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Legambiente: è Calvi dell’Umbria il comune più riciclone

SPOLETO – Con una differenziata di quasi il 90% e 45 chili di rifiuto prodotti per abitante, è Calvi dell’Umbria il comune con meno di 5000 abitanti più riciclone dell’Umbria.

A seguire Arrone, 83kg e 82,3%; Ferentillo, 95kg e 74,3%; Bettona, 107 kg e 74,5%; Lugnano in Teverina nuovo entrato in classifica con 115 kg e 73,6% e Valfabbrica, 135 kg e 72,4%.

Per quanto riguarda i comuni tra 5 mila e 20 mila abitanti ci sono solo San Giustino, anche lui nuovo comune riciclone con 102 kg e 76,9%; Torgiano, 116 kg e 73,6% e Todi, 119 kg e 74,3%.

E’ Bastia Umbra con 135 kg e 73,8%, l’unico comune premiato con più di ventimila abitanti.

Dieci quindi i comuni in totale, uno in meno dello scorso anno, che hanno rispettato il criterio selezionato da Legambiente Umbria per l’assegnazione del premio, ossia “il rispetto dell’obiettivo minimo di RD del 72,3% (DGR 34/2016). A questo primo criterio si aggiungono, inevitabilmente, anche quello della necessità di puntare ad un servizio di qualità, a politiche di prevenzione del rifiuto e alla massimizzazione del riciclo. Per tali ragioni, da tempo è stato introdotto il parametro della qualità della raccolta della frazione organica e vengono considerati virtuosi solo quei Comuni che contengono la produzione pro capite di secco residuo (indifferenziato) a smaltimento al di sotto dei 75 kg/anno/abitante e hanno una qualità media dell’organico superiore o uguale al 95%, ovvero con presenza di Materiale Non Compostabile MNC inferiore al 5%”.

Sono questi i dati emersi venerdì 17 febbraio a Spoleto durante il sesto EcoForum regionale sull’economia circolare promosso da Legambiente Umbria.

 

 

Una giornata ricca di interventi e stimoli su cui riflettere, per evidenziare criticità e punti di forza della gestione dei rifiuti urbani, con lo scopo di valorizzare e premiare quelle amministrazioni comunali che eccellono nella raccolta differenziata, sollecitando nello stesso tempo, un continuo aumento e miglioramento da parte di Comuni, Regione e tutti i cittadini.

Dopo l’introduzione di Brigida Stanziola, direttrice Legambiente Umbria ed i saluti istituzionali di Andrea Sisti, sindaco di Spoleto, Alessandra Santucci di Arpa Umbria ha fornito un quadro generale della gestione dei rifiuti in Umbria, punto di partenza per le successive riflessioni.

Con il 2021 come anno di riferimento, l’Umbria è in ottava posizione in Italia per quanto riguarda la differenziata che si attesta al 66,9% a livello regionale.

La percentuale di raccolta differenziata è un indicatore sulla buona gestione dei rifiuti” afferma Santucci. I dati trimestrali, che riguardano anche i primi tre mesi del 2022 indicano una crescita significativa dei sub ambiti regionali 1, area dell’alta valle del Tevere, 2, area del perugino e Lago Trasimeno, 4 che comprende quasi tutti i comuni della provincia di Terni, ed una netta flessione del 3, ossia Valle umbra sud , territori di Foligno, Spoleto e Valnerina, un dato che secondo Legambiente rappresenta un vero e proprio freno al raggiungimento degli obiettivi che la Regione si era prefissata.

Sono solo 28 i comuni umbri che raggiungono la buona qualità del rifiuto organico raccolto, laddove la qualità viene definita buona se la percentuale di materiale estraneo non supera il 5%, dato sul quale Santucci invita a porre attenzione.

Maurizio Zara, presidente di Legambiente Umbria sottolinea che “Il dato preoccupante invece è che vi è un peggioramento della qualità della raccolta differenziata nella nostra Regione. E’ questa la nota dolente che costa l’esclusione di tutti quei comuni che pur avendo elevate percentuali di raccolta differenziata hanno ridotto la qualità della raccolta della frazione dell’organico e che, per questo penalizzati, restano fuori dalla classifica. Si tratta di ben dieci tra i quali vanno ricordati Narni e Terni. A stemperare le performance non egregie del ternano è il primo, e anche unico, Comune Rifiuti Free della Regione: il Comune di Calvi dell’Umbria il solo che ha contenuto la produzione pro capite di secco residuo (indifferenziato) a smaltimento al di sotto dei 75 kg/anno/abitante”.

Durante la giornata, divisa in quattro sessioni rispettivamente dedicate a PNRR e piano regionale dei rifiuti, Filiere integrate per il riciclo dei rifiuti tessili, Buone pratiche di economia circolare e premiazione dei comuni, sono intervenuti tra gli altri: Luca Proietti, direttore generale Arpa Umbria e Stefano Nodessi, dirigente della Regione Umbria; Laura Brambilla, responsabile Comuni Ricicloni; Alessia Dorillo, presidente Trasimeno Servizi Ambientali; Massimo Pera, direttore di Gesenu; Carmine Pagnozzi, del consorzio Biorepack; Franco Graziosi, Cartiere Trevi.

Presente anche Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente che ha parlato dimomento storico in cui il paese sta imboccando una serie di bivi. Siamo il paese che sul fronte del recupero dei rifiuti ha una leadership a livello internazionale, a livello europeo, tra gli urbani e gli speciali”. Ciafani tratteggia un’Italia virtuosa da ricordare e rivendicare, sollecitando l’Umbria a “lasciare la pista di decollo su cui è oggettivamente in corsa, per volare definitivamente nei cieli dell’economia circolare europea”. Il presidente ribadisce le critiche di Legambiente riguardo il Piano regionale sui rifiuti sottolineando di come negli ultimi anni la tecnologia di trattamento e recupero rifiuti sia progredita: “a noi la tecnologia non ha mai spaventato – afferma – in questo momento, costruire una proposta di piano che chiuda il ciclo regionale con un tradizionale impianto di combustione dei rifiuti per recuperare energia, è un qualcosa che la stessa Europa non riconosce. […] L’Europa non a caso, ha deciso di finanziare solo impianti dell’economia circolare, non impianti di trattamento meccanico ecologico, non discariche, non inceneritori”.

Concetto ripreso anche da Agnese Protasi, assessore della transizione energetica, economia circolare, biodiversità e paesaggio del comune di Spoleto, secondo la quale “il gestore deve essere in grado di individuare chiaramente l’utente che verrà tassato secondo il principio “chi inquina paga” e la tariffazione puntuale funziona dove è presente una raccolta porta a porta spinta”. Principio, secondo Pratasi, antitetico rispetto a ciò che prevede il piano regionale dei rifiuti: “ i fondi del PNRR sono dedicati a tutte le iniziative riconducibili all’economia circolare (tra cui la raccolta porta a porta spinta) e l’inceneritore non è all’interno di questa definizione.

Ad illustrare il piano regionale dei rifiuti, Stefano Nodessi, direttore governo del Territorio, Ambiente, Protezione civile Regione Umbria che conclude il corposo intervento sottolineando come “un termovalorizzatore di ultima generazione riesce a trattenere diossina ed emette in un anno 6 microgrammi di diossine”.

 

 

Presentate anche le buone pratiche della nostra regione, alcune riprese e già segnalate nelle precedenti edizioni dell’ecoforum: la raccolta porta a porta a Magione che, come rimarca Zara è

l’ “ennesimo comune umbro che dimostra come l’applicazione di un modello di raccolta differenziata porta a porta, domiciliare ed integrata, funziona e fa scattare in pochi mesi la percentuale di raccolta differenziata dal 56 al 71%”. Occasione per ribadire ancora una volta come la raccolta porta a porta sia prerequisito fondamentale per ottenere risultati importanti.

Nominati anche l’attività di Park Litter svolta dall’associazione, ossia l’attività non solo di pulizia ma anche di individuazione e monitoraggio dei micro rifiuti che finiscono nei parchi urbani di Perugia, contribuendo in questo modo ad una ricerca scientifica che si svolge a livello nazionale. Inoltre, la conclusione del progetto SUBTRACT sui centri di riuso pubblici in Umbria, i servizi digitali come quelli dell’app Junker a Narni per creare una bacheca del riuso virtuale, le nuove installazioni di casette dell’acqua e di eco-compattatori, l’esperienza e il successo della piattaforma Regusto, l’azienda umbra che usa la blockchain per combattere lo spreco alimentare e aiutare le imprese e le cooperative sociali.

Nel pomeriggio un approfondimento dedicato al tema del lavoro sostenibile con Fabio Renzi, Segretario di Symbola e lo stesso Stefano Ciafani.

L’Ecoforum è promosso e realizzato da Legambiente Umbria, in collaborazione con Arpa Umbria, con il patrocinio del Comune di Spoleto e il supporto tra gli altri del Consorzio Biorepack e del Gruppo Gesenu.

E’ possibile consultare l’intero dossier su https://ricicloni.it/edizioni?region=Umbria

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