FOLIGNO – “Gli alveari in Umbria stanno morendo”. A lanciare l’allarme durante l’XI Forum degli Apicoltori del Mediterraneo, a Foligno, durante Mielinumbria, è l’associazione Naturalmiele. Un appuntamento che per due giorni trasforma Foligno in un hub internazionale dedicato al mondo delle api, alla sostenibilità e alla cooperazione tra i Paesi del bacino mediterraneo. Organizzato dal Comune di Foligno, FedApimed, APAU, Felc
Il quadro umbro. A fotografare lo stato dell’arte dell’apicoltura del Cuore Verde è Beniamino Romildo, presidente di Naturalmiele. “Un allarme riguarda il calo dei nostri alveari, un fenomeno su cui incidono sia gli eventi climatici sia gli effetti delle attività umane sull’ambiente. Per la nostra regione il forte decremento evidenziato nel 2024 – un calo del 9% rispetto al 2023, contro la media nazionale dell’1,5% – non si era mai registrato. Considerando che gli apicoltori umbri, sempre per lo stesso periodo, sono aumentati del 3% circa, contro il dato nazionale dell’1,25%, determinando quindi un allargamento della forbice della perdita degli alveari. Si tratta quindi di un dato che stiamo monitorando con grande attenzione. Le associazioni stanno seguendo l’andamento per capire se si tratta di un calo occasionale o di una tendenza stabile. Attualmente – sottolinea ancora Romildo – siamo nella fase di rilevamento dei dati 2025, i cui risultati definitivi saranno disponibili a gennaio. Solo allora sarà possibile effettuare valutazioni ponderate sulle azioni da intraprendere. Dai primi rilievi, però, possiamo già affermare che la situazione non sembra essere migliorata rispetto allo scorso anno. È stata registrata una moria significativa dovuta alla varroa (un acaro particolarmente aggressivo), ma permangono anche alcuni casi di mortalità delle colonie per i quali, al momento, non esiste ancora una spiegazione chiara”.
I lavori della prima giornata. Tanti gli interventi che si sono susseguiti nelle sessioni della prima giornata focalizzata su impatti ambientali e gestione produttiva. Ad aprire i lavori sono stati i rappresentanti delle istituzioni e delle principali associazioni apistiche italiane e straniere, alla presenza delle delegazioni provenienti da una decina di Paesi dell’area del Mediterraneo, come Marocco, Algeria, Egitto, Palestina, Giordania, Siria, Libano e Iraq, insieme ai produttori, ricercatori ed esperti del settore. La prima giornata si è focalizzata su impatti ambientali e gestione produttiva. Dopo i saluti istituzionali dell’assessore regionale alla cooperazione internazionale, Fabio Barcaioli, del vicesindaco di Foligno Riccardo Meloni (presente anche l’assessore comunale al Turismo, Michela Giuliani), dell’assessore David Grohmann del Comune di Perugia, si sono alternati, tra gli altri, gli interventi dell’Ambasciatore della Slovenia in Italia, Matjaz Longar, del presidente FedApimed, Vincenzo Panettieri. La mattinata ha visto gli interventi tecnici dedicati agli impatti ambientali sull’apicoltura mediterranea, con analisi sulle criticità del settore e testimonianze delle delegazioni estere, che hanno condiviso scenari e problemi comuni: variazioni climatiche, perdita di biodiversità, nuovi parassiti, difficoltà nella gestione delle colonie. Mentre nel pomeriggio i lavori sono proseguiti con la sessione dedicata a gestione apistica e produttività, con contributi scientifici e casi studio provenienti da diversi Paesi. Un’occasione preziosa per confrontarsi su tecniche, innovazioni e modelli produttivi sostenibili. Le attività del Forum sono state trasmesse in diretta streaming sulla pagina Facebook di Felcos Umbria, permettendo la partecipazione anche a distanza. Sono proseguiti domenica 23 novembre, dalle ore 9.30, con la tavola rotonda “Per una politica apistica mediterranea”, momento di sintesi e visione strategica che coinvolgerà rappresentanti del mondo della politica nazionale e di quello accademico, enti locali e organizzazioni professionali. Sono seguiti poi la sessione “Apicoltura e territori: i Comuni amici delle api” e le conclusioni dedicate alle prospettive future di collaborazione tra i Paesi mediterranei.


