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Festival Orizzonti 2025. A Perugia torna l’esplorazione dei linguaggi musicali contemporanei con Opificio Sonoro

PERUGIA – “Gli appuntamenti di questo Festival Orizzonti delineano due percorsi complementari nell’esplorazione del linguaggio musicale come territorio fluido di ridefinizione di significati, sia esso gioco che li scardina o memoria che li modella”: giovedì 13 e venerdì 14 novembre torna a Perugia la rassegna dedicata alla ricerca e all’indagine della contemporaneità curata da Opificio Sonoro, collettivo musicale fondato a Perugia nel 2019, e promossa dalla Fondazione Perugia Musica Classica. Entrambe le giornate saranno introdotte, alle 20, dal compositore Marco Momi, ideatore e per anni curatore del festival.

Il primo concerto – giovedì 13 novembre, alle 20.30 all’Auditorium S. Cecilia – è un gioco musicale sulla stratificazione e opposizione di sensi: “La paronomasia – spiegano da Opificio Sonoro – è una figura retorica che consiste nell’accostamento di parole omofone o parzialmente omofone, con significati diversi. Come nel titolo [S]toccata di Claudia Jane Scroccaro, in cui il pianista è impegnato in un duello musicale a due mani (e avambracci) con lo strumento”. In scaletta, della stessa Scroccaro, anche Overdrive per pianoforte, contrabbasso e clarinetto basso e i brani Corde Vuote e Tre Bagatelle di Francesco Filidei. “Con L’Opera (forse), otto sketch in un atto su testo di Pierre Senges, Filidei porta poi in scena una grottesca storia d’amore tra un uccello e un pesce, in un incrocio giocoso tra dramma e opera buffa. L’ambiguità dei suoni, la meccanica della performance e i processi dietro all’illusione – proseguono i curatori – vengono svelati ed emergono come musica in sé, con gli interpreti ben visibili e non banditi dal pozzo orchestrale, alle prese con un vasto armamentario di richiami per uccelli, piccoli strumenti a percussione ed oggetti di uso quotidiano”.

Venerdì 14 novembre, sempre alle 20.30 e sempre all’Auditorium S. Cecilia di Perugia, “con il secondo concerto vogliamo omaggiare due delle personalità più influenti del ‘900 musicale europeo, Pierre Boulez e Luciano Berio, nella celebrazione del centenario dalla loro nascita. Due figure – concludono da Opificio Sonoro – che con rigorosa devozione alla sperimentazione e all’innovazione tecnologica, hanno saputo immaginare una rivoluzione musicale pur mantenendo posture radicalmente differenti con la memoria del passato”. In programma anche una “conversazione amichevole al di là di ogni linguaggio e distanza cronologica” tra Domenico Scarlatti (selezione di Sonate) e Salvatore Sciarrino (6 Capricci per violino solo e Canone a 2 per due flauti).

Info e biglietti: perugiamusicaclassica.com

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