L’Imperfectrio allo Stix Music Club

PERUGIADopo l’inaugurazione di qualche mese fa la bella sala concerto approntata allo Stix Music Club ha visto protagonista ieri sera l’Imperfectrio composto da Marcello Allulli al sax, Pierpaolo Ranieri al basso elettrico e Roberto Gatto dietro le pelli dei tamburi.

La sala concerto dello Stix Music Club

 Nel pomeriggio il batterista romano ha tenuto un’apprezzata masterclass durante la quale ha presentato il libro Jazz Drum Book, di recente uscita.

La locandina dell’evento

Intorno alle 22, dopo che il titolare del locale Marco Pellegrini ha salutato il pubblico introducendo la serata con visibile emozione, il gruppo è salito sul palco per una performance di circa un’ora che ha soddisfatto le attese dei presenti.

Una base con delle voci ha fatto da preludio all’inizio dell’esibizione; la formazione ha eseguito brani tratti dall’album To be Imperfectrio.

La copertina dell’album

Si è iniziato con il brano Mopty di Don Cherry seguito dall’originale Bonanza (ispirato alla serie che negli anni ‘60 catapultò gli spettatori nel mondo western con le gesta della famiglia Cartwright), a firma di Gatto. Ancora un altro originale, stavolta Black di Pierpaolo Ranieri, con un bel solo e l’utilizzo di effetti elettronici da parte del bassista.

Pierpaolo Ranieri

Con i due brani successivi il trio ha toccato due estremi dell’universo sonoro; prima con A little Max, tratto da uno dei capolavori del jazz, quel Money Jungle, uno tra i dischi più importanti del jazz – come sottolineato anche dal battiesta in sede di presentazione –  che vedeva assieme Duke Ellington, Charles Mingus ed appunto Max Roach, a cui il brano è dedicato, per passare a How deep is your love, celebre ballata portata al successo dai Bee Gees con la colonna sonora de La febbre del sabato sera; entrambe le composizioni sono state apprezzate dai presenti, con tanto di coro per la seconda.

Marcello Allulli

Parte finale del concerto con The mooche di Duke Ellington; richiamato sul placo il trio per il bis ha scelto un brano a firma di Marcello Allulli, Cesira, con un potente groove.

Un progetto interessante – come ha raccontato Gatto nato quasi per caso – sospeso tra sonorità sperimentali, esplorazioni nel jazz più colto e nei territori della fusion e del pop; bravi.

Roberto Gatto (foto di Gianluca Laurenti)

Un plauso infine a Marco Pellegrini; speriamo che quest’evento rappresenti l’inizio per un’avventura da consolidare con la stagione autunnale; un ringraziamento all’amico Claudio Valeri, compagno di scorribande musicali oltre 15 anni.

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