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All’Unistrapg manifestazione studentesca in favore del popolo di Gaza

PERUGIA “A Gaza le strade bevono sangue” recita la strofa di una delle poesie scritte da giovani palestinesi e lette oggi da alcune studentesse straniere che hanno voluto dare il loro contributo di partecipazione al momento d’incontro e riflessione voluto dalle rappresentanze studentesche dell’Università per Stranieri di Perugia sulla drammatica situazione della popolazione palestinese, che continua a morire sotto lo sguardo distratto delle organizzazioni politiche internazionali e le rituali quanto sterili condanne dei potentati occidentali.

<<Come comunità studentesca, oggi, giorno in cui cominciano le lezioni del nuovo anno accademico, vogliamo porre l’attenzione sull’impossibilità dei giovani gazawi di andare a scuola, di frequentare le università e di studiare – commenta Marica Carucci, vicepresidente della rappresentanza studentesca Unistrapg -; chiediamo pertanto a tutti ragazzi come noi di non voltarsi dall’altra parte rispetto a questo e a tanti altri diritti fondamentali negati alla martoriata popolazione palestinese di Gaza e di Cisgiordania, come il diritto all’acqua, al cibo, alla dignità, alle cure>>.

Insieme agli studenti, hanno preso la parola alcuni docenti dell’ateneo: Salvatore Cingari, docente di Storia del pensiero politico, attraverso un messaggio registrato ha esortato i ragazzi a farsi interpreti del cambiamento auspicato in tema di diritti universali e a non abituarsi a vivere passivamente l’ingiustizia.

Alessandro Simoncini, docente Unistrapg e studioso di diritti sociali, è intervenuto ricordando le parole del sociologo britannico Iain Chambers, il quale ha definito la Palestina il cuore di tenebra dell’universalismo occidentale. <<Il cuore di tenebra – ha chiosato Simoncini – in cui l’occidente manifesta apertamente la disposizione razziale del proprio assetto coloniale, in cui ci sono vite che contano e vite che non contano, così come prevede la pax trumpiana, dietro la quale ci sono evidentemente degli affari – ha proseguito Simonicini -, quali gli interrotti patti di Abramo, che – come disse Netaniahu il 22 settembre 2023 all’ONU – prevedono una ‘normalizzazione’ dell’area mediorientale e un corridoio strategico India-Medioriente-Europa, pensato dall’amministrazione americana e da Israele per contenere il deficit di egemonia globale a cui gli Usa vanno soggetti nel presente rispetto alla Cina>>.

Al termine degli interventi alcune studentesse palestinesi hanno intonato delle canzoni di tradizionali del loro popolo, ringraziando l’ateneo per questo momento di solidarietà.

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