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Terni, alla Bct una mostra-omaggio a Walter Mazzilli a dieci anni dalla scomparsa

TERNI – Non solo un ricordo, piuttosto un atto di continuità: la restituzione alla comunità di una figura che ha saputo leggere il passato per immaginare il futuro, con amore, rigore e rispetto per Terni.

Si è tenuto nel pomeriggio di mercoledì 17 dicembre, al Caffè letterario della Biblioteca comunale, Genius Loci: memoria e identità del territorio, incontro pubblico dedicato a Walter Mazzilli, promosso da bct nel decennale della sua scomparsa. Un omaggio sentito a una figura centrale della vita culturale, politica e civile ternana che ha intrecciato ricerca storica, impegno amministrativo e visione del futuro, come emerge anche dalla mostra bibliografica allestita in sala Farini, visitabile fino alla prima settimana di febbraio. Nelle teche: libri, riviste, giornali, lettere e fotografie a testimonianza dell’ampiezza e della profondità del suo lavoro.

 

 

Dopo l’introduzione di Sheila Santilli – bctstaff, che di Mazzilli ha sottolineato il ruolo di custode della memoria storica della città e il contributo nella Commissione Toponomastica del Comune di Terni dal 2006 al 2010, il convegno ha ripercorso, da diverse prospettive, il suo lascito intellettuale e umano. Un’eredità che continua a interpellare il presente e a indicare una direzione: quella che parte dalla consapevolezza delle proprie radici e trasforma la memoria in progetto, l’identità in futuro.

Roberto Lorenzetti, già direttore dell’Archivio di Stato di Rieti, è intervenuto con Oltre il lago. Walter Mazzilli e la ricerca sulle acque delle valli di Terni e Rieti, soffermandosi sul rapporto di amicizia subentrato a quello di lavoro, dopo aver scoperto con Mazzilli molteplici affinità. Letizia Salvatori, già direttrice dell’Archivio di Stato di Terni, con Walter Mazzilli, ricercatore tra le carte d’archivio ne ha disegnato il ritratto di storico rigoroso e appassionato, instancabile esploratore delle fonti. Il legame tra industria, arte e visione urbana è stato al centro dell’intervento di Roberta Argenti, Dall’acciaieria al cielo. Walter Mazzilli e il sogno dell’arte contemporanea a Terni, che ha ripercorso il ruolo decisivo di Mazzilli nella crescita culturale della città e nella realizzazione di opere simbolo come la Lancia di Luce di Arnaldo Pomodoro. Manila Cruciani, di Amodì Servizi Educativi, ha presentato alcune proposte sul tema della Toponomastica femminile; Cristiano Crisostomi, presidente della Pro Loco di Piediluco, ha ricordato Walter Mazzilli e la Festa delle Acque, da lui rilanciata come momento identitario e comunitario. Particolarmente intensi gli interventi dei familiari: il fratello Sauro Mazzilli, il figlio Francesco, con Mio padre Walter tra impegno politico e passione per la storia, la moglie Rita Bontempi, con Sulle orme di Walter. Le letture di Simone Mazzilli, attore, hanno accompagnato il pubblico in un racconto vivido e toccante.

Nel ricordo condiviso di ex amministratori, familiari e cittadini, è emersa con forza la traccia profonda lasciata da Mazzilli: non solo quella di uno studioso meticoloso o di un politico lungimirante, ma di un uomo che ha saputo leggere il territorio come un organismo vivo, da comprendere, tutelare e raccontare.

 

 

Dieci anni senza Walter Mazzilli

Nato a Terni il 13 gennaio 1948 e scomparso il 29 agosto 2015, Walter Mazzilli è stato ricercatore, studioso di storia locale e figura di primo piano della cultura cittadina. Indimenticabile per molti il suo profilo giovanile: l’eskimo, gli occhiali da vista, le manifestazioni del Sessantotto, i cortei contro la guerra del Vietnam, la calma, la determinazione, l’impegno per una sinistra che declinasse ideali e studio, fantasia e responsabilità. Il passaggio dall’attivismo nel Movimento studentesco al Partito Comunista avvenne in tempi brevi, seguito altrettanto rapidamente dall’ingresso nelle istituzioni. Originario di Piediluco, laureato in storia e filosofia con una tesi dedicata proprio al borgo, Walter Mazzilli condusse un intenso lavoro di ricerca sul campo. Fu funzionario regionale per i beni culturali e affiancò all’attività di studio e ricerca un intenso impegno politico: assessore comunale dal 1975 al 1980, successivamente presidente dell’Azienda di Promozione Turistica e, tra il 1982 e il 1985, assessore provinciale, sostenne tra i primi che turismo e cultura potessero essere strategici per il futuro del territorio. Non tutti lo compresero. Nella sua visione, turismo significava prima di tutto cura dei luoghi, valorizzazione del paesaggio, attenzione al decoro urbano, alla memoria. Non solo Lago di Piediluco e Cascata delle Marmore, ma una città intera da riscoprire. Presidente del Comitato organizzatore del Memorial D’Aloja, a Mazzilli si devono il rilancio della Festa delle Acque, il tentativo di modernizzare il Cantamaggio e la convinzione che Terni dovesse crescere anche attraverso l’arte contemporanea. Sua l’idea della Lancia di Luce di Pomodoro e quella dell’acquisizione delle Libertà di Turcato a Piediluco. Ricercatore mai sazio, tra le sue opere più importanti spicca il saggio di toponomastica storica Da Piazza Maggiore alla rotonda dell’obelisco. Le vie e le piazze di Terni, oltre a numerosi studi come Il lago Velino, la cascata e le bonifiche rinascimentali (1996), Antonio da Sangallo e la Cascata delle Marmore (2000) e Le Vie e le piazze di Terni (2004).

A dieci anni dalla scomparsa, il Comune di Terni ha recentemente deciso di intitolargli la Sala degli Stemmi di Palazzo Carrara, sancendo ufficialmente il legame tra Walter Mazzilli e la memoria civica della città. A Piediluco, la Biblioteca Collettiva 25 aprile, su impulso di Sandro Piccinini, ha promosso una petizione popolare per dedicargli una porzione del lungolago. “Non un esercizio di nostalgia, ma un atto dovuto”.

                                                                                                                                                                                                         Lorella Giulivi

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