L’evento dell’11 dicembre a Perugia: nuova luce sul dittico di Perugino
Giovedì 11 dicembre 2025, Fondazione Perugia e Fondazione CariPerugia Arte hanno promosso un importante incontro a Perugia, presso La Sala delle Colonne e a Palazzo Baldeschi, dedicato alla presentazione delle ultime acquisizioni e approfondimenti sul dittico attribuito a Pietro Perugino. Questo evento ha attirato un pubblico numeroso di studiosi, appassionati d’arte e istituzioni culturali, confermando il suo rilievo per la valorizzazione del patrimonio artistico umbro e per il dibattito critico sull’opera del celebre pittore rinascimentale.
Un’opera dal raffinato linguaggio artistico veneziano
Le due tavole che compongono il dittico raffigurano Cristo coronato di spine e la Vergine e si datano al soggiorno veneziano di Perugino, tra il 1494 e il 1495. Sono realizzate a olio su tavola, misurano 33 x 27 cm ciascuna e sono assemblate in un piccolo altarolo domestico, con un particolare rivestimento in cuoio decorato in oro, cui si deve la loro buona conservazione nel tempo.
La datazione e le caratteristiche stilistiche si fondano su analisi critiche e diagnostiche condotte di recente, evidenziando una tecnica di velature sottili e una tavolozza composta da vermiglione, biacca, terre naturali e pigmenti a base di rame e carbonio. Tali elementi hanno permesso di collocare il dittico in un contesto artistico influenzato dalla cultura veneziana di fine Quattrocento, in particolare dalla produzione di Alvise Vivarini.
Un patrimonio tutelato e restituito alla fruizione pubblica
Il dittico, acquisito da Fondazione Perugia all’asta Dorotheum di Vienna del 22 ottobre 2024, rappresenta un significativo atto di tutela e valorizzazione del patrimonio umbro. In precedenza, le due tavole erano appartenute a collezioni private inglesi e svizzere e avevano avuto una presenza limitata in esposizioni pubbliche, tra cui Campione d’Italia (2011), Parigi (2014) e Perugia (2023).
L’acquisizione si inserisce in una strategia consolidata di salvaguardia promossa dalla Fondazione, che dal 1987 ha ampliato la propria collezione con preziose opere di Perugino, come la Madonna con Bambino e due cherubini e il San Girolamo penitente. Questo percorso sottolinea l’importanza di valorizzare testimonianze artistiche che definiscono l’identità culturale di Perugia e dell’intera regione Umbria.
Approfondimenti scientifici e storici
Durante la presentazione, sono stati illustrati i risultati di una campagna di indagini scientifiche sulle tavole, che hanno confermato la tecnica pittorica e documentato interventi di restauro, abrasioni, lacune e tracce di attività xilofaga ormai stabilizzate. Inoltre, le analisi hanno evidenziato elementi che testimoniano il disegno preparatorio e la complessità compositiva tipica del Maestro.
Gli interventi degli esperti – Alcide Casini (Presidente Fondazione Perugia), Francesco Federico Mancini, Antonio Natali, Gianluca Poldi e Vittoria Garibaldi – hanno ricostruito la storia critica e diagnostica dell’opera, sottolineandone anche il valore come caso di studio per comprendere la maturità artistica di Perugino.
Il significato culturale per Perugia e l’Umbria
Il dittico conferma il legame forte tra la produzione artistica del Rinascimento e il territorio umbro, ampliando le conoscenze sull’attività veneziana di Perugino e arricchendo il percorso espositivo di Palazzo Baldeschi. La presenza pubblica di queste opere offre al pubblico e agli studiosi un’occasione preziosa per osservare da vicino un esempio di arte sacra domestica e dei suoi delicati ed eleganti dettagli.
Questo acquisto rappresenta un successo per Fondazione Perugia nel suo impegno nel mantenere viva la memoria storica e artistica regionale, promuovendo la fruizione culturale e la ricerca scientifica su uno dei protagonisti indiscussi del Rinascimento italiano.


