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Terni Film Festival, sabato focus su Israele e Palestina con Guido Chiesa e Moni Ovadia

TERNI – È Per amore di una donna di Guido Chiesa il vincitore del Premio Fuoricampo 2025, il riconoscimento assegnato ogni anno dai tre principali festival interreligiosi italiani: Tertio Millennio di RomaReligion Today di Trento e Popoli e Religioni di Terni.

Tratto dal romanzo dello scrittore israeliano Meir Shalev, il film – che sarà proiettato al Cinema Politeama sabato 15 novembre alle 15.30 –  racconta la storia di una donna americana che dopo la morte di sua madre decide di recarsi in Israele per scoprire i segreti del suo passato, legati ad una donna vissuta negli anni ‘30 in Palestina.

“Attraverso il doppio movimento degli anni Trenta in Palestina e degli anni Settanta, – si legge nelle motivazioni del premio –  con la figura di Esther chiamata da una lettera materna a mettersi in cammino, il film fa della domanda “da chi veniamo?” un varco verso qualcosa di più grande: il legame invisibile che unisce generazioni, popoli, storie personali e collettive in un destino comune”.

“In un presente segnato da nuove fratture, il film ricorda che anche durante i momenti bui della storia, donne e uomini si innamorano, formano famiglie, comunità, nascono bambini: al di là dei confini, delle identità e delle appartenenze, Per amore di una donna afferma con discrezione ma con fermezza la possibilità di riconoscerci parte di uno stesso destino umano”.

SPETTACOLO DI MONI OVADIA PER LA PALESTINA

La giornata di sabato, che vedrà anche la presenza dello scrittore e umorista Alessandro Gori in arte “Lo Sgargabonzi” nelle inedite vesti di produttore di un corto in concorso, si concluderà con lo spettacolo Una candela nel buio di Moni Ovadia e Gabriella Compagnone.

Omaggio al poeta palestinese Mahmoud Darwish, lo spettacolo vede il più grande divulgatore di cultura ebraica in Italia accompagnato dalle “note di sabbia” della celebre sand artist.

“Un popolo si definisce per molteplici aspetti come le tradizioni, la memoria, una cultura nazionale – spiega Ovadia, che è il direttore artistico del Terni Film Festival – per molti altri moti emozionali difficili da tradurre con precisione in parole. Ma non vi è dubbio alcuno che l’identità di un popolo ha uno dei suoi pilastri portanti nella poesia. In questo senso il grandissimo poeta palestinese Mahmoud Darwish è il poeta nazionale del popolo palestinese ed esprime nei suoi versi l’interiorità della sua gente e i suoi più profondi sentimenti ma nei suoi versi è presente un potente afflato universale e ciò fa di lui uno dei più grandi poeti del Novecento”.

Lo spettacolo, che ha girato tutta l’Italia, è nato – in qualche modo – proprio al Terni Film Festival, dove Ovadia e Compagnone si sono incontrati nel 2022 avviando una proficua collaborazione che negli ultimi due anni li ha visti calcare insieme molti palcoscenici.

“La notte degli angeli” di sabato si concluderà con le premiazioni delle cinque categorie in concorso Terni Film Festival 2025 alle quali interverranno Casa Abis, Michela Giraud, Riccardo Milani e Lech Majewski e saranno annunciate dalla giuria composta dai registi Jordan River e Bruno Di Marcello e la poetessa e fotografa Eloisa Battista.

La giuria principale è affiancata dalla giuria internazionale Signis composta dai critici Marek Lis (Polonia), Anna Karapetyan (Armenia) e Maria Buscasu (Romania) e la giuria popolare formata da tre tra gli spettatori più fedeli del Terni Film Festival: Luca Cresta, Duccio Penna e Noemi Carpine.

Alle categorie ormai tradizionali – film, documentario, cortometraggio, corto di animazione, opera in VR e Film dell’anno – si aggiunge quest’anno il miglior corto realizzato con l’Intelligenza artificiale.

Domenica gran finale con il focus sul Nuovo Mondo.

Tutti gli eventi sono a ingresso libero

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