La forma contemporanea di misticismo nel libro “Messaggi piumati tra foglie intorpidite” di Francesco Pullia

TERNI – Ieri pomeriggio la biblioteca del CLT ha ospitato la presentazione dell’ultimo libro di Francesco Pullia, Messaggi piumati tra foglie intorpidite edito da Futura. Insieme all’autore hanno dialogato l’editore Fabio Versiglioni e Giuseppe Moscati, presidente Fondazione Centro Studi Aldo Capitini. In apertura, i saluti istituzionali del sindaco di Terni, Leonardo Latini e dell’assessore alla cultura, Maurizio Cecconelli.

 

 

Pullia, ternano trapiantato a Perugia, è un autore prolifico che segna con quest’ultimo libro, la sua ventiduesima pubblicazione all’insegna, ancora una volta, del sodalizio con Giuseppe Moscati, amico di lunga data. Una raccolta di racconti autobiografici scritti fra il 2019 e l’inizio del 2022 “un periodo doloroso per me” racconta l’autore “da cui sono uscito usando la scrittura come medicina.” L’impressione che si ha ascoltando alcuni passaggi letti ieri da Stefano De Majo, è proprio quella della cura verso la vita tutta, anche nelle sue espressioni più infinitesimali. Un’empatia nei confronti di tutti gli esseri, senzienti e non, che è il suo modo di stare al mondo, un aspetto che Pullia ha sottolineato più volte. Quello che ne risulta è un inno alla vita stessa, costellato di incontri con molti animali – piccioni, cani, gatti, oche – che l’autore tratta con affetto e rispetto – “i piccioni sono stati i fedeli assistenti delle mie ore di lavoro” ricorda. Un microcosmo popolato anche da esseri umani, presenti o vivi nella memoria come nel racconto dedicato all’amico Sergio Secci. Un aspetto, quello della compresenza fra i vivi e i morti, di ascendenza capitiniana, fondamentale nella poetica dell’autore che, come ha acutamente evidenziato Moscati “è un annunciatore della vita che esprime una forma contemporanea di misticismo.” La componente spirituale è fortissima e attraversa tutte le pagine, restituendo una coralità dove il colloquio con gli assenti è costante. Lo stile è quello proprio della lirica, che è il punto di partenza di Pullia, con cui conferisce a questi racconti il ritmo che inequivocabilmente viene dalla poesia.

In chiusura, l’intervento del prof. Domenico Cialfi, che era tra il pubblico e che ha sottolineato come la scrittura di Pullia, sia “capace di smuovere le coscienze con rigore” facendo appello a quella “spiritualità spontanea che tutti possiedono.”

Quello di ieri è stato un incontro che ha toccato con delicatezza i temi più cari all’autore, che non ha mancato di rimarcare l’affetto che lo lega a Terni e che si è svolto, in un’occasione speciale: il suo compleanno.

 

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