preferito?

Il mio preferito è Pietro Scarpellini, romano di nascita e arrivato a Perugia come un paladino della storia dell’arte. Scarpellini infatti, è stato non solo uno storico dell’arte eccezionale ma ha salvato di fatto alcune strutture che rischiavano di essere distrutte perché oggetto di speculazioni politiche.

Per ogni personaggio ho avuto la possibilità anche di fare delle piccole interviste ai perugini che li hanno conosciuti e ho avuto la testimonianza di Primo Tenca, il presidente della Società Generale di Mutuo Soccorso di Perugia. Mi ha raccontato una bellissima storia di quando stava per essere fatto un terribile lavoro di trasformazione e distruzione dell’ex monastero in corso Garibaldi: lui e Scarpellini intervennero mobilitando tutta la città, organizzando comizi, convegni fino a che quest’ultimo non riuscì a raggiungere Giulio Andreotti in persona convincendolo proprio a fermare il progetto.

L’ho amato anche per il fatto che lui era sempre sferzante nei suoi articoli, non ha mai ceduto a compromessi politici, criticava tanto un Rutelli quanto una Brambilla quando commettevano castronerie in ambito culturale, è stato fino all’ultimo un grande giornalista e critico d’arte

 

 

E la scelta di utilizzare delle illustrazioni invece che delle foto come è nata?

Quell’idea è nata in realtà in un secondo momento, ho pensato che disegnarle piuttosto che collezionare vecchie foto sarebbe stato meno monotono quindi abbiamo scelto di comune accordo questa strada.

 

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