La natura protagonista dei percorsi coreografici di Umbria Dance Festival Kids all’Orto medievale di Borgo XX Giugno

PERUGIA – Dal 25 al 29 maggio si svolgerà a Perugia la prima edizione di Umbria Danza Festival Kids, nuova sezione del più ampio Umbria Danza Festival ideato e realizzato da Dance Gallery. Con la direzione artistica di Valentina Romito, Umbria Danza Festival Kids è un focus dedicato alle nuove generazioni ma che, grazie all’alta qualità creativa e di messa in scena, si rivolge ad un pubblico di tutte le età, con l’obiettivo di far dialogare lo spettacolo dal vivo con la didattica ed offrire una visione più ampia della danza stessa al di là degli stereotipi di cui spesso è vittima.

La danza è l’arte del movimento e il movimento appartiene a tutti”.

E’ su questa base di partenza che si sviluppa il percorso coreografico “Danza tra gli Alberi, l’elemento più innovativo del festival, fruibile gratuitamente all’Orto Medievale a Borgo XX Giugno.

Il percorso – spiega Valentina Romito – nasce concettualmente da un’idea che è simile ai percorsi vita che si trovano anche ad esempio a Pian di Massiano, stazioni ginniche in cui tutti in maniera autonoma, libera e gratuita possono fare attività fisica. Qui noi abbiamo fatto un passo più in alto e, prendendo spunto da questa idea di stazioni, abbiamo realizzato un percorso che invece è coreografico, poetico, di movimento”.

Cinque stazioni collegate a cinque alberi specifici dell’orto medievale dove viene messa in atto una vera alchimia tra parola scritta, immagini, danza e utilizzo di nuove tecnologie.

Su ogni albero è posizionato un pannello illustrato dall’artista Giada Fuccelli che raffigura i movimenti; poi ci sono dei testi esplicativi per cui leggendo il testo e guardando l’immagine si ha modo di capire che tipo di movimento viene richiesto di realizzare. In più, ogni pannello ha anche un Qr code che fa accedere al nostro sito e a dei video dove Cecilia Ventriglia, la danzatrice che ha realizzato i movimenti, li realizza fisicamente e li fa vedere.

Quindi chiunque attraverso le immagini, il testo e il video può lasciarsi ispirare e realizzare in autonomia queste 5 sequenze.

Alla fine del percorso c’è anche la richiesta di mettere tutto insieme e ciò diventa quindi una piccola coreografia, da realizzare magari mettendo le cuffie e ascoltando una base musicale ma anche in assoluto silenzio, mettendosi in ascolto della natura che c’è intorno”.

Natura che è protagonista del percorso coreografico, dentro la cui visione c’è proprio la volontà di far compiere a tutti un passo verso la riconciliazione dell’uomo con l’ambiente circostante “per stimolare una nuova visione dell’orto, entrare in sintonia con gli alberi e la natura presente in un altro modo, non soltanto guardandola ma in qualche modo entrando in contatto. Alcune volte c’è proprio la richiesta di appoggiare le mani o di abbracciare gli alberi proprio per avere una percezione anche più materica”, prosegue la direttrice artistica del progetto.

Ogni sequenza è ispirata all’energia stessa dell’albero e i movimenti sono intimamente legati alle caratteristiche fisiche e simboliche di queste creature: si parte accolti dal frassino e dall’ippocastano, si arriva al tasso, l’albero più antico dell’orto, che con i suoi 400 anni di viluppi intrecciati ispira movimenti che seguono le sue direzioni. La quercia con le sue radici profonde invita a rimanere ben saldi sulla terra mentre sul sentiero degli ornielli, è possibile percepire come tutto è interconnesso attraverso movimenti che parlano di cura e protezione. Infine, il grande cedro del Libano, il signore degli alberi, diventa incarnazione di grandezza d’animo ed elevazione spirituale.

Così, attraverso la bellezza del gesto danzato e il potere della creatività si va a nutrire il senso del bello, il piacere del corpo in movimento contribuendo ad aumentare il senso del rispetto verso la natura e tutti gli esseri viventi: “ecco perché abbiamo voluto coinvolgere le scuole. Come partner del progetto c’è l’associazione Borgo Bello ma anche l’Istituto Comprensivo Perugia 3 che coinvolge la scuola primaria Borgo XX Giugno e le medie San Paolo e Bernardino di Betto. Con loro facciamo dei percorsi guidati dove al mattino Cecilia accompagna le classi, mentre nel pomeriggio il percorso è libero e aperto a tutti senza limiti di età, da quando si impara a leggere fino a infinito.

Come avevamo iniziato a fare già dallo scorso anno, vogliamo intervenire nel quartiere Borgo Bello con delle opere più esperenziali, creative, che rimangono a disposizione della cittadinanza per una fruizione libera e arricchente”, conclude Romito.

Il percorso coreografico è aperto al pubblico dal 10 al 31 maggio, dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 18.30.

Durante il festival verranno inoltre proposti cinque spettacoli, cinque laboratori e le matinée con le scuole.

Tematiche attuali e vicine alle nuove generazioni come la questione del genere e la costruzione della propria identità ne “Il Colore Rosa” o lo scontro con le proprie ombre interiori in “Luna e il suo Mostrogiramondo”si alterneranno a spettacoli come “Il Giardino Giapponese”, dedicato alla fascia dei più piccoli che verranno coinvolti sulla scena attraverso il lavoro sul corpo e l’utilizzo delle nuove tecnologie. Nel progetto performativo “Swollen Bodies” si andrà ad esplorare l’esperienza della libertà e del potere attraverso il corpo mentre “Playground” mette a fuoco la relazione tra danza e paesaggio naturale e l’incontro tra performer professionisti, bambini e anziani.

Per il programma completo ed informazioni:

https://www.dancegallery.it/i-nostri-progetti/umbria-danza-festival-kids-2023/

info@dancegallery.it / 338 2345901

Umbria Danza festival Kids è sostenuto dal MIC Ministero della Cultura, dalla Regione Umbria, dalla Fondazione Perugia, con il patrocinio del Comune di Perugia e la collaborazione del CAMS – Centro di Ateneo per i Musei Scientifici – Università di Perugia, Teatro di Sacco, Teatro Stabile dell’Umbria, Umbria Culture for Family, Ass. Borgo Bello, Famiglie Arcobaleno, Istituto Comprensivo Perugia 3, Istituto Omnicomprensivo Bernardino di Betto.

Photo credit per le foto all’interno dell’orto medievale: Claudia Ioan – Officine Creative Italiane

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