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Bandecchi story: la triste vicenda di un sindaco al centro della contestazione

TERNI – Visto da lontano, l’involucro bianco appeso nei pressi di Palazzo Spada sembrava il sudario nel quale vengono avvolti i bimbi palestinesi morti. Se non fosse che c’erano le maniche e alla base spuntava fuori un’immagine del sindaco Bandecchi a testa in giù. Lungo la superficie una scritta: Vuoto come un cesso non ti sai organizzare. Vigliacco represso incominci a picchiare, una citazione di “Rigurgito antifascista” dei 99 Poss e Banda Bassotti, canzone non esattamente ispirata a valori gandhiani. Un’installazione inquietante, che arrivava dopo giorni di tensioni.

Il 29 settembre, con l’ormai noto fair play, il sindaco si era misurato, dentro e fuori Palazzo Spada, con le proteste di alcuni cittadini. Disgustati da un post in cui con parole irripetibili e impietose verso i bambini e le bambine palestinesi negava lo sterminio in corso a Gaza, l’indignazione dei ternani passava dalla piazza virtuale a quella reale. In un contesto ad alto tasso di testosterone, per poco non era finita a botte. Le immagini del vis-à-vis tra il sindaco e il “ragazzo con la kefiah” (Lorenzo Carletti, segretario regionale uscente di Rifondazione comunista) facevano il giro del web. Sui social si incendiavano le tifoserie.

 

 

Le proteste raggiungevano il culmine sabato 4 ottobre, nella manifestazione cittadina promossa da Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Rifondazione Comunista, cui hanno aderito CGIL Terni, Civiltà Laica APS, Arci Terni, Il Pettirosso APS, Terni donne APS, Progetto Mandela APS, Rete No Bavaglio, Esedomani, Agedo Terni, Una Regione Per Restare APS, ⁠Terni Sold Out, Unione degli Studenti Umbria, Unione degli Studenti Terni, Coordinamento Universitario Perugia, VAS Terni e Narni, Comitato Ternano Uomini contro la Violenza sulle Donne. Non malvista dal centro destra, pur con tutti i distinguo, nella manifestazione le istanze dei Pro-Pal si saldavano con la richiesta di dimissioni del sindaco ai sensi dell’articolo 54 della Costituzione. L’articolo dice che chi svolge funzioni pubbliche deve farlo con disciplina e onore e Bandecchi è sindaco e presidente della Provincia di Terni. Si chiedeva, dunque, al Prefetto di prendere opportuni provvedimenti.

Tra le 1500 persone che manifestavano al ritmo di “Bandecchi tu non ci azzecchi” – canzone del collettivo anonimo Strong Words, a loro dire “nata per trasformare l’odio e la rabbia diffusi da Bandecchi in energia positiva e ironica” –, anche il sindaco di Narni, Lorenzo Lucarelli, e quello di Arrone, Fabio di Gioia. Lungo il corteo, alcuni manifestanti hanno spiegato che la contestazione non riguardava tanto il linguaggio del sindaco, quanto il suo modo di porsi nei confronti della città. Diversi partecipanti lo hanno paragonato al “marchese del Grillo”, simbolo di arroganza e distanza dalle persone comuni. Altri hanno criticato il suo atteggiamento nei confronti della stampa e dell’opposizione e biasimato i suoi interventi pubblici e i video diffusi sui social, spesso percepiti come provocazioni.  “Non è una questione di parolacce – diceva una manifestante – ma di rispetto. Chi rappresenta la città dovrebbe dare l’esempio e favorire il confronto civile”. In molti hanno sottolineato l’urgenza di tornare a un linguaggio pubblico più equilibrato e rispettoso, nella convinzione che il compito di chi guida una comunità sia quello di unire e non di esasperare i contrasti.

Poi, sabato sera, con la comparsa del macabro fantoccio, qualcuno si è chiesto se per questa città ormai non fosse troppo tardi. Tra prese di distanza e fantasiose ricostruzioni, per trentasei ore le dichiarazioni dei politici si sono incrociate con le invettive che intercorrevano tra sostenitori di Bandecchi e antagonisti, surriscaldando i social. Alla fine, le indagini della Digos chiarivano che l’installazione era opera di due ragazze, di cui una minorenne, entrambe estranee alla politica. “Una bravata”, per alcuni. “Un grave gesto intimidatorio”, per altri. O piuttosto un’espressione del diffuso disagio giovanile che dovrebbe interpellare seriamente le istituzioni, suggerendo interventi diversi dalla strumentalizzazione ai fini della propaganda politica.

 

 

Gli atti relativi al fantoccio venivano trasmessi alla Procura della Repubblica di Terni per la maggiorenne e alla Procura presso il Tribunale dei Minorenni di Perugia per l’altra. Con un videomessaggio, il sindaco commentava a caldo:

“Ho visto che la Digos ha trovato i due manovali, due povere ragazze che sono state convinte dalla politica di sinistra ternana, di tutta la provincia ternana, con tanto di sindaci che hanno sfilato sotto il cartello ‘Bandecchi leggi meglio a testa in giù? Bandecchi vattene’. Hanno sfilato volentieri, con quel cartello. Addirittura i bischeri di Fratelli d’Italia, ternani, hanno detto che appoggiavano anche loro questa bella minchiata di questa dimostrazione. Sindaci che chiedono le dimissioni di un sindaco, oltre tutto persone che nemmeno votano a Terni. Cioè, questa è la schifezza massima della sinistra: persone che non hanno votato a Terni e che sono venute a Terni per dimostrare contro di me. Ora avete rovinato queste ragazze. Bravi coglioni di sinistra che fate politica a livelli alti. Alti si fa per dire. Insomma: gnomeschi”.

Ad oggi, se ad essere sviluppato trasversalmente è il tema “deriva”, Bandecchi evoca gli anni di piombo, lamenta il clima d’odio nei suoi confronti e si dice “leso nella libertà di espressione e di pensiero da liberale”. Parole di saggezza vengono da Terni Donne:

 

“Il potere della parola pubblica è un potere che costruisce o distrugge, che accende o spegne il dialogo, che può includere oppure escludere. Quando le istituzioni adottano un linguaggio violento e divisivo, non solo tradiscono la propria funzione democratica, ma legittimano forme di confronto aggressive, escludenti e tossiche”.

 

                                                                                                                                                                                Lorella Giulivi                    

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