Verso la terza edizione del Trasimeno Prog Festival: intervista a Corrado Rossetti (The Progressive Tales)

CASTIGLIONE DEL LAGO – Ancora un appuntamento con le interviste agli artisti presenti alla terza edizione del Trasimeno Prog Festival, in programma a Perugia ed a Castiglione del Lago, dal 25 al 28 agosto.

La locandina del 27 agosto

Siamo oggi con Corrado Rossetti, che sarà presente al Trasimeno Prog Festival il 27 agosto, nella giornata dedicata ai Genesis, con il suo progetto The Progressive Tales (cioè i racconti del prog); ti ringraziamo per la disponibilità Corrado; ci parli del tuo iniziale percorso musicale ?

Ho iniziato a suonare a 15 anni in un periodo dove non esistevano le attuali scuole di musica moderna né tantomeno internet ma soltanto il percorso del conservatorio e quello di lezioni private presso insegnanti che erano anch’essi orientati sul classico e c’è stato un breve periodo di lezioni con insegnanti privati.

A quel tempo ascoltavo hard rock, specie i Deep Purple ma un giorno ho ascoltato “Per un amico” della PFM ed è stato amore a prima vista; successivamente ho conosciuto tutti gli altri protagonisti del prog italiano ed inglese in particolare i King Crimson con il loro “In The Court Of The Crimson King” e questa musica è diventata fondamentale per mia vita. Di li a poco ho fondato gli EPO (Esatta Pressione Olio) iniziando a suonare musica mia.

Era circa la metà degli anni ’70 ed è stato un periodo fantastico con tanti concerti e riscontri positivi da critici e pubblico; poi verso gli anni ’80 con l’arrivo del punk il prog è scomparso e mi son trovato senza la mia musica che nel nel frattempo era divenuta desueta.

In quel periodo mi è venuto in soccorso il jazz; ho iniziato a frequentare seriamente corsi come quelli di Siena Jazz e seminari come Ravenna Jazz studiando con jazzisti a livello mondiale, acquisendo le competenze per suonare questa musica professionalmente anche per farne successivamente un occasione di lavoro visto che queste esperienze sono servite per insegnare in tante scuole pubbliche e private.

Al momento sono docente di chitarra presso le scuole comunali di Rosignano M.mo (LI) e Follonica (GR) e sono direttore della scuola comunale di Cecina (LI).

Con il rinnovato interesse negli ultimi decenni per la musica prog, con la nascita di nuovi festival dedicati e le reunion di tanti gruppi storici che nel frattempo si erano sciolti è stato naturale nel 2011 riformare gli EPO che con formazioni diverse è giunto ai giorni nostri.

Come hai passato il periodo del lockdown ?

Il periodo in cui non psi poteva uscire di casa, dopo un certo disagio l’ho vissuto molto bene; mi ha permesso di approfondire il rapporto con me stesso ed ho fatto un sacco di cose che non avevo mai avuto il tempo di fare.

Poi è nata la consapevolezza che questa storia non quadrasse e ho vissuto ogni nuova norma come una limitazione della libertà personale.

Finalmente si torna a suonare live, anche se la situazione sanitaria è ancora complessa; ti è mancato esibirti ?

Mi è mancato tantissimo è stata veramente dura non poter suonare dal vivo.

Una domandina a bruciapelo; ci parleresti della tua esperienza nella masterclass di Robert Fripp ?

É stata un esperienza di quelle che ti cambiano; non è stato un semplice seminario è stato qualcosa di simile ad un ritiro spirituale.

Abbiamo vissuto in un collegio in un bosco per una settimana; noi allievi (34) dormivamo in una grande stanza con i letti a castello; Robert che aveva la sua camera personale alle sei di mattina entrava nella nostra camera con la chitarra e ci svegliava con dei suoi arpeggi.

Da lì avevamo 15 minuti per la toilette, in un salone facevamo un’ora di meditazione, poi colazione tutti insieme, quindi lezione  pranzo rigorosamente vegetariano preparato dagli allievi più anziani.

Dopo pranzo potevamo avere dieci minuti di incontro privato con Robert prenotandosi in bacheca; inutile dire che mi sono prenotato tutti i giorni, si poteva chiedergli cose su qualunque argomento, musicale e non.

Non mi ricordo le tante domande che gli feci ma ricordo bene due delle sue risposte, una fu “ONORA LE NECESSITA’” l’altra fu “HAI LA MASSIMA LIBERTA’ QUINDI NON HAI LA MINIMA SCELTA”.

Dopo la lezione pomeridiana in buon stile inglese alle cinque si serviva il tè; dopo la pausa ancora lezione e poi la cena.

Quindi Robert ci riuniva in sala mensa e dovevamo suonare per lui cose preparate durante il giorno; un’esperienza fantastica, sia dal punto di vista musicale che umano.

Al corso ho conosciuto Alessandro Staiti una delle persone che nella mia giovinezza ho invidiato di più perché aveva frequentazione con Fripp ed aveva scritto un famoso libro sui King Crimson; me lo ero sempre immaginato piuttosto anziano e con la barba ma non era così; non aveva la barba ed era più giovane di me; oggi siamo grandi amici.

Robert Fripp

Dalla metà degli anni ‘70 hai creato un gruppo, gli E.P.O. (acronimo di Esatta Pressione dell’Olio), di derivazione crimsoniana; per la scelta del nome ha giocato un ruolo la copertina dell’album Red dei King Crimson ?

No è che al tempo i gruppi prog avevano spesso nomi simili che si trasformavano poi in sigle e Esatta Pressione Olio era perfetto.

La busta interna dell’album Red dei King Crimson

Con questa formazione sei stato ospite ad un’iniziativa di Trasimeno Prog nel dicembre del 2019 per celebrare il cinquantennale di In the court of the Crimson King; che ricordo hai del concerto ?

E’ stato un piacere presentare al Trasimeno Prog il progetto ITCOTCK ed è stato bellissimo ritrovare dopo tantissimi anni il mio compagno del corso di Fripp Alessandro Staiti che era li a presentare il suo libro con lo stesso nome; dopo il concerto siamo rimasti a parlare fino quasi al mattino.

Alessandro Staiti
La copertina del libro di Alessandro Staiti

L’album appena citato è probabilmente la scintilla che ha fatto scattare il genere progressive; un tuo giudizio in merito ?

E’ probabilmente il disco perfetto; testi, musica copertina tutto ad un livello artistico pazzesco; lLa musica ha una densità che se sviluppata e diluita darebbe materiale per decine di album; alcuni passaggi di questo disco sono presenti in maniera evidentissima in molte opere di altri gruppi prog.

La copertina di In the court of the Crimson King

Non di solo di prog è costellata la tua carriera perché spazi anche nel jazz con la formazione Coalition; ricordo un video che mandò in onda Trasimeno Prog durante un evento online dove era presente il percussionista Karl Potter; ci parli di quest’esperienza ?

Negli anni ’80 fondai un mio gruppo jazz che chiamai COALITION con il quale ho avuto il piacere di ospitare tanti grandissimi musicisti tra cui appunto Karl Potter; lui era una persona meravigliosa e soprattutto divertentissima ho tanti cari ricordi di lui.

Karl Potter

Sei stato allievo di musicisti di assoluto rilievo come John Scofield, John Abercrombie e Pat Martino; che ricordi hai ?

Sono stati tutti fondamentali, dei grandi insegnanti, dei grandi musicisti e delle grandi persone; quello che mi ha lasciato di più il segno è sicuramente Pat Martino con i suo sistema esoterico di approccio alla musica, per non parlare della sua vita.

Hai collaborato con nomi come Ian Carr, Ares Tavolazzi, Franco D’Andrea, Franco Mussida e Pietro Tonolo; qualche aneddoto in merito ?

Ne avrei talmente tanti: Ian Carr ad esempio venne ad un concerto dei COALITION portato da un amico e siccome aveva con se la tromba gli chiedemmo se voleva suonare un brano con noi. Salì sul palco ma non scese fino alla fine, invece di un brano suonò tutto il concerto.

Hai fatto parte di un’altra formazione, Parafunky, e da diversi anni collabori con il Musical Jesus Christ Superstar della produzione Italo/Canadese Starstruck; non solo ma sei anche chitarrista del progetto “Argentina non solo tango”; ma hai del tempo libero ?

Poco, ma sto timidamente imparando a programmare meglio le mie attività.

Finora abbiamo parlato dell’attività come musicista ma affianchi anche quella di docente; sarebbe troppo lungo elencare tutti i seminari nei quali sei stato coinvolto; accenna se vuoi ai più importanti; come giudichi quest’esperienza ?

Mi piace insegnare  e soprattutto condividere il mio approccio alla musica frutto di tanti anni di esperienze che ho condensato in metodo di lavoro.

Infine sei stato e credo tu prosegua ancora nell’attività come direttore artistico di varie manifestazioni; come ti trovi in quest’altro ruolo ?

La direzione artistica è un altro modo per esercitare la missione di diffondere la musica di qualità; il cartellone dei miei festival non prevede compromessi, ci sono solo concerti di musica di qualità; in particolare prog e jazz.

Spesso si assiste a festival che hanno nello stesso cartellone un nome di qualità mescolato a progetti artisticamente di bassa lega, in questo caso è la musica di qualità che ci rimette mentre quella di consumo acquista credibilità.

E veniamo all’attualità; ci parli di questo progetto, The Progressive Tales, che presenterai in anteprima al Trasimeno Prog Festival ?

The Progressive Tales nasce dall’esigenza di far conoscere questa meravigliosa musica e di dare un piccolo contributo alla causa della preservazione della qualità musicale.

Per questo proporrò questo progetto anche nelle scuole dando ai più giovani la possibilità di entrare in contatto con una forma musicale tanto diversa da quella che sono costretti a subire.

Il logo del progetto

Solitamente ascolti musica che non sia la tua; se si cosa ti piace ?

Di nuovo non apprezzo nulla o quasi; mi piace andare a ricercare tutto quello che nel periodo aureo della musica mi sono perso; fortunatamente ho ancora tanto materiale da scoprire.

Ci sono altri progetti in vista nell’immediato futuro ?

Come direttore della scuola di Cecina ho in cantiere il progetto di un orchestra prog con il coinvolgimento di allievi insegnanti ed ospiti esterni con un repertorio che ripercorra la storia del prog.

Da ottobre in poi lavorerò alla produzione del primo album degli EPO che conterrà musiche originali e un omaggio con il coinvolgimento di vari ospiti mentre sul  versante jazzistico sto lavorando ad un progetto che vede il repertorio prog arrangiato in chiave jazzistica.

Cercherò di organizzare dei concerti degli EPO all’estero; mi piacerebbe tornare a suonare al teatro La Ferme di Louvain in Belgio dove abbiamo suonato prima del covid portando il progetto ITCOTCK per il suo cinquantesimo anniversario riscuotendo un grande successo di pubblico.

Il progetto più impellente è però quello di non fare niente per una settimana in un isola che probabilmente sarà il Giglio di fronte al Monte Argentario, il luogo dove sono nato.

Ringraziamo Corrado Rossetti per la disponibilità e ricordiamo che si esibirà con il progetto The Progressive Tales il 27 agosto alla Rocca medievale di Castiglione del Lago, come primo gruppo della serata nell’ambito della terza edizione del Trasimeno Prog Festival.

Alfredo Buonumori: Perugino, diploma di maturità classica, commerciante per una ventina d’anni, da sempre appassionato di musica (tutta quella bella), ma il cuore batte più forte per il progressive rock, il primo amore, e per il jazz. Dal 2019 fa attivamente parte di un’associazione culturale-musicale che si occupa della diffusione della musica progressive rock.