La serata finale di Umbria Jazz 2025 ha regalato momenti di intensa partecipazione. L’Arena era gremita da oltre 5.000 spettatori, sold-out da settimane. L’energia era palpabile già dal pubblico: famiglie, giovani, fan storici—tutti uniti dalla nostalgia e dall’entusiasmo.
Lionel ha proposto una scaletta travolgente, pescando direttamente dalle hit che hanno segnato decenni: “All Night Long (All Night)”, “Hello”, “Penny Lover”, “Running With the Night”, “Stuck on You”, “Dancing on the Ceiling” (che ha infilato anche un riff a sorpresa su “Jump”), “Say You, Say Me”, “Truly”, “Brick House” e altri classici. Il bis finale con “All Night Long” ha acceso l’intera Arena.
La band ha accompagnato ogni brano con eleganza e groove, ma è stato Richie, a 75 anni, a catturare il palco con strutting energico, battute scherzose e una voce ancora calda e avvolgente, seppur a tratti un po’ sovrastata in alcuni passaggi orchestrali (lieve eco dell’esperienza live con grande orchestra)
Richie ha instaurato un rapporto diretto con la platea: ha riconosciuto fan, chiesto se volessero cantare insieme (“Come to hear me sing? Not gonna happen”), li ha fatti partecipi, anche con riflessioni su empatia e comunità—“quelli che fuggono da conflitti? sono persone come noi”
Tra flashback fotografici della sua carriera, tocchi di coreografia con fumo scenico e una band affiatata, la serata è stata un mix di nostalgia dorata e calore umano. Nessuna esplosione di fuochi d’artificio, ma un’esperienza intima e intensa, in cui il pubblico si è sentito parte di un unico grande abbraccio.
Un concerto che ha saputo emozionare senza strafare. Lionel Richie aveva promesso un omaggio ai suoi successi (“Say Hello To The Hits Tour”), e ha mantenuto le promesse: quasi due ore di canzoni che hanno fatto la storia, interpretate con grazia, personalità e il tocco di classe che lo contraddistingue. I fan hanno cantato, ballato, riso e, alla fine, applaudito a lungo un artista diventato davvero… di casa a Perugia.