Il trio di Emmet Cohen al Macerata Jazz

Si è parlato altre volte su queste colonne del pianista americano Emmet Cohen (dopo la residency ad Umbria Jazz nel 2021 (https://www.vivoumbria.it/bel-concerto-del-trio-del-pianista-emmet-cohen/) e nella serata inaugurale del Jazz Club – sempre nel 2021, precisamente il due ottobre (https://www.vivoumbria.it/emmet-cohen-trio-il-primo-concerto-della-nuova-stagione-del-jazz-club-perugia/) – entrambi alla Sala Raffaello dell’hotel Sina Brufani.

Quest’anno niente stagione del Jazz Club invernale,  senza fare troppa strada, poco più di un’ora d’auto, si può assistere a manifestazioni assai interessanti.

E’ il caso di Macerata Jazz, alla cinquantaquattresima edizione, che ha preso il via lo scorso 28 ottobre con l’esibizione del Fabrizio Bosso Quartet ed appunto venerdì 3 novembre ha visto salire sul palco il trio di Emmet Cohen.

Il logo della manifestazione

Il trentatreenne musicista di Miami è tornato in Italia per due sole date – questa che vi raccontiamo e ieri sera a Padova – accompagnato da Joe Farnsworth alla batteria e da Joey Ranieri al contrabbasso.

Il Teatro Lauro Rossi, sede del concerto e del festival, era gremito e si è assistito ad un bello spettacolo.

Il pianista ha offerto una buona prova, concentrandosi su riletture di altri compositori – da Richard Charles Rodgers a James P. Johnson ed Harold Mabern per citarne alcuni – e proponendo una manciata di brani a sua firma come ad esempio Spillin’ the tea e Mosaic dall’ultimo lavoro Uptown in orbit, pubblicato nel 2022.

Nelle poche frasi in italiano Cohen ha ricordato il suo incontro nel nostro paese, in occasione di un altro tour, si sia innamorato del brano di Peppino Di Capri Nun è peccato che ha eseguito in una efficace versione jazzata.

Molto azzeccata la scelta di contornarsi di due musicisti molto diversi: l’esperto batterista Joseph Allen Farnsworth, che ha suonato con moti grandi nomi del jazz come Eric Alexander, Steve Davis, Benny Golson, Brian Lynch, Harold Mabern, Pharoah Sanders e Cedar Walton ed il giovanissimo (ventidue anni) contrabbassista Joey Ranieri.

I due hanno impreziosito la serata con parti soliste molto azzeccate (nella fase centrale del concerto in particolare il giovane Ranieri ha pure accennato il tema di Parla più piano dal film Il Padrino), e l’ora e mezza abbondante del concerto è scorsa via bene.

L’auspicio è quello di ritrovare il pianista in prossimi appuntamenti in Umbria o dintorni.

La scaletta del concerto:

Surrey With The Fringe On Top (Richard Charles Rodgers )

Without a song (Vincent Millie Youmans)

Spillin’ the tea (Emmet Cohen)

Nun è peccato (Ugo Calise)

Mosaic

Everlasting (Emmet Cohen)

Blues in the basement

Untitled (Emmet Cohen)

Carolina Shout (James P. Johnson)

Rakin’ and Scrapin’ (Harold Mabern )

Tutti gli appuntamenti

Nel frattempo Macerata jazz prosegue con i concerti del quintetto di Enrico Rava “The Fearless Five” con Matteo Paggi, Francesco Diodati, Francesco Ponticelli ed Evita Polidoro il 15 novembre; con il trio Servillo, Girotto e Mangalavite per l’omaggio a Lucio Dalla il 7 dicembre; con il Floria Fellowship Super Choir il 28 dicembre ed infine con la Musicamdo Jazz Orchestra e la cantante Linda Valori il 5 gennaio 2024.

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