Il Prog del Terzo Millennio #34: Limite Acque Sicure

Sono passati una decina d’anni, mi pare fosse aprile del 2012; all’aeroporto di Castiglione del Lago all’interno dell’annuale manifestazione “Meeting di primavera” – quello che poi sarebbe divenuto il presidente di Trasimeno Prog, Massimo Sordi – organizzava eventi musicali.

Quell’anno non fu particolarmente fortunato per l’inclemenza del tempo ed all’interno del tendone allestito per la bisogna, il manipolo di coraggiosi, tra cui il sottoscritto, si infangava le scarpe sul terreno acquitrinoso per assistere agli spettacoli.

Tra gli altri si esibì un gruppo denominato “Limite Acque Sicure”; all’epoca proponeva il rifacimento del repertorio del Banco del Mutuo Soccorso e a dispetto del brutto tempo ricordo che fu una bella serata.

Alla fine di novembre nel preparare la trasmissione radiofonica “Prog on the lake” insieme all’amico Luca Paoli mi sono ritrovato davanti questo nome “Limite Acque Sicure” in scaletta.

Per chi fosse interessato ecco il link per l’ascolto della trasmissione dello scorso 1 dicembre con ospite anche il gruppo: https://www.mixcloud.com/maxmurd/prog-on-the-lake-30-01122022/

Ammetto di aver rimosso il ricordo a cui facevo riferimento poc’anzi ma nell’ascoltare l’album d’esordio, intitolato semplicemente con il nome della band, sono rimasto favorevolmente impressionato dalla loro proposta.

Poi un colloquio con il musicista Marco Pentiricci mi ha dato la possibilità di mettermi in contatto con uno dei componenti della band, il tastierista Antonello Giovannelli, con cui ho avuto un piacevole scambio di idee.

Il musicista ha origini umbre ed è stata proprio la chiacchierata con lui far riaffiorare il ricordo di quella serata castiglionese, complice uno tra i brani presenti nel disco – la riproposizione de “Il giardino del mago” del “Banco del Mutuo Soccorso”.

La formazione, nata nel 2005, è ormai da alcuni anni stabile – nel 2016 è arrivata Ambra Bianchi – ed ha sentito man mano l’esigenza di discostarsi dal repertorio altrui per creare una proposta personale.

L’avvento della pandemia poi senza dubbio ha favorito questa scelta ed è iniziata la fase compositiva e di registrazione dell’album d’esordio.

Ecco che oggi possiamo ascoltare questo lavoro, composto da sette brani, 6 originali con l’aggiunta di una versione dal vivo del brano del Banco del Mutuo Soccorso.

La copertina dell’album

Non c’era l’idea predefinita di fare un concept album come nella tradizione del progressive anche se di fatto ciò è avvenuto intorno al tema del viaggio, nell’accezione geografica o come percorso personale.

Si parte con “Sogno d’Oriente“, i temi sono quello dei migranti, da anni drammatica quotidianità e quello del confronto con il bisogno, la necessità, che può nascere improvviso per ciascuno di noi, e di fronte al bisogno ed alla necessità siamo tutti uguali; l’atmosfera di pathos che si respira anche grazie ad un’azzeccata melodia arabeggiante costituisce un ottimo punto di partenza.

E’ poi la volta di “Terra straniera”; un’introduzione pianistica fa da sfondo ad un testo nel quale il protagonista è smarrito perché non riconosce più il suo habitat; un’immagine forte che potrebbe essere abbinata a quanto sta accadendo da mesi in Ucraina o ai cambiamenti che stanno avvenendo per l’impazzimento del clima. Altri otto minuti di prog non scontato con un bel solo di chitarra nel finale.

E’ dedicata alla figura della madre “Il respiro dell’anima”; un brano dall’andamento piuttosto nervoso nella parte strumentale; molto gradevole.

Se c’è una caratteristica comune, oltre al tema del viaggio, in senso molto largo come abbiamo accennato, è quello della durata dei brani, tutti piuttosto estesi – a parte la conclusiva “Ti salverà” – ed “Antico mare” non è da meno; nel brano si parla del mar Mediterraneo che oggi è fonte di tragedia dopo aver rappresentato la culla della civiltà.

Fiamme intorno” analizza lo scorrere del tempo; ci si accorge che forse è passato invano ma la speranza è che possa tornare il sereno in ognuno di noi e che possa esserci un domani migliore; altro brano drammatico con continui cambi di tempo; l’influenza del prog italiano non è che non s’avverta ma è ben filtrata con soluzioni personali.

La penultima traccia è la versione live del brano del Banco del Mutuo Soccorso “Il giardino del mago”, tratto dal primo album della formazione romana.

A detta di Giovannelli tra i brani più complicati da eseguire tra quelli composti da Nocenzi e Di Giacomo; non so esattamente a quando risalga questa registrazione ma il gruppo direi che se la cava egregiamente.

L’album si conclude con “Ti salverà”, breve brano il cui testo esorta a seguire la stella che brilla di più, per un ideale, per non perdersi nel mondo odierno.

Un finale di speranza per un bel disco di musica italiana; originale, creativo, da scoprire, andando “oltre” come sostiene la band … facendo attenzione a non travalicare il limite delle acque sicure, aggiungo io.

La tracklist: Sogno d’oriente; Terra straniera; Il respiro dell’anima; Antico mare; Fiamme intorno; Il giardino del mago (live); Ti salverà

I musicisti: Andea Chendi, voce; Ambra Bianchi, voce, flauto, arpa e percussioni; Antonello Giovannelli, tastiere; Francesco “Franz” Gigante, basso; Paolo Bolognesi, batteria; Luca Trabanelli, chitarre

#stayprog

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