Terni spaccata in due sull’intitolazione del piazzale antistante il nuovo Palasport a Silvio Berlusconi

TERNI – In città l’inizio del 2024 è stato segnato da un aspro dibattito sull’intitolazione a Silvio Berlusconi del piazzale antistante il nuovo Palasport. Berlusconi non ha neanche avuto il tempo di morire, che già lo scorso 12 giugno il consigliere di Forza Italia, Francesco Maria Ferranti ne parlava in consiglio comunale come di un “atto dovuto”. A inizio 2024 è arrivata la delibera da parte della giunta Bandecchi. L’iniziativa, che contrasta la Legge 1188/1927 per cui le intitolazioni della toponomastica possono essere concesse soltanto a persone decedute da almeno dieci anni, è in attesa del nulla osta da parte della Prefettura.

Terni non sarebbe la prima città italiana a intitolare piazze e vie a Berlusconi: il primato spetta a una città del foggiano, Apricena. In tutta Italia, appena morto l’ex premier, si sono levate voci inneggianti a intitolazioni: non solo vie e piazze, ma anche stadi, piste ciclabili e addirittura il ponte sullo stretto di Messina che chissà mai se e quando arriverà. Dopo Ventimiglia, Napoli e Monza, in fondo Terni ha solo cavalcato un’onda che si è levata sull’intero territorio nazionale e che si batte per ricordare Berlusconi con grandi encomi: imprenditore, cavaliere del lavoro, più volte presidente del Consiglio dei ministri e presidente di club calcistici.

 

 

Berlusconi, è stato una figura estremamente divisiva e controversa. Il 10 gennaio, subito dopo la delibera, tramite la piattaforma Change.org è stata lanciata una petizione promossa da M5S Terni, lista Bella Ciao, Rifondazione Comunista e Terni Progressista contro l’intitolazione. La petizione ha raccolto al momento circa 1700 firme.  Lo stesso giorno, anche La Casa delle Donne, si è fatta sentire con un comunicato che pone una domanda importante: può una città dimenticare le proprie donne al punto di titolare una piazza a Silvio Berlusconi? Ne abbiamo parlato con Camilla Annicelli, che fa parte del direttivo di Terni Donne. “Siamo contro perché una città è formata dalle donne che la attraversano, Berlusconi ha sdoganato una serie di contenuti e tematiche estremamente sessiste e misogine”. Berlusconi, condannato per finanziamenti a Cosa Nostra, Berlusconi delle leggi ad personam, Berlusconi che all’estero chiamano “The Man of Bunga Bunga”, Berlusconi re indiscusso delle battute sessiste. Berlusconi, uno, nessuno e centomila.

Tra l’altro, insieme all’intitolazione a Berlusconi, sono state deliberate in consiglio comunale anche altre intitolazioni, ben più luminose – Gino Strada e sua moglie Teresa Sarti, fondatori di Emergency, e Gastone Forzanti, dirigente dell’Avis, mettendo in atto una sorta di processo di compensazione.

 

 

Oggi, 27 gennaio, si celebra la Giornata della Memoria. Oggi pomeriggio alle 17:30 in città è stata indetta dalla sinistra una manifestazione dopo le recenti uscite del sindaco, riportate da tutta la stampa nazionale, “contro il comportamento sessista che impedisce un confronto civile” il tutto mentre dalle 16 il Pala Terni ospiterà il primo congresso programmatico di Alternativa Popolare. Da lunedì scorso, online c’è una nuova petizione online, quella per chiedere le dimissioni di Bandecchi, che ha raggiunto le 21 mila sottoscrizioni.

Terni, in un momento che dovrebbe essere di grande raccoglimento, sarà spaccata in due.

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