UJ #05: il piano di Rita Marcotulli, la batteria di Enrico Morello e l’omaggio a Petrucciani

 

 

I concerti di Umbria Jazz ieri, 12 luglio, sono iniziati come sempre a mezzogiorno alla Sala Podiani con l’esibizione di Rita Marcotulli.

Per quest’appuntamento si è registrato l’ennesimo sold-out, dimostrando ancora una volta la bontà di questa formula e soprattutto l’attrattiva della location, vero punto di refrigerio – forse pure troppo date le temperature interne – per gli spettatori.

Che non sono rimasti delusi dalla performance della pianista romana, già molte volte presente alla manifestazione, che ha ricordato come già molti anni fa oltre a suonare si occupasse delle traduzioni per le clinics della Berklee.

Dialogando con i presenti ha affermato di non avere preclusioni verso i generi musicali: “… mi piace tutta la musica bella”.

E così in circa un’ora tutto il suo bagaglio espressivo è venuto fuori; dalle doti di compositrice, con la ballad The way it is, alla rilettura del brano di Randy Newman I think it’s going to rain today (penso che stia per piovere oggi), ieri non solo grande musica ma anche un auspicio climatico, come ha sottolineato la musicista.

Autrice di colonne sonore, negli ultimi periodi in particolare quella del fortunato film con Rocco Papaleo, Alessandro Gassman ed il debutto alla recitazione di Max Gazzè, di Basilicata coast to coast, ha reso omaggio al mondo del cinema dedicando un brano al regista francese François Truffaut.

Un bell’inizio di giornata.

Ancora alla Sala Podiani alle 15:30, il quartetto del giovane batterista Enrico Morello.

Come ha sottolineato Enzo Capua in fase di presentazione tra i migliori della giovane generazione, già partner del pianista Alessandro Lanzoni nel suo trio e dal 2014 in varie formazioni del trombettista Enrico Rava, il quartetto, poi New Quartet e nella Special Edition.

E’ di pochi giorni fa la sua esibizione all’Ancona Jazz Summer Festival proprio con Alessandro Lanzoni, Gabriele Evangelista ed il trombettista triestino in un concerto molto interessante.

Nel 2021 la sua prima esperienza leader, con il progetto Cyclic signs, pubblicato dal’etichetta pugliese Auand Records.

Della formazione che ha registrato il disco, presentato nel concerto, fanno parte alcuni tra i più stimati giovani talenti come Matteo Bortone al contrabbasso, Daniele Tittarelli al sax e Francesco Lento alla tromba.

Il quartetto si destreggia bene tra le complesse composizioni del batterista ed è buono l’interplay tra i musicisti.

Un emozionato Morello, alla prima da leader al festival, ha introdotto i brani e presentato i compagni di viaggio.

Oltre ad estratti dall’album come The forest people, What happened on the road e Natural movement, anche l’inedito dedicato alla sua autovettura – con cui ha numerosi conflitti – ed un omaggio al recentemente scomparso Wayne Shorter con Capricorn.

Alle 17:00 al Teatro Morlacchi appuntamento con “Play Petrucciani”, omaggio al compianto pianista scomparso a soli 37 anni, una tra le maggiori espressioni del jazz.

A proporlo il pianista spagnolo Chano Domínguez assieme al contrabbassista Martín Leiton – pure lui spagnolo – ed il batterista cubano Michael Olivera.

A completare la formazione due italiani: il trombettista Flavio Boltro ed il sassofonista Stefano Di Battsta.

Tra le melodie e le riletture di Petrucciani quasi due ore con un programma molto variegato che ha visto alternarsi sul palco Dominguez in riusciti duetti sia con Boltro che con Di Battista, piuttosto che il piano trio, il quartetto con i due italiani a turno ed infine la formazione completa.

Tra i migliori concerti fin qui al cinquantennale.

Le foto sono di Fabrizio Orcidi

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