Intervista agli Ancient Veil: il nuovo album in anteprima al Trasimeno Prog Festival

Il prossimo 20 agosto, nella serata conclusiva della quarta edizione del Trasimeno Prog Festival salirà sul palco della Rocca Medievale di Castiglione del Lago uno i tra i gruppi più interessanti del prog italiano, quello degli Ancient Veil.

Nell’occasione la band presenterà in anteprima il nuovo album “Puer aeternus“, di prossima uscita oltre a brani dalla carriera ormai trentennale della formazione; abbiamo scambiato due chiacchiere con il polifiatista Edmondo Romano, sottraendolo ai suoi numerosissimi impegni (ad esempio fa parte dell’ultima incarnazione di Picchio dal Pozzo o dei Motus Laevus – come avrà modo di spiegarci direttamente) e con il musicista compositore Alessandro Serri.

Alessandro Serri ed Edmondo Romano

Buongiorno ad Edmondo e Alessandro; prima di parlare del nuovo lavoro volete fare una panoramica sulla vostra formazione musicale e sulla vostra attività anche al di fuori del gruppo?

ER: Le mie scelte di vita mi hanno portato a svolgere quello che volevo fare da bambino, il musicista. Negli anni ho scritto musica per il teatro collaborando con molti attori di rilievo (Lina Sastri, Laura Curino, Sebastiano Lo Monaco… e molti registi) per i miei dischi solisti e per le diverse formazioni che guido e ho guidato (Motus Laevus, Avarta, Orchestra Bailam…).

La musica mi ha permesso di girare il mondo e di suonare con alcuni degli artisti che amavo e stimavo quando ero piccolo (Ares Tavolazzi, Vittorio De Scalzi, Mauro Pagani, Finardi, Picchio dal Pozzo, Mario Arcari, PFM…) e di prestare i suoni dei miei strumenti alla seconda arte che amo profondamente: il cinema.

Grazie a Pivio ed Aldo De Scalzi ho suonato in moltissime colonne sonore (a breve uscirà Diabolik 3); questo specialmente grazie alla mia passione per le musiche provenienti dalle tradizioni di differenti parti del mondo, ricerca che m’ha portato a suonare circa quaranta strumenti provenienti da varie zone del pianeta; a settembre per esempio con i miei vari strumenti sarò il solista dell’Orchestra della Mostra del Cinema di Venezia 2023, un piccolo sogno.

AS: Sono un musicista autodidatta; ho iniziato a suonare la chitarra ed il basso verso i dodici anni, e a quindici ho iniziato ad interessarmi ad altri strumenti musicali, il tutto sempre in funzione della composizione; nel 1983 insieme a Edmondo Romano ho fondato gli Eris Pluvia dove sono rimasto fino al 1992 come chitarrista, cantante, flautista e compositore di quasi tutti i brani del cd “Rings of earthly light”.

Nel 1993 con Edmondo Romano e Fabio Serri abbiamo fondato gli Ancient Veil.; ho partecipato alla scrittura delle colonne sonore ed eseguito dal vivo le performance di teatro multimediale Eris Pluvia (1986), Quasi trasfigurare (1989) e La siepe (1994).

Dal 2006 mi sono dedicato alla composizione di brani di musica d’ambiente e colonne sonore; ho collaborato con diverse band e musicisti a livello internazionale (Tony Cicco, John Hackett, Dave Camp, Jon Gilutin, Narrow Pass, All Light Orchestra e Celeste)-

Invece circa la band, quali sono le origini degli Ancient Veil? So che la vostra collaborazione risale già agli Eris Pluvia ad inizio anni ’90, è giusto?

ER: Io e Alessandro abbiamo iniziato a collaborare assieme sin dal liceo; mi sento di dire che noi “siamo gli Eris Pluvia”, non solo perché abbiamo creato il gruppo e dato il nome alla formazione, ma perché tutte le composizioni del periodo d’oro della band sono frutto del nostro lavoro e delle nostre composizioni; accade poi che da giovani si commettono degli errori come quello di non depositare il nome e di vederselo portar via .… ma questa è una storia che colpisce molti gruppi.

Ciò che poi parla è comunque la musica che ha una firma indelebile; per questo eseguiamo sempre “Rings of earthly light” dal vivo, è la nostra musica.

AS: Io ed Edmondo ci siamo conosciuti da ragazzi al liceo nel 1983 ed abbiamo subito dato vita al nostro primo progetto, Eris Pluvia appunto; dopo molteplici cambi di formazioni, siamo arrivati a registrare nel 1990 il nostro primo demo tape “Pushing together“ e nel 1991 il primo album “Rings of earthly light“ per la francese Musea, disco che si rivelò subito essere un lavoro importante per la musica progressive di quegli anni.

Nell’anno in cui è stato pubblicato il vostro primo lavoro come Ancient Veil avete preso parte ad un tributo ai Genesis – The river of constant change – della Mellow Records. Qual è il vostro pensiero sul Prog in generale?

AS: Sono cresciuto ascoltando Genesis e Jethro Tull; amo il prog e molti gruppi più o meno famosi, ma in realtà amo tutta la “Musica” con la emme maiuscola passando dal jazz alla musica classica; diciamo che il Prog vorrebbe essere un po’ un riassunto di tutto questo, e la cosa che mi fa felice è che il Prog è ancora vivo e gode di ottima salute.

ER: Io amo qualsiasi genere musicale, senza nessun limite; l’importante è che la musica che sento sia creata con passione, amore e che comunichi la profondità di un essere umano.

Tutto ciò che è invece creato per un risultato commerciale ed economico mi annoia profondamente. Il mio spirito sa riconoscerne la differenza, naturalmente, da sempre.

Dopo il primo album una lunghissima pausa… e poi – pandemia a parte – avete ripreso alla grande pubblicando ben quattro album in quattro anni; cosa ci dite in proposito?

AS: Dal 1998 le nostre vite hanno preso strade differenti, ma nel 2016 abbiamo deciso di riprendere il discorso interrotto anni prima; io avevo i brani per un nuovo disco e con Edmondo abbiamo deciso di farlo uscire come Ancient Veil, infatti grazie a Loris Furlan della Lizard abbiamo stampato “I am changing“.

A questo punto si era reso necessario suonare dal vivo i nostri brani e così grazie a mio fratello Fabio si sono uniti a noi il bassista Massimo Palermo ed il batterista Marco Fuliano, bravissimi musicisti; i concerti che abbiamo fatto insieme li abbiamo registrati e da quelle tracce abbiamo realizzato “Rings of earthly…Live” nel 2018 ed “Unplugged Live” nel 2020.

In contemporanea abbiamo ristampato il nostro primo album come Ancient Veil rimasterizzandolo, “New: the Ancient Veil remastered “ nel 2018 e nel 2019 abbiamo ristampato ed arricchito “1991-1995: Rings of earthly light and other song” una rimasterizzazione del nostro primo album come Eris Pluvia con l’aggiunta di alcuni brani inediti del primo periodo come Ancient Veil, infatti l’album è uscito a doppio nome.

Infine nel 2022 abbiamo realizzato una cover per l’album “Celebrating The Dragon – A Tribute To John Wetton”, che ha dato il via alla nostra collaborazione con la Maracash Records.

Prima d’addentrarci nel nuovo disco mi piacerebbe avere da Edmondo il ricordo di un musicista a cui tutti siamo molto legati e con il quale hai collaborato a lungo, scomparso purtroppo il 24 luglio dello scorso anno, Vittorio De Scalzi.

ER: Io e Vittorio abbiamo suonato assieme per vent’anni, spesso con la sua band, a volte con i New Trolls, ma principalmente io e lui in duo; avevamo una grande intesa; una parte del nostro concerto era abbozzata e prendeva forma concreta solo quando suonavamo assieme grazie ad una particolare capacità sinergica che avevamo; lui amava molto l’utilizzo che facevo dei miei strumenti, che amava farmi cambiare in continuazione durante lo spettacolo.

Ma Vittorio per me era diventato nel tempo principalmente un amico; abbiamo viaggiato assieme centinaia di volte in macchina, aereo, abbiamo condiviso idee musicali, politiche religiose, parlato di noi senza filtri.

La nostra visione del mondo era molto simile; era con me quando si è sentito male nel ritorno dall’ultimo concerto in duo fatto ad Udine; esiste un documento completo di questa esibizione. Con la partenza di Vittorio per me va via davvero qualcosa di molto più profondo di un comune amico e lo ringrazierò per sempre per tutto quello che mi ha regalato nel nostro percorso.

Veniamo all’attualità; il 20 agosto sarà svelato al Trasimeno Prog Festival un assaggio del vostro nuovo disco “Puer aeternus” … già la copertina mi piace molto … mi spiegheresti Edmondo di chi è opera questa immagine?

Il quadro di Francesca Ghizzardi da cui è tratta la copertina dell’album

ER: Tutte le copertine degli Ancient Veil sono quadri realizzati olio su tela da Francesca Ghizzardi, mia madre; sono cresciuto in mezzo all’arte con una madre pittrice e un padre scrittore, quindi la mia infanzia è stata molto stimolante; la nostra casa era frequentata principalmente da attori, musicisti, registi, danzatori, pazzi … un ambiente negli anni ’70 molto creativo.

Per il primo album mio e di Alessandro “Rings of earthly light” degli Eris Pluvia avevo scelto all’epoca un dipinto di mio fratello; per gli album degli Ancient Veil ho pensato di dare una cifra stilistica riconoscibile e quindi ho trovato molto adatti i quadri “sognanti” e spesso “onirici” di mia madre, a mio avviso una grande artista capace di scavare nel profondo dello spirito con la sua pittura come si può vedere anche da questo dipinto.

Questo pensiero viene espresso non solo da parte mia ma anche da molti critici d’arte; l’essere suo figlio non preclude in me un giudizio obbiettivo, l’arte non ha genitori e figli, ma solo espressione di bellezza universalmente riconoscibile.

Chi è il puer aeternus?

ER: Ognuno di noi può essere “Puer aeternus”, ognuno di noi lo è.

Riporto qui le mie parole scritte per presentare l’album:

Così inizia la storia del concept album “Puer aeternus“

Lui, Puer, essere incorporeo senza definizione di età e sesso, si trova in un apparente Eden.

Un limbo eterno, piacevole, illuminato, sempre uguale e perfetto ma allo stesso tempo morto perché totalmente privo di crescita. Egli è imprigionato in una dimensione dove non è né adulto né bambino, dove nulla cresce e nulla è responsabilità, un luogo privo di desideri.

In questa realtà esistente da un tempo così lungo da non riuscire a ricordarne l’inizio Puer si interroga sulla sua eterna condizione.“

Il nuovo lavoro degli Ancient Veil è un album che si muove in mille direzioni.

La tematica è antica, arcaica e attuale come tutti i drammi eterni che l’uomo da sempre vive.

La sua inadeguatezza nel rapportarsi con se stesso e di conseguenza con il mondo esterno.

Un “eterno fanciullo” dalle enormi capacità che preferisce non affrontare le sue trasformazioni,

incapace di crescere realmente, di costruire una vita in armonia con i suoi simili e con la forza più

grande al di fuori del suo IO: la natura.

In questa storia i miti classici si fondono senza limiti di tempo, luogo, cultura, spazio.

Tutti i personaggi di “Puer aeternus” sono mitologici ma allo stesso tempo umani, vivono nel pre-

sente e nel passato, in una quotidianità che racchiude inesorabilmente il prossimo futuro.

Il personaggio che guida la nostra storia è un illuminato che comprende solo con la forza del “di-

stacco“ e della riflessione il suo potenziale, riuscendo finalmente a mutare gli inevitabili errori del

suo percorso in intensa vita.

E’ di Edmondo la storia ed i testi mentre la musica è stata composta prevalentemente da Alessandro; come si compone il vostro lavoro congiunto e poi come subentra la band?

AS: La maggior parte dei brani di “Puer Aeternus” è stata da me composta tra il 2020 ed il 2022, in piena pandemia; è stato un periodo molto produttivo, ho scritto parecchio, ma la selezione dei brani l’abbiamo fatta con Edmondo che mi ha dato anche degli ottimi suggerimenti per gli arrangiamenti.

In quest’album sono presenti alcuni brani composti molti anni fa, tra cui uno scritto quando avevo solo diciassette anni; su queste musiche Edmondo è riuscito a costruire una storia e a scrivere i testi in italiano, per noi una novità dato che abbiamo sempre cantato in inglese.

ER: Con Alessandro abbiamo una formula che funziona da sempre: lui è “il compositore di corte”, colui che scrive l’80% dei brani, io poi lavoro con lui nel completare e focalizzare meglio le composizioni; successivamente penso ai testi e tematiche e poi mi occupo principalmente di tutta la produzione artistica, che logicamente democraticamente vagliamo assieme.

In questa fase si aggiunge Fabio Serri, storico elemento del gruppo; tutto questo con grande naturalezza; la sezione ritmica si aggiunge successivamente in modo molto importante: tutti i brani sono pensati anche per i musicisti che li eseguiranno, per le loro peculiarità dove ognuno è libero di mettere del suo e per questo ci teniamo ad avere con noi ottimi musicisti.

Nell’album sono presenti musicisti noti tra cui Lino Vairetti, Martin Grice (Delirium e La Maschera di Cera), Sophya Baccini, Tony Cicco (Formula Tre), Roberto Tiranti (New Trolls) ed altri… il loro ruolo ?

ER: Per prima cosa ci tengo a dire che tutti i cantanti che hanno dato vita ai personaggi di “Puer aeternus” hanno registrato e cantato per noi solo per grande stima e amicizia nei nostri confronti, una cosa per noi molto piacevole.

Ogni voce è fortemente motivata nella scelta timbrica e attoriale del personaggio; ho pensato che in questa storia servisse una forte dose di teatralità perché ogni inserimento vocale di un personaggio dialoga con gli altri e porta aventi lo svolgimento di “Puer aeternus”.

Tutto il resto sarà svelato quando uscirà ufficialmente il disco durante l’autunno anche se, soltanto al festival, sarà disponibile un’edizione digipack limitata, numerata ed autografata.

La copertina dell’album

Siamo arrivati in fondo a questa piacevole chiacchierata; che ne dite di rivolgere un invito ai lettori per spingerli a partecipare al concerto del 20 agosto al Trasimeno Prog Festival?

AS: Cari lettori accorrete numerosi; siamo felicissimi di tornare a suonare dal vivo proprio in questa magnifica occasione, quindi speriamo di riuscire a trasmettervi tutto il nostro entusiasmo. Faremo un piccolo percorso attraverso la nostra storia musicale, partendo da brani tratti del primo album degli Ancient Veil, per poi passare ad alcuni brani di “Rings of earthly light“, dopodiché eseguiremo il primo brano di “I am changing“ ed infine termineremo con una selezione/anticipazione del nuovo album “Puer Aeternus“.

Ci vediamo il 20 di agosto alla quarta edizione del Trasimeno Prog Festival!

ER: Il Trasimeno Prog Festival mette al centro l’artista, sia umanamente che musicalmente, elementi importanti per un musicista che esprime se stesso ed il proprio percorso sul palco.

Un Festival curato con grande passione e amore da parte di tutto lo staff; questo è un motivo in più per partecipare alle curate ed attente serate dell’associazione.

Ringraziamo Edmondo Romano ed Alessandro Serri; l’appuntamento è per le 20:30 del 20 agosto alla Rocca Medievale di Castiglione del Lago con gli Ancient Veil

Alfredo Buonumori: Perugino, diploma di maturità classica, commerciante per una ventina d’anni, da sempre appassionato di musica (tutta quella bella), ma il cuore batte più forte per il progressive rock, il primo amore, e per il jazz. Dal 2019 fa attivamente parte di un’associazione culturale-musicale che si occupa della diffusione della musica progressive rock.