TERNI – Prima scuola, poi sede della vecchia circoscrizione Velino, dallo scorso 18 febbraio è finalmente la casa della Pro Loco di Marmore. E non solo. Quell’affascinante edificio al 59 di via Montesi, chiuso ormai da molti anni, è tornato a nuova vita grazie alle sinergie che questo territorio sa creare. Quando siamo entrati, c’era un gran fermento.
Manola Conti, presidente della Pro Loco che fino a poco più di due settimane fa, ospitava l’organizzazione mettendo a disposizione la sua stessa abitazione, ci accoglie con orgoglio. La valorizzazione delle risorse artistiche è da sempre uno degli impegni principali della Pro Loco di Marmore. “Un territorio già eccezionalmente ricco di tesori, dove l’arte e la cultura fanno da traino” ci dice Conti, che sta preparando un imponente corteo per la Via Crucis. A breve nella nuova sede troverà posto anche una biblioteca dedicata al territorio, ai suoi personaggi e alla sua storia. Molti i privati che già hanno donato volumi. All’orizzonte c’è anche una pubblicazione dedicata a Antonio da Sangallo e alle bonifiche rinascimentali con i contributi di importanti studiosi.
Nella vecchia scuola, non c’è solo la Pro Loco, da sempre attivissima, ma anche un sorprendente museo dedicato al flipper e al modernariato intitolato a Dino Merluzzi, noto collezionista ternano. “Negli anni passati avevamo già organizzato incontri per appassionati del flipper con un’ottima rispondenza, erano venuti anche dall’estero” ricorda Conti. Nei 260 metri al primo piano, al momento ci sono oltre 25 macchine da intrattenimento, tra flipper, juke box e giochi d’epoca di varia tipologia, insieme ad altri oggetti da collezione, alcuni molto rari. All’ingresso, un flipper Gypsy Queen del 1955, il più vecchio della collezione. Al piano superiore, le sale organizzate in ordine cronologico, dove accanto a ogni pezzo, oltre al modello e all’anno di produzione, è riportato anche il numero di esemplari prodotti, mentre inquadrando i QR Codes, è possibile fruire di approfondimenti. Ogni macchina è perfettamente funzionante – oggi c’erano anche i restauratori all’opera nell’apposita sala – e chi lo desidera può farsi una partita proprio come una volta.
Il curatore è Alessio Crisantemi, presidente di IFPA Italia – International Flipper Pinball Association, l’associazione del flipper sportivo in Italia. “Il museo è un progetto nato dal sogno di Dino Merluzzi, uno dei primi collezionisti di flipper e giochi a moneta in Italia”. Un sogno che grazie a una solida progettualità e alla collaborazione di più soggetti, Pro Loco in testa, è oggi realtà. Gli spazi delle ex scuole elementari si presentano come una splendida sala giochi dove turbinano colori e musiche. Si parte dagli anni ‘50, passando per i flipper elettromeccanici degli anni ’60 e ’70, quelli elettronici degli anni ’80 e ’90 per arrivare ai primi Duemila. Alle pareti, una raccolta di materiale d’epoca a corredo, fatta di locandine, vetrofanie, dischi, libri, juke box e materiale vintage vario. Un museo unico nel suo genere, inserito in un contesto turistico di eccezionale valore che promette di diventare un nuovo importante attrattore culturale, didattico e ricreativo del territorio. Tante le chicche che si possono trovare in questi spazi e tra i donatori, c’è anche Lino Banfi.
Nella sala dedicata ai flipper elettronici oggi c’era musica, direttamente da un juke box che, ci dice Conti, proviene dal bar del padre. Una sorpresa, che i colleghi le hanno fatto in occasione dell’inaugurazione. “Qui a Marmore si lavora” conclude “abbiamo bisogno di giovani soprattutto, chi verrà, sarà il benvenuto”.
Per il momento, le visite al museo sono su prenotazione nei fine settimana, ma la richiesta, ci dicono, è già alta.