“Orlando: le forme dell’amore”, il Prog risplende con il Banco del Mutuo Soccorso

Lo scorso 2 aprile, durante il concerto all’Auditorium San Domenico di Foligno, Vittorio Nocenzi lo aveva anticipato ed ecco che oggi viene pubblicato per Inside Out il nuovo album di inediti del Banco del Mutuo SoccorsoOrlando: le forme dell’amore”.

A distanza di poco più di tre anni dal precedente “Transiberiana”, uscito a maggio del 2019, vede la luce questo nuovo lavoro, a 50 anni dal debutto della band romana con il celebre “Salvadanaio

Sull’album si era iniziato a lavorare da molto tempo, ancor prima che venisse a mancare il frontman Francesco Di Giacomo; poi il tutto non è stato abbandonato anche se è stato posto in stand by in seguito a quanto accaduto e la storia del gruppo è per forza di cose cambiata.

Dopo un momento di ovvio sbandamento e la pubblicazione di due album come “Un idea che non puoi fermare” nel 2014, e “Transiberiana” – con cui cinque anni dopo la band è tornata a sfornare inediti – in questo 2022 la formazione romana torna ai fasti del passato (se mai li ha lasciati), con un disco molto interessante.

L’album, a cui ha collaborato anche il figlio del leader Michelangelo Nocenzi, è stato anticipato dalle tracce “Cadere o Volare” e “La Pianura rossa” (di cui è anche disponibile il videoclip da alcuni giorni) ed in tutta sincerità il loro ascolto non mi ha entusiasmato.

Trattandosi però – come nella migliore tradizione del prog – di un concept album, dedicato alla figura dell’Orlando Furioso ad intrecciare una relazione con il primo brano “In volo“, dell’album d’esordio di 50 anni fa, non ci si può fermare all’ascolto di due brani perché è spesso fuorviante.

Il Banco del Mutuo Soccorso – che oggi è composto da Vittorio Nocenzi (pianoforte, tastiere e voce), Filippo Marcheggiani (chitarra elettrica), Nicola Di Già (chitarra ritmica), Marco Capozi (basso), Fabio Moresco (batteria) e Tony D’Alessio (lead vocal) – con questo lavoro ha colpito nel segno, riuscendo nel difficile compito di proseguire un discorso di qualità richiamando atmosfere che ne hanno fatto grande e riconoscibile il suono, evitando tuttavia autocitazioni scrollandosi di dosso una patina di “falsa” modernità che aveva fatto capolino in “Transiberiana”.

Il Banco del Mutuo Soccorso

Certo il confronto con il passato è difficile ma la formazione bypassa facilmente quest’ostacolo; ad iniziare da Tony D’Alessio; il suo timbro è differente da quello di Di Giacomo, ma ormai non è più tempo di fare paragoni e fornisce una prova convincente alla voce con il suo stile personale.

In grande evidenza le tastiere del Maestro Nocenzi – e non potrebbe essere altrimenti – e la chitarra del più anziano, come militanza nella band, Filippo Marcheggiani; tutto il gruppo però dimostra di aver raggiunto una notevole compattezza ed il suono che ne esce è molto impattante.

Il disco, 15 tracce, merita d’essere ascoltato in toto naturalmente, per poter cogliere le sfumature nelle varie tracce; tuttavia non posso fare a meno di citare alcuni brani che mi stanno piacendo in maniera particolare (sono al terzo ascolto).

Le mie preferite sono “Non credere alla luna”, impreziosita dal sax tenore di Carlo Micheli, spesso a duettare con le tastiere di Nocenzi; la lunga “Moon suite”, divisa in tre movimenti come nella tradizione del prog, con i suoi cambi di ritmo un vero e proprio gioiellino, e “L’amore accade”, delicata ballad dove è protagonista la bravissima figlia di Vittorio Viola Nocenzi con la sua voce cristallina.

Da ricordare ancora i due strumentali “La maldicenza” ed “Il Paladino” ed il primo brano che è stato reso noto del lavoro, che ti prende al primo colpo e ti rendi conto di stare ascoltando Il Banco “Cadere o volare”.

Credo non avrebbe potuto esserci modo migliore per festeggiare il cinquantennale dalla pubblicazione del primo album, che avveniva il 3 maggio del 1972.

Un grande disco per un grande ritorno; presto anche di nuovo in concerto; il tour partirà il 15 ottobre da Ferrara e poi a Milano, Firenze, Torino, Bergamo, Bari, Brindisi, Catania, Palermo e Roma.

Questa la tracklist di “Orlando: le forme dell’amore”: Proemio; La pianura rossa; Serve Orlando adesso; Non mi spaventa più l’amore; Non serve tremare; Le anime deserte del mondo; L’isola felice; La maldicenza; Cadere o Volare; Il Paladino; L’Amore accade; Non credere alla Luna; Moon Suite; Come é successo che sei qui; Cosa vuol dire per sempre.

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