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A Spoleto incontro con l’arte dei grandi: “Dal blu egizio di Raffaello ai misteri del Caravaggio”

 

SPOLETO – Mercoledì 30 marzoore 17, al Teatro Caio Melisso di Spoleto l’incontro “Dal blu egizio di Raffaello ai misteri di Caravaggio. L’importanza delle indagini diagnostiche nella ricerca”, organizzato dal Laboratorio di Diagnostica per i Beni Culturali (LabDia) in collaborazione con il Comune di Spoleto.

 Sarà l’occasione per approfondire come la diagnostica sia oggi uno degli strumenti fondamentali per la ricerca e lo studio delle opere d’arte a tutto campo, che può portare a sorprese imprevedibili.

 I TEMI

Si parlerà in particolare dell’eccezionale rinvenimento ad opera del LabDia di un pigmento di colore blu, detto “blu egizio”, utilizzato da Raffaello nel 1512 a Villa Farnesina a Roma nella Loggia di Galatea. Eccezionale perché si tratta del primo pigmento di sintesi della storia, prodotto artificialmente dagli Egizi intorno al 3.100 a.C. e poi riproposto da Raffaello, grazie ad un brano del trattato De Architectura di Vitruvio che ne aveva illustrato il procedimento di realizzazione.

E ancora delle rilevanti novità che ne sono emerse grazie alle tecniche diagnostiche nell’opera di Caravaggio. Attraverso lo studio “dell’anima” delle sue opere è stato possibile risolvere alcuni dei misteriosi “quesiti caravaggeschi”, anche dal punto di vista attributivo, che avvolgono le opere di questo artista, così appassionante e oggetto di numerosissimi dibattiti.

C’E’ DA SAPERE

Il Laboratorio di Diagnostica per i Beni Culturali (Labdia) ha come obiettivo la ricerca sulla materia delle opere d’arte di ogni tipologia, finalizzata a sempre nuove conoscenze, funzionali alla tutela e allo studio dei Maestri che le realizzarono.  E’ un’associazione tra il ministero della Cultura, Regione Umbria, Comune di Spoleto e il Dipartimento di Chimica dell’Università di Perugia con il quale, in particolare, è intercorsa una costante collaborazione insieme ad altri prestigiosi centri di ricerca italiani. Considerato un’eccellenza a livello nazionale, il Laboratorio umbro opera utilizzando esclusivamente un’ ampia gamma di strumentazioni portatili su qualsiasi tipologia di bene.

INTERVENTI 

Dopo i saluti istituzionali portati da Andrea Sisti, Maurizio Oliviero, Paola Agabiti, Marina Balsamo, prenderanno la parola Vittoria Garibaldi, in qualità di direttore tecnico scientifico del LabDia, con una breve carrellata sulle molteplici attività di ricerca e di applicazione delle tecniche diagnostiche in tempo di pace e in situazioni di emergenza portate avanti dal Laboratorio in questi anni.

Poi sarà la volta di Manuela Vagnini, chimico esperto del LabDia, racconterà il percorso che ha portato il gruppo di lavoro composto da LabDia, ENEA, IRET-CNR e XGLAB-Bruker, al rinvenimento del “blu egizio” con un intervento dal titolo “Il trionfo di Galatea a Villa Farnesina: la tavolozza di Raffaello.

E ancora Rossella Vodret, esperta a livello internazionale della vita e dell’opera di Caravaggio, e tra coloro che hanno introdotto nello studio delle opere del pittore le tecniche diagnostiche i cui risultati sono stati pubblicati lo scorso novembre in Caravaggio. 1571 – 1610″, il suo ultimo libro sull’artista (Silvana Editoriale) dove le straordinarie opere del grande pittore lombardo vengono analizzate, per la prima volta su larga scala, non solo dal punto di vista storico e stilistico, ma anche da quello tecnico-esecutivo. L’autrice ne parlerà in un intervento dal titolo Dentro Caravaggio.

A chiudere Claudio Falcucci, docente di Fisica Applicata ai Beni Culturali e Ambientali presso la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università “La Sapienza, approfondirà i risultati ottenuti attraverso “La revisione critica della documentazione diagnostica dei dipinti di Caravaggio: molte conferme e alcune rilevanti novità” e Danilo Chiodetti, assessore alla Cultura del Comune di Spoleto, concluderà la serata. Modererà gli interventi il giornalista Federico Fioravanti.

 

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