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Magione, a “Casa Serena” una mostra esperienziale che riassume il percorso arte-terapeutico

MAGIONE –Il grande telo bianco si dispiega all’interno della sala per cui è stato appositamente creato. Un’opera composita che unisce ricamo e fotografia e che riassume il percorso arte-terapeutico portato avanti nei mesi scorsi all’interno di Casa Serena”. 

Inaugurata questa mattina, presso la struttura residenziale Casa Serena di Magione, la mostra esperienziale di Michela Mariuccini, in cui, come spiegato dalla stessa artista, passato e presente si intrecciano.

Trame di vita o Sineddoche” (questo il titolo della mostra) è la celebrazione dell’unicità di ogni persona.

All’interno dell’opera si possono rintracciare frasi che riassumono la vita delle e degli ospiti della residenza, da loro enunciate e fatte ricamare per renderle tangibili.

Emozioni, vissuti, esperienze – illustra l’artista – che si ripetono e che fanno sentire meno soli e sole ma soprattutto più simili di quel che pensiamo. Il significato profondo dell’inserimento delle foto dei particolari dei loro volti e delle loro mani sta in questo. La mostra vuole celebrare la vita vissuta ma senza relegarla a un altare di cristallo: non stiamo parlando di qualcosa che non c’è più e che si può solo ricordare ma di qualcosa che ancora vive e che ha il diritto e il dovere di esprimersi ed esporsi, aprirsi al mondo”.

Così come gli ospiti della struttura sono stati portati all’esterno attraverso questa esposizione, allo stesso modo l’invito alla comunità è quello di entrare dentro questo enorme gruppo e diventarne parte: il manufatto è il luogo d’incontro. “L’opera -ha concluso l’artista – nasce proprio per essere modificata, quindi, tutti i visitatori e tutte le visitatrici potranno intervenire sulla stessa disegnando, scrivendo frasi, donando parole o pensieri, colorandone dei tratti”.

Presente al taglio del nastro anche il sindaco di Magione Massimo Lagetti, secondo il quale il valore della mostra va ben oltre il suo valore strettamente artistico, ma esprime tutta la carica emotiva e la sensibilità propria dell’artista nei confronti della struttura per la quale l’opera è stata realizzata e dei suoi stessi ospiti.

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