UJ #04: dai pianisti Olivia Trummer e David Virelles al trombonista Gianluca Petrella

PERUGIA – Ieri 11 luglio a mezzogiorno alla Sala Podiani, primo appuntamento per i concerti di UJ23. A salire sul palco la pianista, tastierista e cantante Olivia Trummer ed il batterista Nicola Angelucci, reduce dal concerto della sera prima con il quartetto di Fabrizio Bosso.

La tedesca Trummer ha iniziato a studiare pianoforte classico all’età di 4 anni e nel tempo ha sviluppato il suo lavoro sulla composizione e la sua attenzione si è focalizzata sul jazz e il suo periodo di formazione a New York è stato molto importante.

All’attivo ha già diversi album, ad iniziare da Nach Norden nel 2006 fino a For you, pubblicato lo scorso anno.

Il batterista abruzzese Nicola Angelucci è da una decina d’anni componente stabile del quartetto di Fabrizio Bosso.

Ha all’attivo collaborazioni tra gli altri con Rosario Bonaccorso, Dado Moroni e Bebo Ferra e compare in registrazioni di Wynton Marsalis, Dee Dee Bridgewater, Steve Grossman, Peter Bernstein e Benny Golson.

Ha inciso tre album solisti, The first one nel 2010, Beyond the drums nel 2013 e Changes nel 2021 dove è presente Olivia Trummer.

Durante gli spettacoli di questo duo piano e batteria si alternano composizioni originali e la rilettura dei cosiddetti standard; frutto della collaborazione è il disco Dialogue’s delight, recentemente pubblicato e presentato durante il concerto.

Una performance gradevole durante la quale è stato in particolare apprezzato il brano Indifference, tratto dall’album, la toccante composizione di Joe Barbieri Tu, io e domani e nel finale Luigi di Nicola Angelucci, brando dedicato a Luigi Tenco ed estratto dall’album Changes.

Sempre alla Sala Podiani, ma alle 15,30, esordio sul palco di Umbria Jazz per il cubano David Virelles.

Il pianista, originario di Santiago, è figlio di due musicisti ed ha iniziato sin da bambino lo studio del pianoforte.

Nel suo excursus il quarantenne musicista ha soggiornato in Canada e quindi a New York, dove risiede da tredici anni.

Ha collaborato con artisti Le collaborazioni con musicisti come Mark Turner, Chris Potter, Andrew Cyrille, Steve Coleman ed Henry Threadgill.

Dopo gli album Motion nel 2007 e Continuum nel 2012, il passaggio alla prestigiosa etichetta Ecm, per la quale ha inciso Mbokò nel 2014 e Gnosis nel 2017; il suo lavoro più recente Carta, in trio con Ben Street ed Eric McPherson, è stato pubblicato nel 2022.

Ad Umbria Jazz si è esibito in solo, spiegando in apertura come la sua performance non avrebbe previsto pause ed invitando ad applaudire soltanto nel finale.

E’ stato un concerto molto intenso, certo di non facile assimilazione dal momento che il pianista ha mescolato in oltre 80 minuti varie sfaccettature, dalla musica classica al jazz contemporaneo, alle radici africane e l’avanguardia non disdegnando l’improvvisazione; molto bravo.

Pochi minuti e al Teatro Morlacchi alle ore 17, è stata la volta di Gianluca Petrella.

Petrella, trombonista ormai di fama internazionale, ha all’attivo collaborazioni con Pat Metheny, Oregon, John Abercrombie, la Sun Ra Arkestra diretta da Marshall, Carla Bley, Steve Coleman, Lester Bowie, Enrico Rava, Paolo Fresu, Stefano Bollani e Giovanni Guidi.

Il progetto Cosmic, poi divenuto Cosmic Renaissance è nato nel 2007, influenzato ed ispirato dalla musica di Sun Ra, e man mano è divenuto sempre più personale per mano del trombonista pugliese.

Prima del concerto il musicista ha ricevuto l’annuale premio della Fondazione Perugia, Ambasciatore dell’Umbria nel Mondo, che negli anni era già stato assegnato tra gli altri a Renato Sellani, Enrico Rava, Dado Moroni, Stefano Bollani, Danilo Rea, Giovanni Guidi, Enzo Pietropaoli e Giovanni Tommaso.

Il quintetto capitanato da Petrella – con Mirco Rubegni alla tromba, Riccardo Di Vinci al basso, Federico Scettri alla batteria ed elettronica e alle percussioni – ha trascinato con la sua musica avvolgente e totalizzante presentando l’ultimo lavoro Universal langage, uscito nel 2022.

Neppure la temperatura rovente all’interno del teatro ha distratto il pubblico che ha seguito con molto interesse un concerto coinvolgente tributando numerosi applausi ai musicisti.

Alfredo Buonumori: Perugino, diploma di maturità classica, commerciante per una ventina d’anni, da sempre appassionato di musica (tutta quella bella), ma il cuore batte più forte per il progressive rock, il primo amore, e per il jazz. Dal 2019 fa attivamente parte di un’associazione culturale-musicale che si occupa della diffusione della musica progressive rock.