La storia dell'eccentrica stilista Elsa Schiapparelli al Torti di Bevagna

BEVAGNA Giovedì 13 febbraio ore 21:00 al teatro Torti, Nunzia Antonino e Marco Grossi, diretti da Carlo Bruni, ci raccontano la storia di Elsa Schiaparelli in SCHIAPARELLI life, una delle più influenti figure nella moda del Novecento e grande stilista italiana.
Più vicina all’arte che all’artigianato Elsa Schiaparelli è diventata famosa alla fine degli anni 20 del secolo scorso quando ancora nella società dominava lo sfarzo decorativo di superficie e quell’ostentazione della ricchezza cui gli uomini di alto ceto investivano le mogli.
Elsa partecipò da protagonista a quella rivoluzione del costume, degli stili di vita, del relazionarsi tra i sessi che ancora oggi influenza le nostre esistenze creando un nuovo modello femminile e contribuendo all’emancipazione delle donne chiedendo alle donne di osare, di essere creative e uniche. Le invitò a conoscere se stesse, allontanandosi dai condizionamenti esterni.
Collaborò con artisti come Dalì, Cocteau, Aragon, Ray, Clair, Duchamps, Sartre, vestì stelle del cinema: da Katharine Hepburn a Lauren Bacall, da Marlene Dietrich a Mae West. Più surrealista dei surrealisti, fece emergere il mondo nascosto dei sogni e dell’inconscio, lanciando miriadi di novità. Così nacquero gli impermeabili per la sera e i lucchetti per gli abiti. Insieme a Dalì ideò il cappotto a forma di scrivania, con i cassetti, ispirato a uno dei suoi famosi quadri. Il vestito lungo con dipinta un’aragosta, circondata da ciuffi di prezzemolo. Il vestito lacrime, di seta chiaro, con strappi rosa e rossi come se fosse carne viva. Il tailleur nero con tasche rifinite da bocche rosse, che sembravano organi genitali femminili. Il cappello nero col tacco di velluto rosa shocking che svettava come una piccola colonna.  Utilizzò materiali nuovi come il tweed, il tessuto escorce d’arbre, le fibre artificiali. Il cellophane. La paglia. Persino il vetro. E poi le zip che in Italia il fascismo vietava, chiamandole “chiusure adulterio” lei le metteva anche negli abiti da sera. La moda era per lei un atto politico.
Schiaparelli Life intercetta Elsa nell’ultimo periodo della sua vita quando, chiusa la maison e recuperata una dimensione famigliare, redigerà la propria autobiografia.
 
Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita. E’ possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.

Redazione Vivo Umbria: