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La scelta vegetariana dello chef Emanuele Rengo a Orvieto

ORVIETO – In piazza XXIX Marzo – per gli orvietani piazza San Domenico – c’è il ristornate Vis à Vis, un’esperienza nata nel 2017 come home restaurant nelle campagne narnesi. Lo chef umbro Emanuele Rengo, 35 anni, è attualmente tra i trenta migliori del Paese, in semifinale nella competizione Il Miglior Chef d’Italia di Sky. La singolarità di questo risultato è che la sua è una scelta cento per cento vegetariana che in terra umbra non è che si veda proprio tutti i giorni.

«Il mio lavoro – spiega Rengo – è fondato sulla ricerca delle eccellenze italiane e nel pieno rispetto della natura, dei suoi ritmi. Assecondare i cicli naturali delle materie prime significa portare armonia nella mia cucina: una rivoluzione continua di colori, sapori e abbinamenti creativi.»

Che cosa vuol dire scegliere una cucina vegetariana in un territorio come l’Umbria che tradizionalmente è associato alla produzione da allevamenti e selvaggina?

Arrivo da esperienze nella ristorazione tradizionale umbra ma da sempre sono stato incuriosito dalla cucina vegetariana, cucina che permette di esplorare, le ricche materie prime vegetali che la nostra terra ci regala; verdure, erbe spontanee, legumi e formaggi sono eccellenze umbre e italiane spesso prese poco in considerazione dalla ristorazione classica. Il desiderio di fare “qualcosa di nuovo”, di distinguerci, riuscendo a rispettare la natura e i suoi ritmi è alla base del progetto di cucina di Vis à Vis, un percorso di ricerca che sempre di più stimola la mia creatività e la mia voglia di stupire i nostri ospiti con i colori, i profumi e i sapori della cucina naturale, affinché tradizione, territorio e innovazione siano armonici e sempre più accolti con entusiasmo nel mondo della cucina. Nella mia cucina la tradizione italiana, naturalmente vocata al vegetale, incontra la ricerca di preparazioni e cotture moderne, che sempre di più rispettano la materia prima. Una grande attenzione che mira a valorizzare e conservare al massimo le proprietà di ogni cibo. Il tutto dentro la nostra visione complessiva del futuro, di un domani sempre più cruelty free e attento al green in ogni suo aspetto.

Qual è la vostra clientela? 

La nostra clientela è molto variegata, ancora di più dal momento che ci siamo trasferiti ad Orvieto, perché avere un ristorante in centro ci permette di far conoscere sempre di più la nostra cucina. Dal vegetariano/vegano che finalmente trova un ristorante “su misura”, al curioso e un po’ intimorito ma che, con nostra gioia, ne esce soddisfatto, torna e lo consiglia ad amici, al turista che si ferma in modo casuale, a volte senza sapere che si tratti di un ristorante vegetariano ma che, con suo stupore, ne rimane piacevolmente colpito e ci ringrazia per l’esperienza vissuta.

Che cosa ti ha portato all’esperienza di Sky e come la stai vivendo?

Non ho mai fatto esperienze simili prima d’ora, è iniziato un po’ per scherzo e per, ancora una volta, “assecondare” mia moglie che da sempre mi stimola con progetti e proposte nuove. Ho visto la pubblicità della seconda edizione de Il Miglior Chef d’Italia e mi sono detto, perché no, può essere un buon modo per mettersi in gioco e portare la cucina vegetariana al grande pubblico. É stata e continua a essere una bella esperienza da vivere con allegria e professionalità, dando sempre il massimo. Il piatto che ho realizzato è stato un vero “azzardo” ma ha colpito piacevolmente i giudici e mi ha permesso di passare alla semifinale, ora sto lavorando sul prossimo piatto, che avrò la possibilità di realizzare nel mio ristorante… Si gioca in casa! 

Il prossimo passaggio infatti sarà proprio nella cucina di Vis à Vis, nel cuore del centro storico di Orvieto, dove sono attese le telecamere di Sky e la troupe al seguito dello chef Simone Falcini, master della trasmissione. Ognuno nella propria cucina, i trenta chef gareggeranno per aggiudicarsi la finale a tre.

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