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Nasce “Cucinare Insieme”: un progetto innovativo per l’autonomia dei ragazzi con Disturbo dello spettro autistico

FOLIGNO – Un laboratorio di cucina che diventa spazio di crescita, autonomia e lavoro. È questo il cuore di “Cucinare Insieme”, il nuovo progetto nato per offrire a persone con Disturbo dello Spettro Autistico un percorso pratico e strutturato di apprendimento, attraverso attività culinarie e di sala svolte all’interno dell’Agriturismo La Maestà di Carpello di Foligno, con il supporto degli operatori della Cooperativa Seriana 2000 in appalto con la USL Umbria 2 – Salute Mentale.

In questo contesto ha preso il via “CiambelliAmo”, la prima iniziativa concreta del percorso: ciambelline dolci e salate prodotte dai ragazzi e dalle ragazze, che verranno vendute per generare una entrata economica destinata a costruire per loro un vero e proprio stipendio mensile. Un primo passo verso una possibile autonomia lavorativa.

Un progetto frutto di una convenzione pubblico-privata che è stato presentato alla Sala Fiume di Palazzo Donini, a Perugia, partendo da un quadro introduttivo sullo stato dell’agricoltura sociale in Umbria delineato dalla professoressa Biancamaria Torquatidell’Università degli studi di Perugia DSA3. A spiegare nel dettaglio gli obiettivi dell’accordo sono stati il dottor ⁠Marco Grignani, Direttore DSM USL Umbria 1, e il dottor Angelo RellaResponsabile CSM Foligno, USL Umbria 2. Tra gli altri interventi quello di Bianca Maria Tagliaferri, presidente dell’Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità in Umbria, di Sandro Acciarini dell’azienda agrituristica La Maestà e di Ledy Silva, cuoca e referente del progetto “CiambelliAmo”. Per l’occasione sono intervenuti anche due dei ragazzi e delle ragazze inseriti nei progetti, quale testimonianza del valore del laboratorio gastronomico inclusivo e per aumentare la loro qualità di vita e le prospettive di lavoro. Dopo aver raccontato la loro esperienza hanno voluto far degustare al pubblico intervenuto le preparazioni dolci e salate. Presenti l’assessore all’Agricoltura del Comune di Trevi, Cinzia Speroni, e l’imprenditore Carlo Caporicci della Tenuta San Pietro a Pettine molto sensibili all’iniziativa, tanto da voler intraprendere delle azioni concrete per supportare il progetto, in modo che possa espandersi.

Un progetto di inclusione che unisce famiglie, sanità, territorio.

Come riportato nella convenzione, “il progetto parte da un presupposto semplice ma potente: la cucina è un luogo sicuro e strutturato, perfetto per lavorare sulle principali aree di difficoltà delle persone nello spettro autistico. Attraverso attività guidate, i ragazzi imparano a migliorare le abilità sociali e comunicative, seguire routine e passaggi operativi, ampliare interessi e competenze, ridurre rigidità e ipersensibilità sensoriali, usare strumenti come il “lavoro a specchio” (imitazione guidata), preparare e servire una tavola in autonomia, scegliere ingredienti, porzionare piatti, sperimentare nuovi alimenti. Le attività sono personalizzate e graduali, in modo da rispettare sensibilità, tempi e preferenze sensoriali”. Un’opportunitàper loro, frutto di una sinergia. “Cucinare Insieme” è, infatti, una iniziativa che mette in rete famiglie, istituzioni, operatori e comunità locale, con una “valenza importante – ha sottolineatoil dottor Marco Grignani – perché questi progetti di inserimento sociale sono quelli che in questo momento servono di più alle persone in difficoltà, dato che prevalentemente vengono messe da parte, stigmatizzate. Questi progetti, invece, consentono loro di entrare o in un ciclo produttivo, nel migliore dei casi, o comunque in una situazione esistenziale di maggiore accoglienza, di maggiore inclusione, rendendo la loro condizione molto migliore”. Molto soddisfatto nel vedere concretizzata l’iniziativa è stato il responsabile del CSM di Foligno. “Siamo stati i promotori di questo progetto con la Maestà, rivolto ai soggetti affetti da sindrome autistica – ha detto il dottor Rella – perché pensiamo che iniziare a confrontarsi con il mondo del lavoro reale sia per loro una fantastica opportunità sia dal punto di vista riabilitativo, sia di confronto con gli altri, sia per implementare le relazioni sociali, e soprattutto per dare un volano a quelle che possono essere delle attività davvero con una ricaduta economica. La Maestà si è resa disponibile a fare da apripista in tal senso, speriamo che ciò sia di ottimo esempio per tutte le aziende che vorranno collaborare con noi, nell’interesse dei nostri utenti”.

Dalla teoria alla pratica, 3 mesi di avvio. Il progetto “Cucinare Insieme” prevede una prima fase di 3 mesi di avvicinamento alla cucina e alla sala. Una volta acquisita sicurezza, e dopo aver ottenuto la certificazione HACCP, i ragazzi potranno far assaggiare i loro piatti ai clienti dell’agriturismo, mettendo in pratica le competenze acquisite.Un’altra tappa storica per l’azienda agrituristica. “Per noi de La Maestà – ha evidenziato Sandro Acciarini – questa giornata segna un passaggio importante: un percorso che nasce da lontano e che trova oggi una forma concreta. La convenzione porta nella nostra cucina l’idea che un lavoro vero e strutturato possa diventare uno strumento di crescita e autonomia per le persone più fragili. Da questa visione è nato CiambelliAmo, la piccola produzione di prodotti da forno dolci e salati che, attraverso la vendita, contribuisce a sostenere gli inserimenti lavorativi dei ragazzi. La loro presenza oggi testimonia il valore di questo cammino condiviso. Grazie alle istituzioni e a tutti coloro che accompagnano il progetto con competenza, sensibilità e continuità”. Un progetto che ha già decollato con soddisfazione “perché come abbiamo visto possono sperimentare ricette, conoscere tecniche, strumenti e mansioni, imparare a lavorare in gruppo – ha commentato la cuoca Ledy Silva, che sotto la sua supervisione coordina le attività da portare avanti – ma ancheaffrontare la rigidità comportamentale e scoprire nuove autonomie. Tutto, come dicono i nostri ragazzi, con un ingrediente segreto: l’amore”

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