PERUGIA – Joe Satriani e Steve Vai, due leggende viventi della chitarra, hanno incantato il pubblico in una performance che ha celebrato non solo il virtuosismo, ma la complicità maturata in oltre cinquant’anni di musica condivisa. Non è stato un semplice concerto, bensì una serata di resa omaggio allo strumento elettrico nella sua forma più pura e innovativa.
Dopo l’esibizione di Lee Ritenour, che ha aperto la serata con un set raffinato e fusion, l’Arena ha vissuto momenti di pura energia chitarristica. Le vibrazioni create dai due protagonisti, sostenute dalla ritmica solida di Kenny Aronoff, Pete Thorn e Marco (basso), hanno trasformato l’arena in un turbine sonoro, con un pubblico numeroso e coinvolto in standing ovation.
Non sono mancati i brani tratti da “The Sea of Emotion, Pt. 1”, usciti questo marzo: un pulsante esempio di sinergia tra Satriani e Vai, che hanno alternato assoli in perfetta sintonia. La transizione tra le due chitarre è stata fluida, intensa: un passaggio dal rock più dinamico alle aperture melodiche, con continui rilanci tematici che tenevano sospeso l’ascoltatore tra note acrobatiche e fraseggi eleganti.
I complimenti non vanno soltanto ai due headliner. Kenny Aronoff ha garantito un groove potente e preciso, da “batterista rock per eccellenza” . Pete Thorn, solido e dal tono corposo, e Marco al basso, con il suo fretless da urlo, hanno completato la sezione ritmica, donando profondità e spinta al sound complessivo.
Il concerto della SatchVai Band è stato un trionfo: una celebrazione della chitarra elettrica nella sua massima espressione, resa più significativa dalla chimica unica tra Satriani e Vai, supportata da una band impeccabile. Una serata che ha unito virtuosismo, passione e spettacolo, restituendo al pubblico un’esperienza memorabile.
L’opening con “I Wanna Play My Guitar” ha fissato immediatamente il tono rock e virtuoso dello show. Il secondo brano, “The Sea of Emotion, Pt. 1”, ha rappresentato il punto centrale della serata, simbolo della sinergia inedita tra Satriani e Vai. L’alternanza tra pezzi strumentali di Satriani e Vai ha mantenuto alta la varietà emotiva e tecnica: da “Zeus in Chains” a “Tender Surrender” e “Teeth of the Hydra”. I classici di Satriani – “Surfing With the Alien”, “Sahara”, “Satch Boogie”, “If I Could Fly”, “Always With Me…” – hanno galvanizzato il pubblico, tra assoli iconici e riff esplosivi. L’encore con “Crowd Chant” ha fatto ballare la platea, chiudendo infine con il grande successo “Born to Be Wild” in versione cover, per una chiusura ad alto coinvolgimento.