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UMBRIA JAZZ WINTER: dal 30 dicembre al 3 gennaio Orvieto capitale della musica e del turismo invernale

ORVIETO – Con i suoi cinque giorni (30 dicembre – 3 gennaio) di musica in uno dei centri storici più belli dell’Umbria, Orvieto si pone ancora una volta, la trentaduesima, come il cuore del turismo culturale italiano in inverno.

Umbria Jazz Winter torna nella Città della Rupe per le vacanze di fine anno con il consueto mix di musica, accoglienza, enogastronomia, arte, qualità della vita. Sono questi gli elementi su cui si fonda il successo di una manifestazione che si è ritagliata un ruolo primario nel panorama dei grandi festival europei.

Un ruolo che la Fondazione di Partecipazione Umbria Jazz intende rafforzare, con il supporto delle istituzioni e in linea con il programma di mandato del Consiglio di Amministrazione, nella convinzione che il potenziale di Umbria Jazz Winter possa ancora crescere. A tal fine la Fondazione si impegnerà nel reperimento di ulteriori risorse per garantire sempre maggiore qualità e più consistenti ricadute sul territorio.

Il cartellone di questa edizione parla di oltre 80 eventi, 5 palchi, 23 band, circa 150 musicisti, ma soprattutto un programma di pregio ed eterogeneo per andare incontro ai gusti più diversi. Nei cinque giorni del Festival ci saranno circa 120 ore di musica, con il filo conduttore del jazz, da quello tradizionale riproposto con rigore filologico a quello contemporaneo, dalle nuove leve alle star più amate dal pubblico. Non solo jazz per amatori, comunque, perché Umbria Jazz non disdegna i generi più popolari, dal country e rock ‘n’ roll alla street band e al gospel. Umbria Jazz Winter lega insieme il clima festaiolo del Capodanno, il jazz d’autore, la spiritualità della musica religiosa nera perché è nello stesso tempo un appuntamento per musicofili e per turisti curiosi.

La formula del Festival prevede eventi senza soluzione di continuità da mezzogiorno a tarda notte con band e artisti che sono in pratica tutti (o quasi) residenti, in modo che si possa ogni giorno tracciare il proprio itinerario preferito.

Le tappe di questo percorso vanno dal Teatro Mancinelli al Museo Emilio Greco, passando per la Sala dei 400 e la Sala Expo del Palazzo del Capitano del Popolo e il Palazzo dei Sette. Jazz lunch e jazz dinner nella Sala Expo per coniugare musica e cucina, mentre il Palazzo dei Sette funziona come bistrot. Una location del tutto particolare, suggestiva e informale, è quella delle vie del centro storico percorse dalla marching band. Seguire il filo della musica significa dunque immergersi negli scenari dell’acropoli orvietana, frutto della stratificazione di ere storiche e di culture e tradizioni: in fondo sta qui il senso più autentico della formula di Umbria Jazz e la ragione, assieme alla qualità artistica, del suo successo negli anni.

“Voglio solo sottolineare all’interno del programma i canti gospel nel Duomo con la Messa nel pomeriggio di Capodanno, Giornata mondiale della Pace.” Afferma il presidente della fondazione Umbria Jazz Stefano Mazzoni. “ L’evento è sostenuto concretamente da un intervento straordinario della Regione Umbria e della sua Presidente, Stefania Proietti che ci consegna queste parole: “Pace è una parola che tutti dobbiamo sforzarci di riempire di contenuti. In tempi così difficili il messaggio che parte da Orvieto e dall’Umbria è che il futuro del mondo non si costruisce con la sciagurata logica delle armi, della violenza e della sopraffazione”.

UJ4KIDS A ORVIETO

Continuano le iniziative dedicate ai più piccoli che la Fondazione di Partecipazione Umbria Jazz porta avanti da alcuni anni, in collaborazione con il mondo della scuola e le istituzioni, per rendere più familiare la musica, favorire lo sviluppo di una sensibilità verso il suono, abituare all’ascolto, stimolare la creatività. La musica anche come formidabile strumento di socialità, condivisione e inclusione. Una attività che trova il suo momento di sintesi nelle manifestazioni estive ed invernali.

Il suo intento è rendere bambini e ragazzi non semplici fruitori ma protagonisti attivi di eventi musicali che spazieranno dalla sonorizzazione live di corti animati, a “miniconcerti” sviluppati ad hoc per UJ, con momenti laboratoriali di cui il suono e l’improvvisazione costituiscono il fulcro principale.

Le diverse iniziative di UJ4KIDS sono in programma nelle ore mattutine dei giorni 30 e 31 dicembre, 2 e 3 gennaio presso il Teatro del Carmine.

“IL JAZZ IN ITALIA” DI ADRIANO MAZZOLETTI

PRESENTAZIONE DEL TERZO VOLUME

Sarà presentato venerdì 2 gennaio alle 10:30 presso Palazzo dei Sette il terzo volume de “Il Jazz In Italia”, l’ultima fatica di Adriano Mazzoletti, edito da EDT.

L’opera conclude un ciclo letterario di importanza unica per ricostruire, con ricchezza di notizie e con il rigore storico di cui Mazzoletti era capace, le vicende del jazz nel nostro paese: musicisti, festival, locali, radio e televisione, riviste. A tutti gli effetti è il primo vero tentativo di dare una dimensione storica a un movimento spesso di difficile documentazione. Oggi chiunque voglia approfondire lo sviluppo del jazz in Italia non può prescindere dal monumentale lavoro di Mazzoletti, che peraltro rappresenta un unicum a livello mondiale.

Il libro è curato da Marcello Piras.

IL LIBRO DI PIERANUNZI SU BILL EVANS

Il 3 gennaio alle 16:30 al Teatro del Carmine sarà presentato il libro di Enrico Pieranunzi, “Bill Evans. Ritratto d’artista con pianoforte” edito da Il Saggiatore. Il libro “racconta con piglio di studioso e passione d’artista la vita e la musica di un gigante: la storia di un’esistenza straordinaria, consumata fra i tasti di un pianoforte”.

BLINDFOLD TEST DI ASHLEY KAHN A STEFANO BOLLANI

Ashley Kahn, critico musicale, giornalista e scrittore, una delle grandi “penne” della letteratura jazz contemporanea, sottoporrà Stefano Bollani a un Blindfold Test. Il test, a ingresso gratuito, si svolgerà il 31 dicembre alle ore 10:30 nel Ridotto del Teatro Mancinelli.

Il Blindfold Test, ovvero un test “alla cieca”, fu inventato più di 60 anni fa da Leonard Feather per DownBeat, la storica rivista americana.

Si fanno ascoltare dei brani ad un musicista che deve indovinare l’esecutore. Che si indovini oppure no, dall’ascolto nasce uno scambio di vedute che si traduce molto spesso in un vero e proprio breve approfondimento sulla musica e sull’artista. Non una sorta di quiz televisivo, dunque, ma un ragionato esame di un musicista, un genere musicale, un brano.

Per un appassionato di jazz è una stimolante occasione di conoscenza, anche per il livello di chi conduce il test e dell’artista coinvolto.

Il manifesto ufficiale è di Sara Cimarosti.

Radio Monte Carlo è la radio ufficiale del Festival.

GLI ARTISTI DI UMBRIA JAZZ WINTER edizione 2025 – 2026

3 TOGETHER

Tre pianoforti sul palco – “3 Together” – è un evento raro. Basta un solo gran coda a riempire la scena con la sua maestosa imponenza, figuriamoci tre. La formula è intrigante come poche altre, perché vi si mescolano, più che in altre, maestria tecnica, improvvisazione, capacità di ascolto reciproco, sintonia, disponibilità a mettersi in gioco.

Se poi i tre pianisti si iscrivono nell’élite del jazz italiano ed europeo, allora è una occasione, più che rara, unica. Stefano Bollani, Dado Moroni e Danilo Rea sono in assoluto tra i musicisti più amati, per quel feeling che riescono a creare con il pubblico in ogni occasione e con qualunque formula.

FABRIZIO BOSSO

Uno spot acceso su uno dei grandi protagonisti del jazz europeo. Per Bosso Umbria Jazz, che lo ha ospitato innumerevoli volte nei suoi cartelloni estivi ed invernali, riprende una tradizione riservata solo ai più grandi: lo presenta in diverse formule che ne testimoniano eclettismo e duttilità: il classico QUARTETTO, THE SPIRITUAL TRIO, ORNETTOLOGY con Rosario Giuliani, e ABOUT TEN con una formazione più ampia e gli arrangiamenti di Paolo Silvestri.

ENRICO PIERANUNZI

Uno dei pilastri su cui è stata costruita la via italiana al jazz, un artista personalissimo per la grande sensibilità melodica e allo stesso tempo solidamente radicato nella tradizione del jazz. Pieranunzi è un musicista eclettico (dal blues al barocco) in cui pianismo, composizione e arrangiamento sono inscindibilmente intrecciati, non solo come jazz performer ma anche come autore di partiture per cinema e teatro.

PASQUALE E LUIGI GRASSO QUARTET w/ Mathias Allamane & Keith Balla

Pasquale, chitarrista, e Luigi Grasso, sassofonista, hanno costituito quello che si potrebbe chiamare “il quartetto di famiglia” nel 2011, e da allora la band si è affermata come una voce di primo piano nel panorama jazz europeo. L’interazione tra i due fratelli è il tratto distintivo del quartetto, completato da una sezione ritmica newyorkese. Italiani di nascita, Luigi e Pasquale Grasso sono due artisti dallo spiccato profilo internazionale che a Orvieto si potranno ascoltare insieme per la prima volta a Umbria Jazz.

ANTONIO FARAÒ EKLEKTIK

“Eklektik” è il titolo di un album del 2017 in cui Antonio Faraò presentava una svolta nella sua carriera fino ad allora tutta percorsa nei solchi del jazz acustico. Questo era invece un progetto crossover con suoni elettrici e rapper e con influenze di culture musicali al di fuori del mainstream jazz moderno.

“Eklektik” viene ora riproposto, con le opportune evoluzioni ed una line up del tutto diversa ma con lo stesso spirito di esplorazione da parte di uno dei pianisti italiani più conosciuti e stimati all’estero.

RAY GELATO & THE GIANTS

Con il suo swing ironico d’altri tempi Ray Gelato, cantante e sassofonista, è diventato, edizione dopo edizione, uno dei beniamini del pubblico di Umbria Jazz. Ray ha costruito una formula esplosiva che ricicla con freschezza ed energia, e soprattutto con grande sense of humor, la musica spensierata che si suonava e si ballava negli anni ‘50 e ‘60.

MARQUINN MIDDLETON & THE MIRACLE

È dal 1988 che Umbria Jazz presenta cori gospel nei suoi cartelloni. La prima volta fu nella Basilica superiore di San Francesco in Assisi. Il gospel non è mai mancato in Umbria Jazz Winter, ed al gospel è riservato uno degli appuntamenti più importanti di ogni edizione, il giorno di Capodanno nel Duomo di Orvieto, dopo la Messa per la Giornata della Pace. Il coro di quest’anno, Marquinn Middleton & The Miracle Chorale, è relativamente giovane. Costituito nel 2011, fin da subito si è ritagliato un ruolo importante nel movimento della musica religiosa americana, non solo nel Texas di cui è originario.

EMMA SMITH

Una delle nuove star della vocalità internazionale e della scena inglese. Da anni frequenta festival importanti e locali prestigiosi, dai jazz club più rinomati alla Royal Albert Hall. È entrata a far parte del famoso trio vocale The Puppini Sisters nel 2012, continuando però la carriera come solista. È anche membro dei Ronnie Scott’s All Stars. Ha collaborato con una serie di famosi artisti tra cui Michael Bublé, la Quincy Jones Orchestra, Jeff Goldblum, Gregory Porter, Bobby McFerrin. La Smith ha vinto numerosi premi, tra cui il prestigioso Parliamentary Jazz Vocalist of the Year. È al suo esordio a Umbria Jazz.

PEPPER LEGACY

Pepper Legacy è una invenzione del sassofonista Gaspare Pasini e celebra la figura e la musica di uno degli ultimi grandi jazz hero, Art Pepper, scomparso nel 1982 ma mai dimenticato dai jazz fan. Del quartetto fanno parte, nell’anno che celebra il centenario della nascita di Pepper, il grande George Cables, che probabilmente fu il pianista preferito di Art, e due artisti carismatici come il bassista David Williams e il batterista Willie Jones III, più l’altro sassofonista Piero Odorici, vecchia conoscenza del pubblico di Umbria Jazz, come special guest.

ACCORDI DISACCORDI

crossover che miscela influenze gipsy jazz, melodie mediterranee e ritmi latini con l’energia del rock. Le live performance alternano sonorità acustiche dal gusto cinematografico, storytelling e attitudini virtuosistiche in uno show che coinvolge il pubblico. Non solo: Accordi Disaccordi arricchisce le proprie esibizioni con un uso sapiente di sonorità elettriche che aggiungono profondità e modernità alla sua estetica sonora.

FUNK OFF

La street band toscana è diventata popolarissima con una formula originale e riconoscibile: superare il concetto di marching band della tradizione di New Orleans proponendo una musica trascinante e spettacolare, moderna e coinvolgente.

È così che i Funk Off sono diventati, da quando Umbria Jazz li ha presentati la prima volta, nel 2003, i beniamini del pubblico. Il motivo è molto semplice: il gruppo è divertente e suona bene, ed il suo senso dello spettacolo, non meno delle innovazioni musicali, riesce a rivitalizzare un genere secolare come la marchin’ band che fa parte degli albori del jazz.

DIXIE BLUE BLOWERS

CHICAGO STOMPERS

HOT GRAVEL ESKIMOS

Sono tre band che ripercorrono in modo filologico diversi aspetti e stili del jazz delle origini, tra gli anni Venti e Trenta, dimostrando che non solo quei generi hanno avuto una importanza chiave nello sviluppo del jazz che si suona oggi, ma che anche adesso riescono a conservare creatività e freschezza. Una musica che a distanza di un secolo diverte e stimola interesse, anche dei non addetti ai lavori.

BRASSENSE

Il nome del gruppo, Brassense, unisce due parole: brass, ovvero un tradizionale quintetto di ottoni, e sense, che suggerisce un nuovo senso da dare a questa classica formula.

La band ha avuto l’intuizione di aggiungere ai fiati una chitarra, una batteria e anche una cantante. Con questa line up Brassense ha definito il proprio repertorio attingendo a generi diversi come il jazz classico, il funky, il pop degli anni ‘80 dando a brani classici anche grazie agli arrangiamenti di Ivan Marini una veste originale.

STICKY BONES

Una fotografia in bianco e nero della musica americana delle radici, quando il jazz stava nascendo e le sue forme erano ancora arcaiche. È la mission degli Sticky Bones, band italianissima che rievoca una fase storica imprescindibile che merita di essere conosciuta meglio.

LOVESICK

I Lovesick sono una band di due musicisti bolognesi polistrumentisti, le cui influenze sono profondamente radicate nel country americano, nel rock’n’roll e nella musica Swing anni ’40 e ’50. La band dal vivo coinvolge con la sua gioia tangibile di suonare e la presenza scenica travolgente.

CONOSCI MIA CUGINA? 7et

“Conosci Mia Cugina?” è il nome ironico e impertinente, tratto da una vecchia canzone, di una band nata nel 2015 e da allora attiva a livello nazionale. La sua mission è di rivitalizzare il repertorio del cosiddetto swing italiano degli anni ’30, ’40 e ’50 del secolo scorso.

SI PARTE DAL FUTURO

Umbria Jazz Winter comincia dal futuro. Come è ormai tradizione,

l’apertura del Festival è riservata alle band emergenti uscite dalle vetrine che il Festival offre, nell’edizione estiva a Perugia, ai giovani musicisti.

Due i gruppi in cartellone: i vincitori del Conad Contest che nell’edizione 2025 sono risultati i Saihs, sestetto nato a Firenze nel 2023, e il Berklee at Umbria Jazz Clinics Award Group, ovvero la band formata dai migliori allievi dei corsi della rinomata scuola di Boston.

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