SPOLETO – La grande festa delle arti performative sta per entrare nel vivo. Factory Fest, evoluzione di Umbria Factory Fest, inizia il suo percorso di ricostruzione, nel triennio 2025-2027, di nuove ritualità e nuove forme di condivisione.
Dopo le due anteprime di settembre – al Giardino di Villa Cappuccini a Cannara la performance di Joe Rehmer & Camilla Branchetti dal titolo “A Fall Won’t Make a Sound” e al Cantiere Oberdan di Spoleto “Trickster” la performance all’interno della rassegna “You Are Here – cartografie di corpi in movimento” di OperaBianco – Factory Fest presenta ora una serie proposte legate ai temi e ai contesti del contemporaneo che si snodano dunque lungo il percorso della vecchia via Flaminia, e alcune deviazioni lungo il tragitto, in Valnerina e nella Valle del Menotre. Il Festival, ideato dalla Coop. Ge.Ci.Te. in collaborazione con La Mama Umbria International, si svolge dal 2 al 12 ottobre nei comuni di Spoleto, Foligno, Cannara, Sant’Anatolia di Narco, Spello e Bevagna.
Nell’incontro dei molteplici linguaggi performativi, la programmazione 2025 propone ancora una volta artisti nazionali e internazionali che scelgono e sperimentano percorsi originali e sorprendenti: 24 formazioni artistiche coinvolte, 44 repliche complessive e 15 nuove produzioni di cui 6 progetti inediti.
Si inizia da Spoleto. “Pinocchio” di Lucia Guarino apre l’edizione 2025: un percorso sulla fragilità e sull’ambiguità dell’esser-ci prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria (2 e 3 ottobre, ore 21, Cantiere Oberdan – Spoleto). Seguono il 3 ottobre “Di cosa Parliamo quando parliamo d’amore” di Claudio Cirri/Sotterraneo (ore 17-18.30-20, Palazzo Due Mondi) e la musica di Bitoi, progetto immersivo in cui la natura diviene soggetto/oggetto artistico ed estetico (ore 22, Sala Pegasus – Spoleto).
Sabato 4 ottobre, all’interno di SCIE di La MaMa Umbria International per la Giornata del Contemporaneo, Elia Pangaro presenta “Bolide / deus ex machina”, spettacolo di danza che trae ispirazione dal futurismo (ore 18.30, Cortile Palazzo Collicola – Spoleto). Previsti anche il “DJ Show” di Sotterraneo (ore 20.30, Palazzo Due Mondi – Spoleto) e “Mutes alive”, concerto del compositore e polistrumentista francese Pierre Bastien con strumenti inusuali (ore 22, Cantiere Oberdan – Spoleto).
Domenica 5 ottobre, Castel San Felice (Sant’Anatolia di Narco) ospiterà “Guado”, performance di danza di Nanou che prende forma dal luogo (ore 12): il corso d’acqua di un fiume diventa tempo e spazio per l’atto coreografico; seguirà lo spettacolo per famiglie “Officina Prometeo” di Divisoperzero – Vincitore In-Box Verde 2025 (ore 17, Cantiere Oberdan – Spoleto).
Il progetto Factory Fest si sviluppa lungo tre direttrici principali. La prima riguarda i progetti site specific, che mettono in relazione i processi creativi con spazi non convenzionali – luoghi pubblici, musei, chiese sconsacrate, piazze periferiche, spazi privati – per costruire nuove connessioni con comunità e pubblici diversi. La seconda, Nuove forme del 2050, raccoglie le sperimentazioni di artisti e compagnie che indagano linguaggi e tecnologie innovative, superando schemi consolidati e affrontando i nodi della contemporaneità con approcci sperimentali. La terza direttrice invece, La comunità aperta, punta a rafforzare il dialogo fra arti performative, territorio e società civile, con particolare attenzione ai temi dell’accessibilità e dell’inclusione, oltre che a progettualità rivolte all’infanzia.
«Abbiamo immaginato il programma come un tentativo di declinare il termine creazione in tutto ciò che è gesto e opera d’arte, sia nella sua forma definitiva, ma anche nello svelarsi della sua costruzione – dichiarano Emiliano Pergolari ed Elisabetta Pergolari, direttori artistici del festival con Adriana Garbagnati. Il claim dell’edizione 2025 è #neverstopdancing: nonostante il vento contrario e il terreno ristagnante di un’annata molto complessa e delicata, non ci siamo mai fermati, abbiamo provato a immaginare traiettorie diverse e strade meno battute, in una rotta ben salda che pone la forza trasformativa, poetica e politica dell’arte al centro della comunità. #neverstopdancing perché viviamo un periodo storico assolutamente complesso, in cui non sembra si possa dare per scontato nulla, neanche il valore universale della vita umana e del rispetto fra le persone. Anche fare un piccolo passo in avanti alle volte puo’ rappresentare un atto di resistenza affatto banale».
«Probabilmente la parola collaborazione non è quella più coerente con un processo di costruzione e condivisione di esperienze, di eventi, di opportunità che connota la sinergia in piedi tra La Mama Umbria International e la Cooperativa Ge.Ci.Te – afferma Adriana Garbagnati, direttrice artistica di La Mama Umbria International. Factory Fest è la somma di confronti, scambi, contaminazioni in cui entrambe le nostre realtà possono mantenere una identità personale e mettere a disposizione di un’idea comune le competenze e il bagaglio artistico che ha a disposizione».
Giovedì 9 ottobre la programmazione riprende da Spoleto, con la danza di Stefania Tansini con “Studi per M.” all’interno di SCIE de La MaMa Umbria International (ore 17, Palazzo Collicola), per poi proseguire a Spello, Foligno e Bevagna. Il cartellone del festival continua sempre il 9 ottobre a Spello con “Lunch with Sonia” della Loco7 Dance Puppet Theatre Company, compagnia colombiana specializzata in danza, teatro, burattini e arti visive (ore 21, Teatro Subasio); previsto anche un Laboratorio di Marionette per bambini aperto a tutta la comunità (8 ottobre, Teatro Subasio).
Venerdì 10 ottobre si arriva a Foligno con la performance di danza “_nous sommes toustes des étoiles_ouverture#1”, (preceduto da un training aperto al pubblico, ore 17) di Anna Basti, una riscrittura dell’opera di Carmen con gruppi di non professionisti che mette in discussione la gerarchia dei corpi del balletto classico in collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria (ore 18, Piazza San Domenico) e la musica all’Auditorium Santa Caterina con il concerto dei Seefeel, gruppo britannico che ha segnato la scena degli anni ’90 fra musica elettronica, post-rock, glitch e ambient (ore 21.30, Auditorium San Domenico).
Ancora teatro con la performance per 1-2 spettatori alla volta “Je suisse (or not)” di Collettivo Treppenwitz / Camilla Parini in cui la performer compone e scompone un’idea di famiglia, di appartenenza identitaria e di memoria attraverso una narrazione del ricordo e un incontro uno-a-uno (11 e 12 ottobre, Palazzo Candiotti, ore 11-13 e 14.30-19 con repliche ogni 30 minuti), la danza con “Swan” di Gaetano Palermo (11 ottobre, ore 17, Piazza San Domenico) in collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria e la performance “You have to be deaf to understand” di Diana Anselmo, artista visivo e performer sordo che traduce e trasla in forma scenica i versi di Willard J Madsen, utilizzando il Visual Sign, una forma poetica specifica delle lingue dei segni che consta di una minuziosa partitura fisica in cui i movimenti dei performer sono a un tempo significato e significante (11 ottobre, ore 19, Palazzo Candiotti); infine il concerto “Femina a/v” di Riccardo Giovinetto fra cori polifonici e musica elettronica in collaborazione con Dancity (11 ottobre, ore 21.30, Auditorium San Domenico).
Domenica 12 ottobre concludono il festival “UPSIDE DOWN #4 – il Talk imperfetto”, evento partecipativo che coinvolge la comunità a Palazzo Candiotti di Foligno e “Ghosts”, performance di teatro di Fanny & Alexander al Teatro Torti di Bevagna).
Il progetto è realizzato con il patrocinio e il sostegno del Ministero della Cultura, Regione Umbria, Comune di Foligno, Comune di Spoleto, Comune di Sant’Anatolia di Narco, Comune di Bevagna, Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno. In collaborazione con TSU, CURA, Fontemaggiore, La MaMa Umbria International, ITI, Theatron, Coop Culture, Holydays Festival, Dancity Festival, Villa Cappuccini, Palazzo Due Mondi, Palazzo Collicola, Degustazioni Musicali, OperaBianco.