La scuola nel "quadrato"

Nell’immaginario collettivo i bambini non amano la scuola: trovano faticoso alzarsi  presto la mattina, detestano fare i compiti… niente di più sbagliato! La pandemia che ci ha sorpreso e ha sconvolto le nostre vite ce lo ha dimostrato con forza.
I piccoli in età prescolare e scolare hanno sofferto in prima persona per il lockdown e per la conseguente chiusura degli Istituti scolastici. Ciò che nei primi giorni sembrava una breve “vacanza” fuori programma si è rivelato  un lungo periodo di privazioni importanti. I nostri studenti hanno dovuto accettare una nuova modalità di scuola e se da un lato essa ha rappresentato una sorta di appiglio, una possibilità di mantenere i contatti con compagni e insegnanti, tuttavia ha rivelato il desiderio profondo di  vivere la scuola in carne ed ossa.
La professoressa Mariella Battistelli, docente dell’Istituto Comprensivo “Foligno 5”,  ha subito capito questo desiderio ed ha pensato di dare voce a tutti i bambini con il prodotto artistico “La scuola nel quadrato”. Il ‘quadrato’ non è un vero quadrato.  Rappresenta lo schermo – del PC, del tablet, dello smartphone – attraverso cui gli studenti hanno vissuto una quotidianità bidimensionale, fatta di voci e volti, ma priva di tutto il calore e l’empatia che soltanto la vicinanza fisica e reale può dare. I nostri bambini amano  la scuola – “quella vera” – e ce lo hanno voluto dire così. Una frase spontanea detta da un bambino avvia l’ispirazione del testo musicato ed arrangiato per pianoforte e violino e interpretato dalle voci  di tre alunni della stessa scuola, Anastasia di 6 anni, Francesco ed Elena di 4.
Sono testimone diretto di questo lavoro, realizzato a distanza durante il lockdown, al quale ho dato volentieri il mio contributo attraverso disegni grafici  che rappresentano,  simpaticamente, le situazioni richiamate dal canto dei bambini.







Il  montaggio audio è stato effettuato dalla professoressa Lucia Dionigi.
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Il lavoro, per chi volesse, è disponibile al link 
https://www.youtube.com/watch?v=mG5nTEKVRt4
 

Diego Zurli: