Per la nostra rubrica Da vedere in tv segnaliamo stasera, 5 maggio, “Una voce fuori dal coro” (2022) su Rai 5 alle ore 21,15. Regia: Yohan Manca. Durata: 108 minuti.

Film d’esordio del regista Yohan Manca è ispirato a un’opera teatrale di Hédi Tillette de Clermont-Tonnerre ed è un dramma sul potere salvifico dell’arte.
Nour (Maël Rouin Berrandou) è un quattordicenne, ultimo di quattro fratelli, che ha perso il padre, mentre sua madre è in coma. Vive in un quartiere popolare di una cittadina del sud della Francia. In questa situazione drammatica, i fratelli cercano di darsi una mano l’un l’altro. I maggiori sbarcano il lunario con diversi lavoretti, e con l’arrivo dell’estate anche Nour deve contribuire all’economia familiare e prendersi cura della madre. Quando Nour conosce Sarah, un’insegnante di canto che lo inserisce nel suo coro, il giovane scopre una passione innata verso il bel canto e si apre a un mondo molto diverso da quello che ha conosciuto fino a quel momento e che forse potrebbe rappresentare per lui la speranza di un riscatto…
Nour (Maël Rouin Berrandou) è un quattordicenne, ultimo di quattro fratelli, che ha perso il padre, mentre sua madre è in coma. Vive in un quartiere popolare di una cittadina del sud della Francia. In questa situazione drammatica, i fratelli cercano di darsi una mano l’un l’altro. I maggiori sbarcano il lunario con diversi lavoretti, e con l’arrivo dell’estate anche Nour deve contribuire all’economia familiare e prendersi cura della madre. Quando Nour conosce Sarah, un’insegnante di canto che lo inserisce nel suo coro, il giovane scopre una passione innata verso il bel canto e si apre a un mondo molto diverso da quello che ha conosciuto fino a quel momento e che forse potrebbe rappresentare per lui la speranza di un riscatto…
NOTE DI REGIA
“Il film – dichiara il regista Yohan Manca – è liberamente adattato da un’opera teatrale di Hédi Tillette de Clermont-Tonnerre, che ho portato in scena e recitato quando avevo 17 anni. È composto da quattro monologhi, recitati da quattro fratelli e racconta l’incontro del più giovane con l’arte, contro ogni previsione. E questa esperienza mi è molto familiare perché è ciò che io stesso ho vissuto. Ho messo molti ricordi personali in questo film, della mia giovinezza, della mia infanzia. Mi sono infatuato di un’aria da L’elisir da’more di Gaetano Donizetti intitolata Una furtiva lacrima. Quando ho deciso quale fosse la vocazione di Nour, ho pensato subito all’opera, mi è sembrata una scelta naturale”.
Con: Dali Benssalah, Mael Rouin Berrandou, Sofian Khammes , Judith Chemla.