Verso Trasimeno Prog Festival: intervista a “Il Bacio della Medusa”

Ottavo appuntamento con le interviste agli artisti presenti alla seconda edizione del Trasimeno Prog Festival, in programma alla Rocca Medievale di Castiglione del Lago dal 19 al 22 agosto. Siamo oggi in compagnia di Diego Petrini, batterista e tastierista del gruppo umbro de Il Bacio della Medusa.

Diego Petrini

Ciao Diego, come stai?

Bene, grazie! Non ti nego che stato ed è tuttora un periodo molto difficile per i musicisti, soprattutto per chi come noi fa musica concettuale… anche se per me poi si è rivelato altamente produttivo. La cosa che oggi sinceramente mi preoccupa di più è il peggioramento evidente delle relazioni umane e gli effetti che la pandemia ha generato sulla psicologia collettiva.  Spero vivamente in una rapida e forte ripresa delle coscienze e un ritorno alla vita.

Ci presenti i componenti del gruppo: se non erro c’è una new entry, giusto?

Dunque; la line up è composta da circa vent’anni da Simone Cecchini alla voce e chitarra acustica, Eva Morelli al flauto traverso e sax, Federico Caprai al basso e ora è con noi anche Andrea Morelli alla chitarra elettrica che è andato a sostituire il nostro chitarrista storico Simone Brozzetti. Andrea è più giovane di noi ma con le idee molto chiare su cosa dovrebbe rappresentare la musica e che ci segue fino dagli inizi con grande rispetto e devozione; è stata una scelta davvero naturale che ci ha permesso di mantenere intatto un certo tipo di sound tra prog’n’roll e folk rock caratterizzante l’intera nostra discografia.

Ci parleresti della tua formazione musicale?

Ho iniziato prestissimo a suonare ricevendo in regalo da mia nonna la mia prima batteria a 5 anni, vista la mia compulsiva esigenza di percuotere tutto … poi casa mia è stata sempre piena di strumenti musicali in quanto anche mio zio suonava in una band locale e questo mi ha permesso di crescere in mezzo a numerosi e bellissimi giocattoli come chitarre, tastiere e bassi elettrici.  Questo periodo è stato molto importante anche perché ho iniziato proprio da piccolo l’ascolto e la ricerca dei grandi (e non solo) dischi della musica rock nazionale e internazionale, cosa che ancora oggi porto avanti nella mia collezione vinilica.  Successivamente ho seguito lezioni private di batteria con diversi maestri e sono entrato a far parte come percussionista dell’Orchestra Giuseppe Mazzini in cui venivano eseguite composizioni di Bach, Mozart, Ravel, etc. In particolare furono molto formativi i concerti al Quirinale a Roma e nella Valle dei Templi ad Agrigento. Parallelamente ho fatto parte di alcune band locali di Metal e Grunge e durante  gli anni ‘90 suonavamo brani dei Soundgarden, Nirvana, Dream Theater, Sepultura, Pantera, Rage Against the Machine.  Nel periodo in cui frequentavo l’istituto d’Arte a Perugia, ho incontrato Federico e poi Simone con i quali ho fondato il Bacio della Medusa, un vero e proprio collettivo di Musica Rock, Poesia e Arti visive.  Poco tempo dopo sono entrati a far parte dell’organico Eva Morelli al Flauto traverso e Sax e Simone Brozzetti alla Chitarra elettrica, iniziando così una florida stagione creativa e concertistica … il resto è storia.  Negli anni ho partecipato a numerose clinics e mi sono perfezionato con il Maestro Pierluigi Calderoni, riversando anche nell’insegnamento la mia esperienza musicale e cercando quindi di tenere accesa la fiamma della musica soprattutto nei più giovani.

Lo scorso secolo pensavi di fare il musicista? 

Ritengo che l’esigenza di esprimere me stesso con la musica è stata da sempre la medesima, ma non immaginavo che sarei diventato musicista a tempo pieno (tra insegnamento, produzione discografica e concerti); da piccolo sognavo di diventare biologo o geologo per la mia passione verso le scienze naturali,  tuttavia sono convinto che la musica sia la risposta alle grandi domande della vita,  per questo non perderà mai la sua funzione salvifica e ti accompagnerà sempre come se fosse una vera e propria “patologia”,  il mezzo migliore per fare il punto sulla propria esistenza.

Parliamo del percorso discografico del gruppo: cosa puoi dirci intanto degli album in studio, che se non sbaglio sono 4?

Yes! Abbiamo fatto 4 dischi in studio e due dischi live, il primo elettrico poi chiamato semplicemente Live e l’anno scorso “Animacustica”, nel quale sono stati riarrangiati i brani dei 4 dischi più un inedito dal titolo “Testamento d’un Poeta”.  Tutti i nostri lavori in studio appartengono a periodi diversi della nostra vita e sono come dei figli per noi; il primo album l’omonimo, del 2004, grezzo e acerbo, è uno tra i più apprezzati dai fan della prima ora, ma ha già tutti gli ingredienti che caratterizzeranno il nostro stile, un cocktail di rock, folk, musica etnica, cantautorato e prog rock. Contiene dei brani per noi molto incisivi e importanti che ancora oggi suoniamo nei live come “Requiem per i Condannati a Morte”, “Il Vino”, “Il Cantico del poeta errante” e “De Luxuria et de ludo et de taberna”. Con il secondo volevamo stupire e riportare il Prog Rock italiano agli antichi splendori, e così è stato; In sei mesi e con un dispendio di energie incredibile abbiamo inciso “Discesa agl’inferi d’un giovane amante”, concept album che parte dal V canto della Divina Commedia Dantesca e si addentra nelle viscere dell’essere umano fino alla ricerca di noi stessi; è un lavoro che ha avuto un riscontro incredibile in tutto il mondo e che è considerato ancora oggi uno dei più alti esempi di Prog Rock Made in Italy degli ultimi 50 anni. In particolare in questo disco ho iniziato seriamente a comporre brani per pianoforte che, grazie alle bellissime liriche di Simone, alle armonie del violino di Daniele Rinchi e del flauto di Eva, abbiamo potuto tessere questa costante trama sinfonico-operistica che pervade l’intero album. Forse è il nostro disco più apprezzato dagli amanti della scena Progressive rock. “Deus lo vult” è idealmente una fusione dei primi due dischi, e ha come volontà quella di chiudere un ciclo della nostra storia, uno dei miei preferiti. Infatti in questo concept album di natura cavalleresca abbiamo voluto esprimere varie tematiche come la religione, la diversità, il potere, l’amore, il tradimento fino a passare per il sangue, temi che ancora pervadono la società contemporanea.  Ci siamo potuti sbizzarrire sia nelle musiche, a volte molto moderne e altre di stampo medioevale, che nelle liriche di Simone a volte dolci e a volte taglienti come rasoi. Abbiamo inoltre aggiunto strumenti come il mellotron e numerosi campioni d’orchestra per le parti sinfoniche, il sax soprano e il theremin di Eva e vari effetti per chitarra elettrica e basso da noi mai utilizzati prima.   “Deus lo vult” è uscito inizialmente nella versione cd digibook, poi è stato ristampato in vinile da AMS Records con la copertina definitiva dipinta da Federico che, unita a quelle dei primi due album, forma un’unica storia figurata. Per “Seme” invece il discorso è più complesso perché oltre al passaggio radicale da temi bucolici a quelli social, c’è anche una certa trasformazione della sostanza musicale che da una parte crea una grande varietà sonora (parti rock e metal, ballad, country, musica elettronica, jazz rock, hip pop  etc.…) dall’altra lo rende più complesso e articolato, pur mantenendo la nostra cifra stilistica- Ci sono dei brani totalmente nuovi come “5 e ¼” o “Animatronica Platonica”, (secondo me le punte più alte del disco) e altri invece recuperati e riarrangiati da vecchie parti che avevamo gelosamente custodito come la title-track o “Sudamerica”. Nella copertina iconica in stile Cramps viene raffigurato un seme di fagiolina del Trasimeno fotografato in macro, prodotto dimenticato e poi riscoperto che ha trovato nuova vita dopo moltissimi anni, per questo l’inno  ”fatti custode del seme” diventa un grido di continuazione e di speranza contro gli ingranaggi di una globalizzazione scellerata!

Avete partecipato al Prog Exhibition nel 2011 e successivamente a Veruno; che ricordi avete di queste due circostanze?

Bellissimi ricordi di certo! In entrambi i Festival abbiamo trovato una grande organizzazione, un pubblico appassionato e abbiamo avuto l’opportunità di condividere il palco (e non solo) con i maggiori e più influenti protagonisti della scena Prog Rock nazionale e internazionale come, a Roma, Steve Hackett dei Genesis, Martin Barre dei Jethro Tull, Richard Sinclair dei Caravan, Franz Di Cioccio di PFM, i Goblin, Mel Collins dei King Crimson, o a Veruno a fianco degli Iron Butterfly!

Tu fai parte dei fondatori di Trasimeno Prog; la vostra partecipazione al festival sarà la terza alle iniziative prese dall’associazione; prima la presentazione agli inizi di ottobre di due anni fa e solo qualche settimana dopo il concerto in acustico; cosa pensi di questa realtà e cosa rappresenta nell’ambito musicale secondo te?

Abbiamo partecipato al primo evento collettivo dell’associazione svoltosi alla Darsena e poi abbiamo organizzato, nella splendida location di Palazzo della Corgna, il concerto acustico pubblicato poi nel 2020 da AMS Records dal titolo “AnimAcusticA”. L’album ha visto la luce in piena pandemia ed è stato accolto con incredibile apprezzamento soprattutto dai nostri fan in Sud America; infatti in Brasile è stato presentato radiofonicamente in anteprima mondiale vedendo connessi più di 60 mila ascoltatori! Trasimeno Prog in poco tempo sta diventando una delle più importanti realtà associative per la promozione e la divulgazione del Progressive rock in Italia; sono amico e collaboro con Massimo Sordi già da prima della fondazione: abbiamo organizzato vari eventi come  il meeting di Primavera 2017 con Il Bacio della Medusa special guest Gianni Nocenzi e Bernardo Lanzetti, e il Perugia Art Rock Festival del 2015 con la mia associazione Il Circolo delle Menti  dove Il Bacio della Medusa si è esibito a fianco di uno special guest d’eccezione, Aldo Tagliapietra… due serate uniche! Buoni riscontri per l’associazione sono venuti anche dall’estero grazie e soprattutto al lavoro fatto da Massimo, te e Paolo Guidoni nei social nel periodo di lockdown; questo ha dato la possibilità a molti artisti e fan di poter rimanere in contatto e scambiare “4 chiacchiere” sulla nostra passione condivisa. Quest’anno si è puntato ancora più in alto per un Festival di 4 giorni con un palinsesto a dir poco straordinario … che dire, sarà bello!

Quali sono le vostre maggiori influenze; cioè, musicalmente, cos’è che vi ha formato?

La nostra formazione è stata influenzata da molti artisti nel corso degli anni, ne cito alcuni di riferimento, ma l’elenco potrebbe essere ben più lungo: Beatles, Rolling Stones, David Bowie, Jethro Tull, Pink Floyd, Genesis, Queen, Crosby, Stills Nash & Young, Frank Zappa, King Crimson, Banco, Area, le Orme, Biglietto per l’Inferno, Battiato, PFM, Branduardi, De Andrè, De Gregori, Finardi, Osanna, Guccini, Venditti, Gaber, Goblin, New Trolls, Cream, Led Zeppelin, Deep Purple, Kiss, Rush, Black Sabbath, Motorhead, Slayer, Pantera, Grateful Dead, Traffic, The Who, Liquid Tension Experiment, John Coltrane, Magma, ELP, Colosseum, Van der Graaf Generator, Robert Wyatt, Giuseppe Verdi, Yes, Gentle Giant … ecc.

Come sarà la ripartenza in concerto; avrete provato in questo periodo anche con il nuovo arrivato; siete carichi e pronti a suonare di nuovo ?

Stiamo provando e arrangiando i brani considerato il ritorno della formazione a cinque elementi e siamo veramente molto soddisfatti del risultato. Siamo fortemente motivati e felici di riprendere la nostra attività live, soprattutto di salire sul palco e riabbracciare gli amici e i fan che ci seguono da sempre e che ci danno la giusta energia per andare avanti nonostante tutte le avversità di questo momento storico.

Si avvicinano i vent’anni dalla nascita della band; state progettando qualcosa per celebrare quest’importante traguardo ? 

Per noi sarà un traguardo molto importante. Quest’inverno intanto abbiamo intenzione di portare un po’ in giro “Animacustica”, poi ci sono anche dei nuovi brani in lavorazione, ma vista la situazione generale è ancora prematuro fare dei pronostici … vi terremo aggiornati !

La vostra è maggiormente apprezzata all’estero piuttosto che in Italia; state pensando a dei live fuori dal nostro paese? 

All’estero la nostra produzione musicale è davvero seguita, in particolare in Sud America, Canada, Francia, Spagna, Russia ed in Giappone siamo molto apprezzati per la nostra capacità di aver rinnovato con un linguaggio assolutamente personale un genere che ha brillato cinquanta anni fa. Prima della pandemia avevamo un paio di cose in ballo con due festival stranieri molto importanti … speriamo di esibirci presto in quei contesti per la gioia nostra e dei nostri fan. Un saluto a tutti, vi aspettiamo alla Rocca del Leone di Castiglione del Lago per una serata davvero imperdibile!

Ringraziamo Diego e gli amici del “Bacio” per la disponibilità, ci vediamo tra una decina di giorni al festival.  Ricordiamo che Il Bacio della Medusa si esibirà nella seconda serata della seconda edizione del Trasimeno Prog Festival, il 20 agosto. Durante il concerto ci sarà spazio per un ospite importante come Lino Vairetti.

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